Capitolo 19

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Oggi ceneremo in un bellissimo ristorante in riva al mare. Fortunatamente questa sera non fa molto freddo, grazie al sole che non ha mai smesso di illuminare il quartiere. Ci hanno detto di indossare qualcosa di molto elegante, quindi ho deciso di dare una chance al nuovo abito che ho comprato qualche giorno fa. È nero, abbastanza lungo e particolarizzato da uno spacco molto sexy. Ha uno scollo a cuore, che mette in risalto il mio seno prosperoso. I capelli sciolti e mossi mi ricadono sulla schiena, facendomi un po' di solletico. Il mio viso stanco, invece, è abbellito da un leggerissimo strato di make-up. Come al solito, Francesca ha deciso di concentrarsi sui miei occhi azzurri.

<<Sei davvero splendida.>>

La mia migliore amica mi scruta dalla testa ai piedi con occhi sognanti.

<<Grazie mille, ma tu sei meravigliosa.>>

Sforzo un sorriso. Non nego di essere un po' agitata. Anche se mi sento stranamente a mio agio conciata in questo modo, l'idea di vedere Christian seduto al fianco di un'altra ragazza, mi fa stare male.

<<I ragazzi ci stanno aspettando al piano di sotto. Sei pronta?>>

Annuisco. Afferro la mia borsetta rossa, abbinata ai tacchi alti, e scendo attentamente le scale. Grazie alla mia dottoressa, non devo più utilizzare le stampelle, ma un tutore. E il vestito che ho scelto lo copre.

<<Eccole che arrivano.>>

Sento dire da uno dei ragazzi. Faccio un respiro profondo e mi avvicino a loro.

<<Buonasera a tutti.>>

Dico. Gli occhi penetranti di Christian studiano con meticolosa attenzione il mio corpo. Lo vedo mordersi il labbro inferiore in segno d'approvazione. Arrossisco violentemente e fingo di non averlo notato.

<<Sei bellissima, tesoro.>>

Si intromette Kevin. Non ho il coraggio di incontrare lo sguardo del mio ragazzo.

<<Il ristorante è a pochi passi da qui, ma è meglio partire subito se non vogliamo rischiare di arrivare tardi.>>

Interviene Mattia. La prima cosa che faccio, onde evitare di causare problemi, è mettermi vicino alla mia migliore amica. Più lontana sto da suo cugino, meglio è.

Non appena arriviamo a destinazione, veniamo accolti da due anziani, che ci fanno accomodare al nostro tavolo. Fanno un breve giro di presentazioni e iniziano immediatamente a portarci i primi piatti.

<<Come vi sembra la villa che abbiamo prenotato?>>

Ci chiede Albe, cercando di smorzare la tensione. Guardo Christian, seduto proprio davanti a me, e sorrido timidamente. Lui, di tutta risposta, infila una mia gamba tra le sue e mi accarezza un ginocchio.

<<È bellissima, ma avrei una domanda... le stanze sono insonorizzate?>>

Interviene subito dopo.

<<No, non lo sono.>>

Gli risponde Albe. Christian sorride orgoglioso e mi fa l'occhiolino, cercando di non farsi vedere da Carolina.

<<Buono a sapersi.>>

Lo fulmino con lo sguardo. Vuole rovinare tutto già il primo giorno?

<<Kevin, non sappiamo nulla su di te. Che cosa fai nella vita?>>

Carolina, di punto in bianco, si interessa al mio accompagnatore. Sono costretta a reprimere una risata. Questa storia è molto ridicola.

<<Sono un avvocato, proprio come mio padre.>>

Ah sì? Onestamente non lo sapevo.

<<Wow, abbiamo un genio seduto al nostro stesso tavolo. Immagino che non sia stato facile affrontare tutto quello studio.>>

Kevin annuisce e sorride orgoglioso.

<<E invece, tu ed Iris come vi siete conosciuti?>>

Insiste lei. Guardo Christian preoccupata, ma lui continua a guardarmi come se nulla fosse.

<<Francesca l'ha invitata ad una cena di famiglia e da lì non ci siamo più separati.>>

Mi afferra una mano e la tiene ben stretta alla sua. Vorrei tirarmi indietro, ma so che non posso farlo. Quando vedo la mascella del mio ragazzo irrigidirsi, decido di inventarmi una scusa banalissima.

<<Vado in bagno a ritoccarmi il trucco, se non vi dispiace. Torno subito.>>

Mi alzo in piedi e corro verso la toilette. Dopo un po', mi raggiunge anche Francesca.

<<I ragazzi stanno pagando il conto.>>

Mi dice, sedendosi sul pavimento freddo, di fianco a me.

<<Christian e Mattia si sono offerti di pagare anche la nostra parte... ovviamente di nascosto.>>

Le scappa una risata isterica. È nervosa perché non sa come aiutarmi e si sente in colpa.

<<E se può consolarti, il tuo principe azzurro questa notte verrà a cercarti.>>

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora