Asia non è antipatica come ha sempre dimostrato negli ultimi anni, ma la mia opinione su di lei non è variata.
Siamo andati in un bar in centro a bere una cioccolata calda, siccome oggi la temperatura è molto bassa e stare in giro è praticamente impossibile.
Ho racimolato quel che basta per pagare le due cioccolate, perché ho pagato anche per Asia, nonostante sia stata lei ad invitarmi.Stando con lei ho scoperto che parla veramente tanto, ha sempre qualcosa di cui discutere e questo non è proprio un punto a suo favore.
Amo il silenzio e amo non dover parlare sempre di qualsiasi cosa. Trovo che parlare sia importante tanto quanto restare in silenzio, perché a volte è quando non si parla che si capiscono i sentimenti, quelli veri e profondi.Lei mi racconta degli animali domestici che aveva quando era bambina, degli sport che ha praticato per tutta l'infanzia e l'adolescenza e di ogni componente della sua famiglia.
Parla così velocemente che sento la testa girare, non mi dà neanche il tempo per dire la mia o per parlare un po' di me.
«Astrid è stato di certo il cane a cui sono stata più affezionata, ma è con Ben che è condiviso più momenti», continua il suo discorso, con uno sguardo pensieroso e gli occhi azzurri lucidi per la commozione.
La ascolto senza rispondere e senza intervenire perché non mi dà l'occasione, ma anche perché non ne ho nemmeno l'intenzione.
Aspetto che finisca di parlare, perché non vedo l'ora di andare via da qui, nonostante non sia così terribile come immaginavo.
Penso a Leonardo e alla sua faccia sconvolta quando gli ho parlato di questo appuntamento bizzarro. Era incredulo e per dieci minuti consecutivi ha continuato a ripetere che non era possibile e che lo stavo per forza prendendo in giro.
Invece no, purtroppo è tutto vero ed è colpa della mia totale incapacità di dire di no.
Il pomeriggio lascia spazio alla sera e la mia pazienza comincia a non essere più così stabile. Ho cambiato decisamente idea: è stato tremendo uscire con lei e non voglio farlo mai più.
È per questo che quando mi guarda, sulla soglia della porta di uscita, prendo coraggio e le dico la verità. O almeno, una parte della verità.
«Grazie della chiacchierata», comincio a dire, facendo finta che non mi abbia annoiato a morte. «Ma davvero, non ci riesco. Sai, tutto quello che è successo con Cristina... Per me è ancora presto», concludo facendo pressione sulla questione di cui le ho parlato qualche giorno fa, quando mi ha chiesto di uscire.
Il suo volto si rabbuia, il sorriso scompare e il mio senso di colpa comincia a farsi sentire, ma di certo non posso uscire con lei solo perché mi dispiace dirle di no.
«Ho sbagliato qualcosa io? Ho detto qualcosa che non va?». La sua insistenza mi dà sui nervi e devo mordermi l'interno della guancia per impedirmi di urlare in preda alla disperazione.
«No, certo che no, non è colpa tua. Io non voglio uscire con nessuno», le spiego pazientemente, ma so che in parte non è così.Anche se mi sono lasciato da poco e ci sono stato piuttosto male, ho considerato l'idea di uscire con Alice, ma poi l'ho subito accantonata.
Asia ci resta male e io devo costringermi a lasciare lo sguardo su di lei, anche se vorrei tanto distoglierlo per il senso di colpa.
«Mi dispiace», dico infine, non sapendo cos'altro aggiungere.Lei annuisce e, senza dire nient'altro, va via lasciandomi solo e stupito. Pensavo che almeno mi avrebbe salutato o mi avrebbe detto qualcosa. Invece è andata via e basta, come se niente fosse.
Guardo per qualche secondo il punto in cui è sparita, percependo addosso una brutta sensazione. Rabbrividisco all'idea di aver appena avuto un appuntamento con la ragazza più strana e fastidiosa che io abbia mai conosciuto e di non essere scappato via urlando quando ha cominciato a parlare senza fermarsi mai.
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...