Capitolo 13

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Oggi sono finalmente uscita di casa. Non vedevo l'ora di respirare un po' d'aria fresca e di sentire il calore del sole sulla pelle. Mentre mangio la mia buonissima brioche al cioccolato, rispondo ai messaggi che ho ricevuto negli ultimi giorni. Francesca, invece, mi guarda sconvolta.

<<Stai bene?>>

Chiedo. Sono concentrata sul mio cellulare, ma ho occhi dappertutto. In ogni caso non è facile ignorare la sua espressione di puro disagio.

<<Non girarti per nessun motivo al mondo.>>

Aggrotto le sopracciglia. Sono davvero confusa. All'improvviso, però, sento una voce familiare e un conato mi risale in gola.

<<Decido di andare a fare una passeggiata e incontro Christian nello stesso bar? Spero sia uno scherzo.>>

Cerco di sdrammatizzare la situazione, anche se con scarsi risultati. La sua presenza mi turba moltissimo, e mi passa addirittura la fame.

<<Un suo amico sta venendo qui, ma lui è rimasto con gli altri al bancone.>>

Mi rassicura Francesca. Faccio un lungo respiro e mi preparo al peggio.

<<Ciao gioiellino, come stai?>>

Capelli biondi, occhi azzurri e un fisico allenato. È Mattia, in tutta la sua bellezza. Lo saluto con un grande sorriso.

<<Sto abbastanza bene, grazie mille per avermelo chiesto.>>

Si siede di fianco a me e ruba un pezzettino del mio dolcetto.

<<Mi dispiace molto per il tuo infortunio. Sono un ballerino di latino americano, e qualche anno fa anch'io ho vissuto lo stesso trauma. Non è facile, ma di certo è un'esperienza che ti aiuta a crescere.>>

Apprezzo molto il fatto che mi stia dando sostegno, nonostante quello che è successo.

<<Hai ragione.>>

Tutto procede a gonfie vele, finché il biondino non decide di rovinare il momento chiamando i suoi amici. Ci raggiungono tutti, compreso Christian, che però rimane indietro rispetto agli altri.

<<Ehilà>>

Il cuore inizia a battere così forte che temo possa esplodermi il petto.

<<Ciao ragazzi.>>

Interviene Franci, risparmiandomi la figuraccia. Non credo di essere in grado di affrontare un discorso qualsiasi, in questo preciso istante.

<<I-io devo andare in bagno. Vi lascio un attimo nelle mani della mia amica.>>

Improvviso. Mi alzo in fretta e corro subito in direzione della toilette. Sciacquo il viso con dell'acqua fresca e faccio di tutto pur di non cadere a terra, provata dal dolore al ginocchio e da quello al cuore.

<<Ti sei inventata una scusa banalissima, Iris.>>

Christian è in piedi davanti a me, mi scruta dalla testa ai piedi. Io, di tutta risposta, lo fulmino con lo sguardo.

<<Non puoi entrare nel bagno delle donne.>>

Lui sembra infischiarsene, infatti si lascia scappare una risatina e chiude la porta con il tallone.

<<Voglio solo sapere come ti senti.>>

Mi dice. Indietreggio fino a sbattere la schiena contro il muro. Cazzo, devo stare attenta! Di questo passo non riuscirò mai a guarire del tutto.

<<Ti interessa davvero o ti senti semplicemente in colpa per avermi voltato le spalle?>>

Gli punto un dito contro.

<<Tu hai paura di me, Iris, e questa cosa mi ferisce.>>

I miei occhi si riempiono di lacrime.

<<Ci sono un sacco di cose che tu non sai e che non puoi sapere. Quello che dico e faccio, è soprattutto per il tuo bene. Cerca di capirmi.>>

Lo raggiungo a passo lento, cercando di intimorirlo.
Ovviamente con scarsi risultati.

<<Non ho nessuna voglia di capirti, Christian. Ci sono rimasta male quando mi hai detto di essere tornato insieme a Carolina, è vero, ma adesso le cose sono diverse. Mi sono messa l'anima in pace e mi sto frequentando con un ragazzo.>>

Mento. La sua mascella si contrae visibilmente.

<<Ah sì?>>

Annuisco.

<<Bene, è una bellissima notizia. Portalo domani sera alla festa, mi raccomando. Sarà un piacere conoscerlo.>>

Sgrano gli occhi.

<<Di quale festa stai parlando?>>

Prima di andarsene, mi guarda con un sorrisetto furbo e mi fa l'occhiolino.

<<Mattia ha invitato te e Francesca alla festa che ha organizzato a casa sua. La tua amica ha già confermato per entrambe. Non inventare scuse, Iris.>>

Voglio solo te// Christian StefanelliDove le storie prendono vita. Scoprilo ora