Questa mattina, appena apro gli occhi, avverto immediatamente il lancinante dolore al piede, causato dai calci contro al muro.
Così mi tornano alla memoria le parole di Christian e non posso fare a meno di arrabbiarmi un'altra volta.
Non ho voglia di alzarmi dal letto stamattina, ma siamo a marzo e io ho già fatto troppe assenze, quindi restare a casa non è tra le opzioni contemplate.
Alla fine Cristina non ha risposto alla mia chiamata, ma adesso credo che sia stato meglio così, forse non era veramente necessario avere contatti con lei, di nuovo.
Tuttavia immagino che quando troverà la mia chiamata persa, non perderà un minuto e m cercherà immediatamente, perché si sente in colpa per essere sparita per così tanto tempo e non vuole ripetere lo stesso errore.
O almeno, questo è quello che ha detto ogni volta che è scomparsa e poi lo ha sempre ripetuto.Mi alzo a fatica, impreco a bassa voce per il dolore tremendo. Sono stato davvero stupido a lasciarmi sopraffare dalle emozioni negative: se non lo avessi fatto adesso non starei così.
Tuttavia, è vero anche che ieri avevo la vista completamente offuscata dalla rabbia e in quel momento mi sembrava l'unica opzione plausibile.
Muovo qualche passo incerto verso la porta della mia stanza, per varcarla e raggiungere il bagno. Ma un mio urlo squarcia il silenzio della casa: fa davvero troppo male poggiarlo a terra.
Mi ributto sul letto e mi lamento: è colpa mia se adesso sono in queste condizioni, ma è più facile dire che se non fosse stato per quell'imbecille di Christian, adesso tutto sarebbe diverso.
Non riesco a fare a meno di pensare a quanto mi abbia sorpreso scoprire questo suo lato che, sinceramente, detesto. Pensavo che fosse un ragazzo con la testa sulle spalle, ma decisamente non è così se si diverte a parlare in questo modo con le altre persone.
Mi chiedo ingenuamente se Alice conosca questo suo lato, non mi sembra il tipo di persona che inizierebbe una relazione con un individuo del genere. Ma in fondo, io come posso esserne certo?
Provo qualcosa per lei, ma nemmeno la conosco così bene da poter dire cosa le piace in una persona o quali sono i tasti che la fanno arrabbiare.
Questo non fa altro che alimentare la mia frustrazione, la giornata non è proprio iniziata nel migliore dei modi.
Va meglio quando mia madre varca la porta della mia camera, con una tazza fumante di caffè e qualche biscotto al cioccolato, la mia colazione preferita.
«Buongiorno amore. Ho sentito un grido disperato e pensavo che avessi bisogno di qualcosa che ti facesse stare meglio»,dice dolcemente mia madre. Si siede all'estremità del letto, ancora inconsapevole di quale sia il vero motivo per cui ha dovuto subirsi le mie lamentele di mattina presto.
È già pronta per andare a lavorare, ha anche la giacca addosso, quindi presumo che stia anche facendo tardi venendo nella mia stanza.
La ringrazio con un bacio sulla guancia e bevo
un sorso di caffè bollente, poi addento un biscotto.Una parte di me vorrebbe chiederle di darmi un passaggio fino a scuola, ma in questo modo le farei fare ancora più tardi e, cosa più importante, vedrebbe il modo in cui cammino e a quel punto sarei costretto a dirle quello che è successo ieri sera.
Ma c'è un'altra parte di me piuttosto insistente che vuole restare in silenzio, aspettare che lei se ne vada e poi andare a scuola a piedi. Ma direi che non sto proprio nelle condizioni adatte per farlo.
Così, controvoglia, le dico la verità. Almeno posso essere sincero con lei.
Mi alzo in piedi, in modo che posa vedere coi suoi occhi il motivo di tanta frustrazione. Quando, zoppicando, faccio qualche passo in avanti, la sua espressione si tramuta nel ritratto della preoccupazione.
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...