Capitolo 34

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Christian è sempre riuscito a tirare fuori il meglio di me, ed è per questo motivo che ho paura di perderlo.

Non vedo l'ora di vedere la sua reazione a quello che sto per chiedergli di fare.

Sto per dimostrargli che non sono più la ragazza ingenua che ha conosciuto. Mi ha plasmato spaventosamente, a quanto pare, ma sono molto più sicura di me stessa, adesso.

Sfrontata al punto giusto e coraggiosa a dir poco.

<<Puoi rispondere a qualche mia domanda?>>

Gli chiedo. Scoppia a ridere di gusto. Mi siedo a cavalcioni sulle sue gambe e lo fulmino con lo sguardo.

<<Sono piuttosto seria, Christian.>>

Incrocio le braccia al petto. Non ho intenzione di farmi prendere in giro da lui. Appoggio la testa sul suo torace e chiudo gli occhi, ignorando i soliti sorrisetti ridicoli con cui cerca di scalfirmi.

<<Preferiresti essere tradito e non saperlo mai o tradire e non essere mai scoperto?>>

<<Non lo so... forse essere tradito e non saperlo mai. I sensi di colpa, in caso contrario, mi mangerebbero vivo.>>

Annuisco.

<<Preferiresti avere una rottura del rapporto improvvisa o lenta e prolungata?>>

Questa domanda, sfortunatamente, mi fa stare più male del previsto. È proprio ciò che è successo a noi, a causa sua.

<<Ti direi "improvvisa", ma l'ho sperimentata in quest'ultimo periodo e ho sofferto come un cane.>>

Sforzo un sorriso. È bruttissimo da dire, ma sono contenta di sentirgli dire una cosa del genere. Se ha sofferto per la fine della nostra relazione, significa che ci tiene veramente a me.

<<Amore mio, dovresti smetterla di seguire i trend che vanno di moda tra gli adolescenti.>>

Dice lui, tutto d'un tratto. Mi morde lentamente il collo, facendomi rabbrividire.

<<Sto solo cercando di conoscerti meglio, Christian. È una cosa così bizzarra?>>

I miei occhi si riempiono di lacrime, senza una vera e propria ragione.

<<No, in realtà è una cosa molto bella. Hai altre domande da pormi?>>

Annuisco. A volte mi chiedo se Christian abbia un disturbo di bipolarità o cose di questo tipo.

<<Preferiresti avere una relazione con una persona che ti ignora per giorni o una che ti sta costantemente addosso?>>

<<Una ragazza che mi sta costantemente addosso, a pensarci, sarebbe proprio l'ideale per uno come me.>>

Mi scappa una risata isterica. La penso esattamente come lui.

<<Ti farebbe rimettere la testa a posto.>>

Lo punzecchio un po'. Amo provocarlo in questo modo, perché la maggior parte delle volte riesco a scaturire in lui una reazione un po' più... spontanea.

<<Sono sicuro di essere abbastanza intelligente, monella che non sei altro. Anche se a volte lo dimostro nella maniera sbagliata.>>

Mi sdraio letteralmente sul suo petto e mi faccio cullare dai nostri respiri sincronizzati.

<<Mi piace rispondere a questo tipo di domande. Puoi continuare fino a quando ti pare.>>

Insiste. Roteo gli occhi verso il cielo. Ok, ha davvero qualche rotella che gira al contrario.

<<Se ti rimanesse solo un giorno da vivere, lo diresti a qualcuno?>>

Ci pensa qualche minuto prima di rispondermi. Mi sposta una ciocca di capelli dietro l'orecchio e sorride.

<<A tutti tranne che a te.>>

Mi mordo il labbro inferiore per la frustrazione. Non è proprio la risposta che mi aspettavo di ricevere.

<<Non te lo direi per farti soffrire un giorno di meno, Iris.>>

Una lacrima mi riga il volto. È una delle cose più belle che mi abbiano mai detto. Ma non lo ammetterò mai e poi mai nella vita.

<<Sei uno stronzo.>>

Cerco di nascondere il viso nell'incavo nel suo collo. Odio farmi vedere così fragile e vulnerabile. Beh, non erano proprio questi i piani all'inizio!

<<Se potessi cambiare solo una cosa del tuo passato, quale sarebbe?>>

Non appena gli faccio questa domanda, mi aiuta a stendermi sul letto. Mi bacia passionalmente e con forza. La sua bocca mi fa impazzire: stuzzica ogni mio punto più sensibile. Il collo, le labbra, l'orecchio, la pancia...

<<Ti porterei via con me, Iris. Ti chiederei di passare il resto della nostra vita insieme, felici e contenti.>>

Sgrano gli occhi.

<<Lo pensi davvero?>>

Annuisce.

<<Certo, che lo penso davvero. La mia vita non è più la stessa di una volta. Mi manchi così tanto che a volte devo trattenere le lacrime perfino quando mi esibisco a teatro.>>

Continua a baciami con impeto. Ci metto tutto l'impegno del mondo per stargli dietro, ma è improponibile per una ragazza come me. Non ho mai baciato nessuno, oltre lui. E sono ancora abbastanza inesperta.

<<Domani, Iris, io me ne andrò di nuovo. Ti lascerò completamente da sola, perché non ho ancora il coraggio di chiederti di venire con me. Qui hai tutta la tua vita: tua madre, i tuoi migliori amici, la scuola, il pattinaggio...>>

Lui scrolla le spalle e si massaggia la nuca imbarazzato.

<<Quindi hai intenzione di lasciarmi un'altra volta?>>

Gli chiedo, sforzandomi di rimanere calma, anche se non riesco a ignorare il guizzo di orgoglio che provo vedendo le sue sopracciglia alzarsi verso l'alto.

<<Iris...>>

Soffoco i singhiozzi. Ho il respiro affannato.

<<Non so cos'altro dirti.>>

Mormora. Annuisco.

<<Posso farti un'ultima domanda, per favore?>>

Provo a implorarlo. Non mi risponde, neanche mi guarda. Ma io non ho intenzione di mollare proprio adesso.

<<Se potessi dire "ti amo" a una sola persona in questo momento, a chi lo diresti?>>

Ho bisogno di conoscere la sua risposta. Solo sentendoglielo dire, posso capire cosa fare.

<<A te, Farfalla. Solo e soltanto a te.>>

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora