Se penso che fino a poche settimane fa dormire era la mia terapia, mi viene da piangere.
Ormai è da qualche giorno che la notte non riesco a chiudere occhio: mi rigiro nel letto centinaia di volte, nella viva speranza di riuscire a riposare per un paio d'ore, ma è tutto inutile.
Come posso dormire, se nella mia vita stanno succedendo queste cose assurde?
Guardo la mia mano ferita, fa ancora un po' male quando la chiudo, ma tutto sommato sto abbastanza bene fisicamente.
Il vero problema, infatti, non è fisico, ma psicologico. Sto a pezzi: ogni volta che credo di non poter essere più triste e addolorato, alla fine arrivo alla conclusione che mi sbagliavo.
Mi sembra di sprofondare sempre di più, senza toccare mai il fondo davvero.
Ogni volta che qualcosa va storto, mi avvicino sempre di più a quel fondo, ma sembra non arrivare mai veramente.Quanto altro dovrò soffrire prima di cominciare a rialzarmi? Cos'altro devo subire prima di acquisire un po' di forze?
Sono stanco, ho sonno ma non riesco a dormire e ho sempre pensato che questa sia la sensazione più brutta che esista.
Vorrei staccare la spina per cinque minuti, riposare la mente stanca per via di tutti i pensieri che la attraversano, ma mi ritrovo sempre così.
Ormai è quasi l'alba, non ha senso continuare a portare avanti questo inutile tentativo di dormire.
Mi metto a sedere sul letto, sbuffando sonoramente e portandomi le mani sugli occhi.
Guardo la chitarra, vorrei suonare ma ultimamente non riesco a fare nemmeno quello.
Mi sento un parassita che non sa nemmeno qual è il motivo per cui è ancora in vita. Se non sapessi di avere un cuore e dei polmoni funzionanti, crederei di essere morto.
Le parole di Cristina rimbombano nella mia testa, sono tanto dolorose quanto vere: ho sempre attribuito a mio padre la colpa di ogni mia sventura. Forse è ora che io inizi ad assumermi le responsabilità delle mie azioni e la smettessi di tirare in ballo sempre quell'uomo.
Nonostante questo, non posso accettare il modo in cui mi ha parlato, le parole dure che ha usato e il tono di sfida con cui ha continuato a parlarmi.
Mi alzo in piedi, cammino per la stanza.
Sto cercando una soluzione a tutti questi problemi, cerco un modo per far andare via la mia ex ragazza senza che poi lei riesca a rigirare la frittata e farmi sentire in colpa. So che lo farà, lo fa sempre, ne ha tutta la capacità.Come se fosse in grado di leggere nella mia mente, ecco che entra nella mia stanza lentamente: apre la porta facendo meno rumore possibile, poi muove dei piccoli passi incerti.
Si siede davanti a me sul mio letto, senza dire una parola. Anche io resto in silenzio, poggiato con la schiena al mio armadio. Non ho niente da dirle dopo quello che è successo ieri.
Non ci siamo visti per tutto il giorno, ci siamo completamente evitati ma questa storia non può continuare per sempre, prima o poi ci saremmo dovuti vedere dato che siamo sotto allo stesso tetto.
A tal proposito, manca ancora troppo tempo prima che vada via e, se le cose stanno così, sarà davvero difficile arrivare alla fine della settimana senza ucciderci a vicenda.
Non voglio dire niente, non voglio spezzare il silenzio, ma lei è seduta davanti a me e mi fissa senza battere ciglio, in modo quasi inquietante.
Se è qui solo per restare in silenzio a guardarmi allora può benissimo andarsene, non ho voglia di continuare con questo giochetto.
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...