Capitolo 33

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È un tranquillissimo sabato sera. I miei amici hanno deciso di andare a divertirsi in un locale abbastanza losco, quindi ho preferito rimanere a casa e riposare.

In questi ultimi giorni ho studiato davvero tanto. Mi sono impegnata molto per stare al passo con i miei compagni di classe.

Loro, quest'anno, hanno acquisito più nozioni rispetto a me. A causa dell'infortunio al ginocchio non sono riuscita a seguire le lezioni di ogni singola materia.

Mi sono persa una gran parte del programma scolastico e recuperarlo non è stato per niente facile. A volte è addirittura difficile collaborare con gli altri studenti, che non hanno nessuna intenzione di perdere tempo a farmi da sostegno.

In questo esatto momento sono stesa sul divano. Mia madre è andata a cena con un nuovo collega di lavoro. Sono completamente da sola.

Controllo il telefono e non noto nessuna notifica interessante. Bevo un sorso di camomilla calda e cerco di scaldarmi un po' grazie al fuoco ardente del camino.

Tutto d'un tratto, però, qualcuno bussa alla porta.

Faccio un lungo respiro e mi avvicino. Onde evitare di ricevere brutte sorprese, sbircio dall'occhiello per vedere chi è che mi cerca a quest'ora.

Il mio cuore smette di battere per un attimo.

La spalanco con frenesia e guardo attentamente il ragazzo infreddolito davanti a me.

<<Sto morendo di freddo.>>

Dice Christian. Mi sposto un po' per lasciarlo entrare. Richiudo la porta con l'aiuto del mio piede ghiacciato e torno in salotto.

<<Mi spieghi cosa vuol dire tutto questo?>>

Chiedo. Non voglio farmi condizionare dall'amore che provo per lui. Ho bisogno di sapere il motivo per cui mi è venuto a trovare.

<<Ho due giorni liberi da trascorrere insieme alla mia famiglia.>>

Annuisco.

<<Perché sei da sola?>>

Mi guardo intorno per scaturire la tensione. Ho paura di incontrare il suo sguardo malinconico.

<<Mia madre è andata a cena con un suo amico, i ragazzi sono stati invitati ad una festa un po' particolare... e Francesca è in settimana bianca.>>

Ammetto. Mi siedo sul pavimento, letteralmente ai piedi del camino. Il calore, da questo punto, si sente molto di più. Christian sforza un sorriso e si siede accanto a me.

<<Ho scelto di venire a trovarti il giorno giusto.>>

Gli scappa una risata isterica. Lo scruto dalla testa ai piedi.

<<Sei cambiato molto dall'ultima volta in cui ti ho visto. Hai iniziato ad allenarti in palestra, non è vero?>>

Annuisce.

<<Ci vado nei momenti più difficili per distrarmi un pochino. Tuttavia, mi capita di allenarmi anche quando ho qualche ora libera.>>

È molto più bello di quando l'ho conosciuto io. L'attrazione fisica che provo nei suoi confronti è davvero forte. Soprattutto ora che ha deciso di prendersi più cura di sé stesso.

Da una parte, però, questa cosa mi preoccupa. Lui non è più il mio fidanzato e le ragazze lo hanno tutto per loro.

<<Sei dimagrita tantissimo, Iris. Mi stai facendo preoccupare.>>

Roteo gli occhi verso il cielo.

<<Sto seguendo un piano alimentare molto sano e bilanciato. Sono completamente rinata, Christian. E non c'è nulla di male nel voler seguire un percorso di vita più salutare.>>

Spiego.

<<L'importante è che tu sia felice.>>

I miei occhi si riempiono di lacrime.

<<Non lo sono più da un bel pezzo, ormai. Da quanto te ne sei andato, ogni sorriso mi è costato davvero tanto.>>

Una lacrima mi riga il volto. I nostri occhi, finalmente, trovano il coraggio di studiarsi.

<<Tua madre mi ha raccontato ciò che è successo qualche giorno fa.>>

Mi si avvicina in modo lento ed esitante.

<<Hai realmente detto di voler morire, Iris?>>

Annuisco. La sua espressione cambia radicalmente.

<<E lo pensi davvero?>>

Annuisco di nuovo.

<<Cazzo...>>

Impreca tra sé e sé.

<<Non so a quanto possa servire, ma... io ti amo da impazzire, Iris. Sei letteralmente la persona più importante della mia vita, ad oggi. Il giorno in cui ho messo piede nel mio nuovo mondo, mi sono sentito tutto tranne che orgoglioso di me stesso. La tua mancanza ha iniziato a farsi sentire fin da subito.>>

Mi prende in braccio e mi fa sedere a cavalcioni sulle sue gambe.

<<Anch'io mi sento morire ogni volta che ti cerco con lo sguardo e non ti trovo. Ma sto cercando di resistere per diventare una persona migliore per te.>>

Dice. Le sue mani mi toccano dolcemente. Dopo mesi e mesi di dolore, mi sento un po' più in vita.

<<Christian... io ti amo. E ti amo ancora di più quando mi dici queste cose, perché vuol dire che ci tieni a costruire un futuro insieme a me. Ma non puoi privarmi di questo.>>

Lo sto implorando in ogni modo possibile di rimanere legato a me.

<<Mi dispiace averti ferito con le mie parole... però non posso fare a meno di pensarlo: senza di te, io non riesco a vivere. E non voglio proprio vivere senza di te, santo cielo.>>

Le nostre labbra si scontrano con un impeto violento e bisognoso.

<<Iris.>>

Christian geme di piacere misto a sofferenza. Non vuole cedersi a me, ma sa benissimo che parte svantaggiato.

<<Concedimi questa notte, almeno...>>

Gli riempio il viso di baci.

<<Da domani sarebbe ancora più complicato e doloroso!>>

Il mio ridicolo pigiama di Natale finisce sul pavimento del salotto.

<<È l'unico modo che abbiamo per farti capire che ne vale veramente la pena.>>

Inizio a strusciarmi su di lui, che finalmente si arrende alle mie avance. Cerco di aumentare la velocità del nostro amplesso, in modo da ottenere più piacere possibile.

All'improvviso, però, Christian mi aiuta ad alzarmi e mi butta sul divano.

Si sdraia sopra di me e gioca con il mio seno nudo. Mi stuzzica tutto il corpo con dei baci piccoli ma passionali. Arriva fino alla parte più sensibile del mio corpo, e ci si sofferma parecchio.

Quando torna a baciarmi, io sono già in estasi. I suoi pantaloni cadono a terra, proprio accanto ai miei indumenti, e non ci mettiamo tanto ad arrivare al culmine.

Non appena finiamo di fare l'amore, Christian mi prende nuovamente in braccio e mi trascina in camera mia.

Mi aiuta a stendermi sul suo petto e copre i nostri corpi con pesanti coperte. Siamo ancora nudi, non intenzionati a rivestirci. E il freddo non aiuta.

<<È stato bellissimo.>>

Dice lui. Io, nel frattempo, mi perdo nei miei pensieri. E decido di giocare un po'.

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora