Non riesco a esprimere a parole le emozioni che sto provando in questo momento: è successo tutto così in fretta che fatico ancora a credere che quel bacio sia reale e non frutto della mia immaginazione.
Nonostante io mi sia ripetuto un milione di volte di prestare attenzione a ogni mio gesto e a ogni mio movimento, alla fine la mia parte irrazionale e desiderosa di avere Alice al proprio fianco ha avuto la meglio.
Però mentirei se dicessi che sono pentito. Senza dubbio non è stata una mossa vincente, dato quello che le sto nascondendo, ma non ho problemi ad ammettere che questo bacio è stato il momento più bello che io abbia vissuto in questi diciassette anni di vita, quello che mi ha riempito il cuore di emozioni e che ricorderò per sempre.
Non riesco a smettere di pensarci, anche adesso che sono seduto su uno squallido sedile dell'autobus, intento ad osservare fuori dal finestrino mentre nelle orecchie rimbombano le note delle mie canzoni preferite.
Canzoni che, mai mi sarei aspettato di dire una cosa del genere, mi fanno pensare a lei.
È così assurdo che tutto sia cambiato così velocemente, che la mia paura di non essere alla sua altezza si sia rivelata del tutto infondata perché in realtà anche lei prova dei sentimenti per me.
Scendo dall'autobus con l'immagine del suo bel viso impressa nella mia mente come una fotografia.
Mi sembra di camminare a un passo da terra, ancora profondamente immerso in quell'atmosfera magica che si era creata tra di noi e che non avrei mai voluto spezzare per nessun motivo.
Cammino per le strade di Roma sentendomi invincibile, come se nulla potesse scalfirmi, perché adesso ho ottenuto tutto ciò che avevo sempre desiderato, come se avessi appena vinto alla lotteria.
Il sorriso sulle mie labbra non vacilla nemmeno per un momento, mi sento una di quelle persone insopportabili nelle pubblicità dei biscotti, quelle che ti fanno perdere la pazienza. Eppure è così che mi sento, stranamente felice.
Ecco che però, arrivato davanti casa, la realtà piomba davanti ai miei occhi in modo crudo e diretto, come uno schiaffo in pieno viso.
Cristina è rannicchiata sulle scale davanti al portone, esattamente come ieri sera. Sorride timidamente e agita una mano in segno di saluto.
Ogni volta che mi sembra di fare dei passi avanti, lei in qualche modo riesce a farmi entrare in crisi.
«Hey, come è andata?», chiede dolcemente.
Non riesco nemmeno a risponderle, non riesco a fare altro che annuire flebilmente.Non so se è normale, ma improvvisamente mi sento colpevole anche nei suoi confronti, baciare Alice potrebbe farla soffrire.
Non so perché mi preoccupo così tanto per lei nonostante tutto quello che abbia detto negli ultimi giorni, ma non sono mai riuscito ad oppormi a lei, non sono mai stato capace di lasciarla andare.
Ma adesso, per la prima volta in tutto questo tempo credo che dovrei farlo sul serio: dovrei dirle di andare via e di uscire dalla mia vita definitivamente, perché stare vicini porta solo problemi.
Dovrei dirle che provo dei sentimenti per un'altra ragazza e che nella mia testa lei non è più l'unica, ma non so come potrebbe reagire.
Osservo i grandi occhi scuri di Cristina e mi rendo conto di non riuscire a provare niente per lei.
Ripenso al bacio di ieri sera: è stato strano, come se avessi davanti a me una perfetta sconosciuta che non ho mai baciato prima d'ora. È stato imbarazzante e mi sono sentito a disagio, specialmente quando poi si è staccata e mi ha guardato nello stesso identico modo di qualche mese fa, come se tra noi non fosse cambiato nulla.
![](https://img.wattpad.com/cover/376253192-288-k542181.jpg)
STAI LEGGENDO
Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...