Behind you

43 - JONATHAN

"A volte, il silenzio di uno sguardo pesa più delle parole che non si dicono, e ci rivela verità che non siamo pronti ad affrontare."
- Rae Hart

Le luci si abbassano, la musica si spegne e resto lì, in piedi, mentre Sophia mi sorride. È ancora vicina, forse troppo. I suoi occhi brillano sotto le luci del backstage, come se tutto il caos intorno non esistesse. Non so se sia per il momento o per l'adrenalina della serata, ma quando si avvicina ancora di più, non la fermo. Sento le sue labbra sulle mie, ed è un bacio dolce, tranquillo. Non c'è fretta. Forse dovrei tirarmi indietro e dirle che non è il momento. Ma non lo faccio. Non subito, almeno. E poi, un attimo prima che Sophia si stacchi, incrocio lo sguardo di Mia. È come se il mondo si fermasse per un secondo. Tutto il rumore, la confusione, la gente che corre avanti e indietro... tutto svanisce. Resta solo lei, lì, immobile, che ci guarda. Sento il suo sguardo come un peso sul petto, qualcosa che non posso ignorare. Mia è sempre stata...la mia compagna di giochi da quando eravamo bambini. Ma c'è qualcosa nel modo in cui mi sta guardando che mi fa vacillare. C'è qualcosa nei suoi occhi che non riesco a decifrare. Non è rabbia, non è gelosia, ma qualcosa di più sottile, qualcosa che mi colpisce dritto nello stomaco. Sento Sophia spostarsi, allontanarsi lentamente da me, ma il mio sguardo è ancora inchiodato su Mia. Non dovrebbe importarmi così tanto. Non dovrei nemmeno sentirmi in colpa, eppure... eccola lì, quella sensazione scomoda, quel senso di essere stato scoperto, colto in fallo. Sento le voci intorno a me tornare a farsi vive, ma sono solo un eco distante. Lei distoglie lo sguardo prima di me, e quando lo fa, qualcosa dentro di me si spezza. Perché ho avuto quella reazione? Perché mi importa così tanto di come Mia ha reagito?
Mi giro verso Sophia, che mi guarda con un'espressione a metà tra il curioso e l'ignaro. Non ha visto nulla, o forse ha semplicemente deciso di non farci caso. Le sorrido, ma è un sorriso vuoto, automatico, come quelli che metto su durante il lavoro.
<<Jonathan, tutto bene?>> mi chiede con quella voce dolce che dovrebbe calmarmi, ma che invece mi lascia con un senso di inquietudine.
<<Sì, certo>> rispondo, anche se non sono sicuro che sia la verità. Sento ancora lo sguardo di Mia addosso, anche se non è più su di me. Mi scuoto, cercando di riprendere il controllo, ma il pensiero di quegli occhi fissi su di me non se ne va. Cosa diavolo è successo?