Colpevoli

28

Gabriel

Dopo svariate ore, decidemmo di tornare a casa mia, per passare a prendere qualcosa, in modo da cambiarmi ed andare al cinema.
Avevo deciso di portarla a vedere "tutti tranne te": uno di quei film romantici che piacciono tanto alle ragazze.
Non appena glielo comunicai, lei ne restò entusiasta. Adoravo vederla felice, anche se la mia mente continuava a pensare a Max.
Non riuscivo ancora ad accettare ciò che era capitato pochi giorni prima.
Nella mia testa pensavo che non si sarebbe mai fermato lì ma, speravo sarebbero state solo discussioni e nient'altro.
Max non era mai stato un amico violento e, non riuscivo a capire perchè questa volta si era azzardato a sferrarmi un pugno.
Preso dai miei pensieri non mi resi nemmeno conto che Francesca stava per finire di sistemarsi.
Mi fiondai dunque in bagno per cambiarmi anch'io.
"amore fa in fretta che non voglio perdermi neanche un minuto del film!"
La sentii urlare quasi spazientendosi.
amavo vederla arrabbiarsi perchè era così dolce.
In fretta e furia mi cambiai pantaloni e maglietta e la feci uscire da casa mia, per andare in auto.

Mezz'ora dopo...

La pubblicità, ormai, stava per terminare ed a breve sarebbe iniziata la mia tortura.
Mi piacevano i film romantici però, questo mi sembrava davvero troppo.
Voltai la faccia, nella sua direzione perchè immaginavo l'espressione che avrebbe fatto, nel vedere il protagonista del film.
Ovviamente non potevo far notare di essere geloso, quindi decisi di ridere.
Mentre la pellicola andava avanti, sentivo gli occhi delle persone nella sala, tutte su di me.
Ammetto che ormai mi ci stavo abituando però, ciò che non mi piaceva, erano le mille foto che mi facevano.
In un momento così intimo, perchè non sapevano farsi i fatti loro?
Era questo che meno mi piaceva del mio lavoro: non poter avere la privacy che vorrei.
Mi accorsi che lei non aveva notato nulla, se non il film che era oltre la metà.
"direi che ti sta piacendo"
"piacendo? scherzi...lo amo!"
Ero davvero soddisfatto di questa cosa ma, non riuscivo a non pensare al fatto che dopo saremmo tornati a casa e chissà che avremmo fatto.
Non vedevo l'ora di tornare per renderla ancora più felice!