39 - JONATHAN

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"Sono frammenti di ciò che siamo stati, impressi nella mente come ombre che il tempo non riesce a cancellare."
- Rae Hart

<<Welcome to the Chaos Stadium World Tour!>> la sua voce risuona nell'aria, vibrando attraverso il palco e la folla. Sono in piedi dietro le quinte, come sempre, con gli occhi fissi su di lei. Angel, o meglio Mia, è lì davanti a migliaia di persone, eppure è come se fosse in una bolla, distante anche da me. La vedo muoversi con una precisione perfetta, ogni gesto calcolato, ogni passo impeccabile, ma c'è qualcosa che non va. Da quando l'ho vista in sala prove, non riesco a togliermi dalla testa la sua espressione. Quel momento in cui il suo muro è crollato, anche solo per un attimo. Ho cercato di rassicurarla, di ricordarle che non deve farcela da sola, ma so che non mi ha ascoltato.
Continua a correre, sempre più veloce, come faceva da bambina.
Mi tornano in mente quei giorni lontani, quando tutto era più semplice. Lei correva sulla sabbia, il vento le scompigliava i capelli e rideva, un suono così puro, così libero. Io le correvo dietro, ma non riuscivo mai a raggiungerla. Alzava le braccia verso Blake, che l'aspettava all'orizzonte con quell'aria di protezione, ma anche di giudizio. Blake non mi aveva mai guardato con simpatia. Aveva paura che avvicinandomi troppo a Mia potessi farle del male, come se il mio solo esistere fosse una minaccia. Quel pensiero mi è rimasto addosso per anni, e forse un po' ci credo anche io.
Il pubblico esplode in urla quando la canzone cambia ritmo, e Angel continua a dominare la scena. Eppure io non riesco a smettere di guardarla con un senso di inquietudine crescente. Qualcosa non va. Sono addestrato a percepire queste cose, a leggere i segni prima che diventino evidenti. Sento un nodo stringersi dentro di me, una tensione che non riesco a scrollarmi di dosso. Falco 17. Il nome mi ronza nella testa. È da giorni che ricevo informazioni confuse su di lui. Una figura che sembra muoversi nell'ombra, qualcuno che ha un interesse particolare per Mia, ma non so ancora chi sia. E questo mi fa impazzire. Il mio lavoro è proteggerla, e non posso farlo se non so da cosa.
Un lampo di luce sul palco mi riporta al presente. Angel si è girata verso il pubblico, le braccia aperte, mentre la folla la acclama come una dea, ma io vedo oltre quel sorriso perfetto. Il suo sguardo è teso, come se stesse combattendo una battaglia che nessuno può vedere. Mi stringo la giacca attorno al corpo, cercando di scrollarmi di dosso la sensazione di impotenza. Devo essere pronto per qualunque cosa succeda. Guardo di nuovo il palco. Mia continua a brillare sotto i riflettori, ma il ricordo di quel giorno sulla spiaggia mi brucia nella mente. Lei correva così veloce, sempre più lontano da me, e Blake era sempre lì, pronta a portarla via, ma ora non c'è nessuno che possa proteggerla, tranne me. E questa volta non posso permettermi di fallire. Il concerto prosegue, ma sento che il vero pericolo è ancora nascosto, in attesa di manifestarsi. Falco 17. Questa sera lo scoprirò. Questa sera saprò chi è, e perché sta seguendo Mia.

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