«Sei sicuro di quello che stai facendo, Valerio? Non mi sembri felice come lo eri quando mi parlavi di Alice», si preoccupa mia madre, con un tono di voce fin troppo alto.
Infatti, la prego di moderare i toni: l'ultima cosa che voglio è che Cristina senta il nome di Alice uscire dalle labbra di mia madre.
Quello sì che sarebbe un bel disastro che non sono pronto ad affrontare.«Voglio solo dire che lei ti rendeva... felice», inizia quello che mi sembra un lungo discorso, ma lo interrompo immediatamente perché quello che è successo tra me ed Alice è l'ultimo argomento di cui voglio discutere in questo momento.
«Oh mamma, basta con questa storia. Alice non c'entra niente, lasciala da parte».Sgrana gli occhi per lo stupore, forse non si aspettava che io alzassi così tanto la voce di fronte a lei. Serra le labbra fino a formare una linea dritta, poi mi rivolge un'occhiata carica di fastidio e, senza aggiungere altro, esce dalla mia stanza lasciando la porta aperta.
Sbuffo sonoramente, pentito di averle risposto male quando cercava solo di aiutarmi.
Ultimamente non riesco proprio a tenere le mie emozioni sotto controllo, mi sento impotente e sopraffatto.Mi butto sul letto e chiudo gli occhi, con le dita della mano destra gioco con alcune ciocche di capelli e, con quelle della sinistra, stringo la coperta sotto di me.
L'unico rumore che arriva alle mie orecchie è quello dell'acqua della doccia: Cristina è in bagno già da venti minuti, ha detto che solo un bagno caldo poteva farla stare meglio.
Il rumore della suoneria del suo telefono maschera quello dell'acqua: il cellulare squilla per molti secondi, ma io non mi preoccupo nemmeno di guardare di chi si tratta perché niente e nessuno potrebbe farmi alzare dal letto in questo momento.
E poi, francamente, non me ne frega nulla.
Quando finalmente la fastidiosissima canzoncina si interrompe, tiro un sospiro di sollievo, ma ecco che un attimo dopo torna a ronzarmi nelle orecchie.
Perché ha scelto una musica così insopportabile?
Dopo le chiamate, anche il trillo dei messaggi riempie il silenzio della mia stanza.
Sono tanti e sempre più insistenti.
Ma chi è che la sta cercando così disperatamente?Mi alzo dal letto controvoglia, maledicendo mentalmente la persona appiccicosa che ha deciso di non darmi pace.
Ho intenzione di togliere la suoneria al telefono, almeno potranno continuare a cercarla silenziosamente.Quando però leggo il nome sul display, quasi mi viene un colpo: è Giovanni.
Hey piccola, sei con lui?
Perché non mi rispondi?
Mi manchi tanto, quando torni?Non ci posso credere.
Nonostante io sia sicuro di non provare più niente per Cristina, questi messaggi per me sono come una coltellata nello stomaco: come ha potuto mentirmi con tanta naturalezza? Come ha potuto giurarmi che con lui era finita, quando evidentemente non è così?
Clicco sui messaggi, voglio leggere la loro chat e non mi interessa quanto tossico possa sembrare il mio atteggiamento: devo sapere da quanto tempo va avanti questa storia e che cosa è successo. Sono certo che se lo chiedessi direttamente a Cristina, lei non farebbe altro che mentire come ha sempre fatto.
Non posso sbloccare il telefono, non conosco il codice, ogni volta che Cri era sul punto di dirmelo, io la bloccavo perché mi sono sempre fidato di lei e darmi la sua password non mi è mai sembrata una buona idea.
Non mi sono mai pentito di questa mia scelta prima di oggi.
Provo diverse combinazioni che potrebbero essere quelle corrette, ma nessuna tra queste funziona.
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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...