«Madrid è fantastica, è enorme e piena di gente», commenta Leo.
«Per non parlare delle spagnole», si aggrega subito Martino, appoggiato da Simone.Scuoto la testa divertito.
Chi se ne frega delle spagnole, Alice è mille volte più bella di tutte loro.«Dio, ma quanto ci vuole? Siamo qui ad aspettare da quaranta minuti».
«Leo siamo arrivati cinque minuti fa», faccio notare al mio amico, sempre ben disposto a lamentarsi.Siamo in fila per entrare al museo Prado di Madrid e ho la netta sensazione che Alice ne sarà felicissima: mi aveva confessato di essere sempre stata innamorata della storia dell'arte e avrebbe tanto voluto visitare qualunque museo.
Io non capisco questa sua passione: cosa ci trova di bello in un disegno colorato? Come fa a suscitare tutte quelle emozioni?Involontariamente, faccio vagare lo sguardo tra l'ammasso di persone che ci circonda e cerco il suo sguardo dolce. Quando non lo trovo, sospiro e chiudo gli occhi.
Cosa darei per trovare le parole giuste per farle capire quanto è importante per me e quanto sono dispiaciuto.«Non avete ancora chiarito?», si preoccupa di sapere il mio migliore amico, capendo immediatamente il motivo per cui continuo a guardarmi intorno.
Mi limito a scuotere la testa in segno di dissenso, perché non mi va di parlare e affrontare l'argomento.«Ragazzi, venite tutti qui per favore. I ragazzi dello scientifico verranno con me e la professoressa Leoni», annuncia la nostra professoressa di inglese.
«I ragazzi del classico e del linguistico, invece, con la professoressa Bruno e il professor Romano», conclude.La sua affermazione genera qualche lamentela generale: i ragazzi della mia classe sono molto interessati a qualche ragazza del linguistico. Anche io, comunque, sono insoddisfatto della pessima scelta dei professori: parlare con Alice sarà più complicato del previsto se saremo divisi. Ma ciò che più mi infastidisce, è che Alice sarà nello stesso gruppo di Christian.
Quest'anno i professori hanno deciso di organizzare vari gruppi, ognuno dato da tre classi, una per ogni indirizzo.
La classe del classico, per mia grande fortuna, è quella di Alice. Ma quella del linguistico è la classe del suo ex, quello a cui ho tirato un pugno sul naso e che non vorrei vedere mai pi.Ecco che però, quando la vedo tra la folla, tutto sembra dissolversi.
Chiacchiera con la solita amica con cui l'ho sempre vista, una ragazza dai lunghissimi capelli castani e gli occhi verdi, poco più alta di Alice.Lei non mi nota subito, quindi mi concedo di guardarla per qualche secondo, di ammirare il suo sorriso luminoso che fino a poco tempo fa riservava anche a me. Mentre adesso, non vuole vedermi, è stata chiara.
Non voglio mancarle di rispetto, né tantomeno costringerla a stare con me quando mi prega di allontanarmi.
Ma sono sicuro che lei stia commettendo uno sbaglio e che debba ripensarci.Sono certo dei miei sentimenti per lei e adesso ho la sicurezza di poterle dare tutto l'amore che merita e che non ho saputo gestire prima di adesso.
Sono certo di potermi meritare anche il suo amore perché, fatta eccezione per quello che è successo nell'ultimo periodo, sono ben disposto a mettere tutto da parte, pur di stare con lei.Quelle che una volta erano insicurezze che non mi facevano dormire, adesso si stanno affievolendo col tempo e stanno scomparendo come per magia.
Gli sguardi rassicuranti di Alice sono stati la medicina a tutti i miei mali. Le sue parole dolci mi hanno dato la forza per affrontare qualsiasi cosa.
Si rende conto che la sto guardando e ricambia immediatamente. Nessuno dei due osa interrompere quello che si è creato, nessuno dei due vuole spezzare questo legame.

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Primo dicembre
ChickLitValerio è insicuro: a causa del suo passato doloroso, ha la costante paura di essere abbandonato e di restare solo. Ogni giorno è costretto a fare i conti con le innumerevoli delusioni che ha ricevuto per tutta la vita, quelle che lo hanno portato a...