Capitolo 26

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Non ho mai visto un'esibizione di danza dal vivo. Durante la mia adolescenza mi sono persa davvero un sacco di cose.

Ho dedicato ogni singolo giorno al pattinaggio sul ghiaccio, motivo per cui ho tralasciato tutto il resto.

Le emozioni che sto provando sono incontrollabili. Christian si sta preparando per esibirsi davanti a me, mentre io mi guardo intorno e cerco di imprimere nella mia mente tutto ciò che mi circonda.

<<Cosa stai facendo?>>

Mi chiede lui, scoppiando a ridere.

<<Sto cercando di capire se sono portata per la danza. Mi piacerebbe tanto essere la tua ballerina personale.>>

Lo fulmino con lo sguardo. Il mio rancore nei suoi confronti dura davvero poco, perché mi perdo a studiare attentamente il suo corpo. Christian si è appena tolto la maglia e io ho bisogno di un defibrillatore.

<<Vuoi essere la mia ballerina e reagisci in questo modo non appena mi vedi mezzo nudo?>>

Arrossisco. Interrompo il mio invano tentativo di inventare una coreografia per il mio ragazzo e mi siedo sul pavimento.

<<Se preferisci ballare insieme ad altre ragazze, vai. Io posso pur sempre puntare al pattinaggio di coppia.>>

Sforzo un sorriso. Lui mi raggiunge velocemente e si china per darmi un bacio.

<<Nei tuoi sogni.>>

Dice. Ritorna al centro della stanza e mi chiede di far partire la canzone che ha già impostato. Eseguo i suoi ordini e aspetto con ansia di vederlo in azione.

Inizia a ballare poco dopo, e io mi innamoro ancora di più di lui. Il suo corpo si muove in modo talmente fluido che fa sembrare tutto molto facile.

Ha un'espressività incredibile, nettamente superiore a quella che abbiamo noi pattinatori. Non so perché, ma sono proprio colpita.

Finisce la coreografia buttandosi a terra, in ginocchio, con una sofferenza in viso che mi destabilizza. Gattona teneramente verso di me e appoggia la testa sulle mie gambe.

<<Christian...>>

Gli dico in un sussurro. Stringo la sua mano con la mia, baciando le nocche con delicatezza.

<<Non sono convintissimo dell'ultimo pezzo. Mi sono fermato per troppo tempo e adesso sono arrugginito.>>

Sgrano gli occhi.

<<Ma cosa stai dicendo! Sei stato bravissimo, stupido che non sei altro. E l'ultimo pezzo è quello che ho preferito di più.>>

Mi guarda attentamente negli occhi e sorride.

<<Sei sempre stata così bella?>>

Mi chiede. Le mie guance si tingono di un rosso vivo.

<<Smettila di mettermi in imbarazzo. Comunque non lo so, devi essere tu a dirmelo.>>

Gli metto una mano tra i capelli e la lascio scorrere per un po'. Mi sembra un po' teso e voglio farlo tranquillizzare.

<<Sei sempre stata così bella. L'unica cosa che ti rende particolarmente radiosa, questa sera, è quel briciolo di orgoglio che vedo sul tuo viso.>>

Si siede davanti a me, mi aiuta a mettermi tra le sue gambe e mi abbraccia fortissimo. Appoggia la testa nell'incavo del mio collo e annusa i miei capelli.

<<Christian... mi stai facendo preoccupare. Sparisci per giorni, ricompari a caso e poi ti comporti in questo modo.>>

I miei occhi si riempiono di lacrime.

<<I tuoi pensieri, a volte, fanno particolarmente rumore. E io non riesco a fingere di non sentirlo.>>

Una lacrima gli riga il volto.

<<Sono molto stanco, in questo periodo. La mia vita ha preso una piega inaspettata e ancora devo metabolizzare. Non preoccuparti, Iris.>>

Annuisco. So che qualcosa non va, ma non voglio turbarlo. Non voglio peggiorare la situazione.

<<Va bene... non preoccuparti. Io ti aspetto. L'ho sempre fatto e posso farlo ancora.>>

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora