Mia madre mi ha consigliato di stare un po' in salotto. In questo momento sono seduta sul divano, in mano ho una tazza di tè caldo. Sto cercando un film interessante da vedere, ma a quanto pare al mattino non trasmettono nulla. Accendo il telefono e mando un messaggio a Francesca.
"Ciao Franci, oggi pomeriggio mi porti gli appunti di Filosofia per favore? Grazie in anticipo, ti voglio tanto bene"
Non aspetto una sua risposta, so che sta seguendo le lezioni. Le ho già portato via troppo tempo, quindi non insisto più di tanto. L'altro giorno, per esempio, mi servivano delle informazioni sul lavoro di scienze, ma non le ho chiesto nulla. Mi sento un peso in più sulle spalle delle persone che amo, nell'ultimo periodo.
<<Aia.>>
Un dolore lancinante mi si concentra sulla zona del ginocchio, ma lo ignoro. Ultimamente succede spesso, e a detta della dottoressa che si sta prendendo cura di me, è abbastanza normale. Non ho neanche il tempo di metabolizzare, che qualcuno suona il campanello.
<<Ciao.>>
Sgrano gli occhi. Christian, infreddolito e visibilmente sconvolto, mi saluta con voce bassa.
<<Stai bene?>>
Gli chiedo, senza preoccuparmi di ricambiare il saluto. Non mi risponde e si limita ad entrare e a scaldarsi davanti al camino.
<<Devo dirti una cosa molto importante, Iris. Ti chiedo solo di non dare di matto, ok?>>
Mi mordo le labbra e rabbrividisco. I suoi occhi, rossi e pieni di rabbia, non sono i soliti a cui mi abituata. Dolci e buoni.
<<Ok.>>
Dico. Christian si schiarisce la gola e mi si avvicina, il respiro sempre più irregolare.
<<Ho parlato con Carolina.>>
Annuisco. Una strana sensazione si fa spazio dentro di me. Non voglio ricevere notizie negative, soprattutto da lui.
<<Lei mi ha detto un sacco di cose, anche che le dispiace per il tuo infortunio.>>
Mi scappa una risata amara. Spero che non le abbia davvero creduto.
<<Vai dritto al punto, Christian.>>
Faccio un lungo respiro. Mi siedo sul divano, notevolmente lontana da lui, e aspetto.
<<Abbiamo deciso di rimanere insieme, Iris. Ho rivisto la ragazza di cui mi sono innamorato anni fa...>>
Una lacrima riga il mio volto. Tutto mi sarei aspettata, tranne che sentirmi dire una cosa del genere.
<<Sono felice per te.>>
Mento. Lui, sorpreso, aggrotta le sopracciglia e mi guarda confuso.
<<Davvero?>>
Annuisco.
<<Noi non siamo una coppia, Christian. Puoi fare quello che vuoi. Certo, tra me e la tua ragazza non scorre buon sangue, ma tu non c'entri niente.>>
Nel giro di qualche secondo, me lo ritrovo davanti, ad un centimetro dal mio viso. Mi asciuga le lacrime con una delicatezza immensa, e io non riesco a respingerlo.
<<Non prendermi in giro, Farfalla. Hai tutto il diritto di odiarmi.>>
Mi alzo in piedi e cerco di allontanarmi, ma lui non per lo permette.
<<Il tuo ginocchio, cazzo.>>
Mi dimeno in tutti i modi, ma la sua presa è molto più forte della mia.
<<Mi vuoi bene almeno un po'?>>
Gli chiedo improvvisamente.
<<Solo un po', Iris? Pensi davvero che io sia una persona così spregevole?>>
Gli punto un dito contro, consapevole del male che mi sto facendo da sola.
<<Allora vattene, per piacere. Non voglio più vederti né sentirti! Vai dalla tua fidanzatina, fai quello che vuoi ma con lei. Con me, invece, hai chiuso.>>
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Voglio solo te// Christian Stefanelli
RomanceIris è in conflitto con se stessa, vittima di un passato tormentato. Trova conforto nel pattinaggio sul ghiaccio, che ha imparato ad amare grazie a sua nonna. Un giorno si imbatte in un ragazzo, bello e misterioso, ma talmente antipatico che la fa...