Il sole è appena sorto, eppure io non ho chiuso occhio per tutta la notte.
Ho pensato incessantemente a quello che è successo ieri: sono pervaso da dubbi e incertezze, ho paura di aver commesso l'ennesimo errore ma al tempo stesso una parte di me è felice di avere di nuovo Cristina nella sua vita.
A tal proposito, lei è al piano di sotto.
Ha dormito sul divano, lontano da me.Quando stavamo insieme, mia madre ci lasciava dormire nello stesso letto, non si è mai fatta nessun problema.
Ma ora è tutto diverso.Non ho il coraggio di scendere le scale e raggiungere il salotto dove, ne sono sicuro, Cristina è già in piedi ad aspettarmi.
Ma la sola idea di trovarmi faccia a faccia con lei mi incute timore e non riesco nemmeno a capacitarmi del motivo.
Mi giro e mi rigiro nel letto continuamente, cercando di trovare un po' di pace. Il cervello non ne vuole sapere di tacere per qualche minuto, continua ad urlare incessantemente qualche frase di rimprovero.
Non mi sono mai sentito così stupido.Alla fine capisco che è inutile stare qui a torturarmi, tanto vale alzarmi definitivamente dal letto e abbandonare la mia stanza.
I passi sono incerti sulle scale, cammino lentamente, come se la mia vita dipendesse da quello che sta per accadere.
Trattengo il respiro quando intravedo i ricci scuri di Cristina: mi affaccio ulteriormente, per controllare se sta dormendo.
Mi rendo conto subito che è seduta sul divano, come mi aspettavo, ma nonostante questo, mi tiro indietro di scatto come se avessi appena toccato il fuoco con una mano.
Non sono pronto, non posso parlarle normalmente come se non mi avesse scioccato vederla a casa mia, dopo tutto questo tempo.
Non voglio ascoltare ciò che ha da dirmi, non sono più sicuro della mia decisione.
Mentre parlavo con Alice mi era sembrato finalmente di aver fatto dei passi avanti, di star riuscendo a lasciare il passato alle spalle una volta per tutte e di star migliorando sotto questo punto di vista.
E invece no, mi sbagliavo, come sempre.Non ho nemmeno il coraggio di guardare in faccia la persona che fino a qualche settimana fa immaginavo di insultare, quando ho scoperto il suo tradimento.
Alla fine è lei a girarsi verso di me e a far incrociare i nostri sguardi, come se sapesse che sono qui a pochi metri da lei, o forse un po' se lo aspettava.
Sorride, stiracchiandosi e spostando la coperta dalle sue gambe. Deglutisco, sempre più agitato. Perché non riesco a calmarmi?
«Buongiorno, come mai già sveglio?», domanda con fare innocente, sbattendo gli occhi ripetutamente e accennando un altro piccolo sorriso.
Non capisco se sta cercando di farmi tenerezza oppure no ma, se così fosse, non riesce nel suo intento.
Un brivido mi attraversa la schiena, non mi sento a mio agio.
È evidente che qualcosa tra di noi si è spezzato, sarebbe assurdo immaginare il contrario. Ma come è possibile che le sensazioni che provavo con lei siano sparite con tanta rapidità, come se non le avessi mai provate?
«Potrei farti la stessa domanda». È la mia risposta scontrosa. Provo a mostrami indifferente alle sue parole, ai suoi gesti e alla sua stessa presenza. Ma vengo tradito dal mio tono di voce troppo basso e insicuro, da sempre uno dei miei lati che odio di più.
Cristina scrolla le spalle, spostando la sua attenzione a una ciocca dei suoi capelli.
Diventa all'improvviso silenziosa per qualche minuto. Nessuno dei due osa proferire parola: il silenzio che è calato è imbarazzante e non so come smorzare questa tensione insopportabile.
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...