È stato bruttissimo aprire gli occhi e non trovare Christian accanto a me.
Immaginavo che sarebbe partito di nuovo per tornare alle sue abitudini, ma ho sperato fino all'ultimo che mi chiedesse di andare via con lui.
L'ultima notte che abbiamo trascorso insieme è stata letteralmente magica. Ho capito che, nonostante tutto, il suo amore per me è sempre stato veritiero e non è svanito.
La cosa che mi preoccupa maggiormente è la mancanza di segnali da parte sua. Mi ha detto che si è pentito di essersene andato, senza dare una possibilità al nostro rapporto. Allo stesso tempo, però, non mi ha chiesto di raggiungerlo.
Vorrei tanto preparare le valigie, salire su un aereo e catapultarmi dall'altra parte del mondo, solo per stare con lui. D'altro canto, la situazione mi spaventa.
Sono una ragazza giovane, di neanche vent'anni. Non ho ancora terminato gli studi e in questa città ho tutta la mia vita: mia madre, i miei migliori amici, il pattinaggio...!
Sgrano gli occhi. Questa mattina ho un appuntamento con la zia di Carolina. Me ne sono completamente dimenticata.
Devo assolutamente raggiungerla nel suo ufficio, dato che dobbiamo parlare di alcune questioni molto importanti.
Entro in doccia e cerco di scrollarmi da dosso il buon profumo di Christian.
Non appena torno in camera, indosso un jeans nero e un maglione caldo. Infilo un paio di stivaletti di pelle finta ed esco di casa.
Mia madre è già al lavoro, quindi non può accompagnarmi.
Metto le cuffie nelle orecchie e ascolto un po' di musica per scaturire la tensione e rilassarmi. In questi ultimi mesi sono accadute un sacco di cose e mi sento davvero stremata.
Una volta arrivata davanti all'edificio, mi fiondo al suo interno. Raggiungo l'ufficio di Eva, e busso delicatamente alla porta.
<<Avanti!>>
Sfoggio uno dei miei sorrisi più falsi e mi accomodo sulla sedia davanti alla sua.
<<Ciao, Iris.>>
Le stringo la mano in modo affettuoso.
<<Ciao, Eva.>>
Accavallo le gambe e cerco di non agitarmi più del dovuto. La zia di Carolina non è come Carolina. Posso stare tranquilla.
<<Ti ho convocata per parlare di tutto questo.>>
Dice, guardandosi intorno.
<<Sai benissimo che questa pista di pattinaggio, Iris, è stata fondata da tua nonna. Una donna meravigliosa, che ricordo con grande emozione. Ricordo ancora il giorno in cui mi propose di dare vita al nostro sogno più grande. Era così felice che non le si poteva proprio dire di no.>>
Una lacrima mi riga il volto. Non riesco a controllarmi quando si parla della mia nonnina.
<<Il giorno in cui abbiamo dato via alle danze, abbiamo firmato un accordo. In parole povere, tesoro, abbiamo deciso di mettere tutto in mano a tua nonna. Io l'ho aiutata a decidere alcune cose, l'ho affiancata nei momenti più duri, ma non si può negare che questo posto, se non fosse stato per lei, ad oggi non esisterebbe nemmeno.>>
Annuisco.
<<E questo cosa c'entra con me?>>
Le chiedo. Ho bisogno di sapere qualcosa di più a riguardo.
<<Prima di morire, lei mi chiese di badare alla pista finché ne avessi avuto voglia. A quel punto, poi, avrei dovuto rivolgermi a te. Perché sei tu, Iris, l'unica vera erede di questo posto.>>
Adesso è tutto più chiaro...
<<È per questo che Carolina ce l'ha sempre avuta con me, non è vero?>>
L'espressione di Eva tramuta in qualcosa di più profondo.
<<Sì... non posso negartelo. Ha cercato in tutti modi di ostacolarti per prendersi tutto, ma alla fine non ci è riuscita. E di questo sono contenta.>>
Mi alzo in piedi e vado vicino al vecchio termosifone.
<<Nonostante tutto, mi dispiace per lei.>>
I suoi occhi si illuminano.
<<Mia nipote deve cambiare carattere, Iris, se vuole avere un futuro felice. È una bellissima ragazza, ha molto talento, ma non ha né principi né valori. Non devi dispiacerti.>>
Mi si avvicina cautamente.
<<Prima che tu vada, volevo farti i miei complimenti per la vittoria tua e di Tommaso. Siete stati davvero formidabili.>>
<<Grazie, Eva.>>
All'improvviso, il mio cellulare inizia a squillare.
<<Vai pure, non preoccuparti. Anch'io sono molto impegnata!>>
L'abbraccio ed esco in corridoio. Rispondo alla chiamata senza neanche vedere chi è.
<<Amore mio!>>
La voce di Francesca mi fracassa i timpani.
<<Dimmi, Franci.>>
Ricambio il saluto di alcuni pattinatori e mi dirigo in direzione dell'uscita.
<<Oggi ho la giornata libera. Ti va di stare un po' insieme?>>
STAI LEGGENDO
Voglio solo te// Christian Stefanelli
RomanceIris è in conflitto con se stessa, vittima di un passato tormentato. Trova conforto nel pattinaggio sul ghiaccio, che ha imparato ad amare grazie a sua nonna. Un giorno si imbatte in un ragazzo, bello e misterioso, ma talmente antipatico che la fa...