Capitolo 7

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Alice non sa ballare.
Questo però mi è di conforto perché anche io sono terribile, molto più di lei.

Nonostante questo sembra perfettamente a suo agio, non si cura di tutte le persone che la circondano. Ride e mi tiene le mani, mi fa fare un giro e poi gira anche lei.

Mi lascio trasportare dalla musica e spengo completamente il cervello: improvvisamente mi sembra che tutte le mie paranoie e miei problemi siano svaniti. Esistono solo questa pista da ballo, la musica e Alice.

Non sento nemmeno la stanchezza, né alcun tipo di dolore. Non pensavo che a una festa ci si potesse divertire così tanto.

La magia si spezza quando Alice saluta qualcuno: sono Christian e Leonardo. Quest'ultimo appare infastidito dalla scena che ha davanti, il che mi fa vergognare come se fossi un bambino che è appena stato beccato a rubare le caramelle. Eppure non mi sembra di aver sbagliato, non mi sembra di aver fatto niente di male, a dire il vero.

«Ragazzi, ciao», esclama Alice allegramente.
Lei, al contrario, non sembra affatto turbata, né imbarazzata. Si comporta normalmente.

Christian ricambia il suo saluto, poi si sofferma a guardare le sue cosce nude, non rendendosi conto di essere fin troppo indiscreto.

Inizialmente lei non se ne rende conto: continua a ballare indisturbata e a sorridere nella direzione delle sue amiche che a quanto pare le stanno dicendo qualcosa di divertente.

Poi, però, nota lo sguardo insistente del suo amico, sorride in imbarazzo e le sue guance si tingono di rosso. Non mi passa inosservato il suo tentativo di nascondere le cosce il più possibile, abbassando la gonna del vestito.
Tuttavia non mi soffermo a guardare questo gesto, per non metterla ancora più a disagio.

Ma la realtà è che sento una rabbia inspiegabile crescere a dismisura e, allo stesso tempo, lo sconforto di non poter agire per risolvere la situazione.

Vorrei tirare un pugno sul naso a Christian: non riesce a rendersi conto che la sta mettendo in imbarazzo e che non vuole essere guardata in quel modo, come se fosse una preda.

«Vi state divertendo?», la domanda di Leo sembra banale, ma io capisco subito che è infastidito. Non guarda mai Alice, tiene gli occhi puntati unicamente su di me e questo non fa altro che farmi innervosire ulteriormente.

La ragazza annuisce e continua a sorridere in modo impacciato. Non ride più come prima, non si muove più liberamente e in modo spensierato come ha fatto fino a qualche minuto fa.

Non impiega molto tempo a decidere di andare via: balbetta qualche parola di scusa e poi sparisce, va verso le amiche a cui stava sorridendo mentre era con me. Prima di andare via però mi rivolge un'occhiata fugace.

«Oggi mi sembra ancora più bella», sospira Christian. Guarda verso di lei che, nel frattempo, ha di nuovo quel sorriso magnifico sulle labbra ed è spensierata.

Mi piace vederla in questo modo e non sopporto che per via degli sguardi invadenti degli altri ragazzi il suo entusiasmo si spenga.

«Potevi evitare di guardarla in quel modo, l'hai messa a disagio». Senza nemmeno accorgermene do voce a quei pensieri che avrei voluto mantenere segreti.

Non voglio che pensino che io sia geloso, perché non è così. Ma non è giusto che Christian pensi che, solo perché Alice indossa un abito che lascia scoperte le gambe, lui possa guardarla senza ritegno.

«Vale, c'è qualche problema?», risponde Leonardo.
Non capisco perché ci tiene sempre a mettersi in mezzo a questioni che non lo riguardano: non mi sembra di aver parlato con lui, quindi non capisco perché sente l'esigenza di intervenire.

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