LOUIS' POV
Ero ancora a casa, Nick aveva insistito per andare lui a cercare i soldi da dare a Lucas, non ce la faceva a star fermo senza fare niente. Se solo avessi saputo dove aveva portato Harry sarei andato subito da lui, aspettando Nick e assicurandomi che lui non lo toccasse, ma non aveva voluto dirmelo. Aveva detto che non gli avrebbe fatto nulla, quando Nick lo ha chiamato, ma non mi fidavo per niente.
Quando vidi il moro oltrepassare la soglia della porta mi alzai velocemente dal divano.
-"Allora?" chiesi impaziente.
-"Abbiamo solo duecentomila sterline, da soli." sospirò, posando i soldi sul tavolo.
-"Cazzo." imprecai ad alta voce. Non sapevo davvero dove trovare gli altri. "E adesso che cazzo facciamo?" urlai.
-"Louis, ho già chiesto ad alcuni amici dei soldi. Possono darmi altre duecento sterline." mi spiegò Nick.
-"Perfetto, gli atri centomila li chiedo ai miei!" cercai di fretta il cellulare. Se gli avessi detto che avevo un problema me li avrebbero dati. Centomila sterline non sono mezzo milione.
-"Dove sono i soldi dei tuoi amici? Quando ce li danno? Dobbiamo andare da Harry!" ero davvero sollevato, avremmo salvato il mio piccolo. Ma Nick non sembrava tranquillo come me. "Cosa c'è che non va?"
-"Potranno darmeli sono domani, Louis." si passò una mano tra i capelli, mentre parlava.
-"No! Non lo lascerò tutta la notte con quello!" tirai un pugno al muro, cercando di scaricare la rabbia. Non mi ero mai sentito così inutile e faceva davvero schifo. Sapere che la persona che ami è in pericolo e che tu sei a casa, sapendo ciò che sta passando, senza poterla aiutare, faceva male.
Nick mi guardava stranito, lui non sapeva ciò che provavo per lui. E non volevo lo sapesse, non adesso. Magari dopo, quando lo avrebbe saputo anche lui.
-"Hai un'altra idea, Louis? Hai qualche altra fottuta soluzione?!"
Urlò dopo poco.
-"No." sospirai. Fanculo a Lucas, mi aveva portato via l'unica cosa bella della mia vita.
Mi bruciava la gola, il naso e facevo fatica a respirare. Non mi era mai successo, che avevo? Stavo...stavo trattenendo le lacrime? Io?
Non avevo mai pianto, mai. E di sicuro non lo avrei fatto adesso. Harry stava bene, Lucas non gli avrebbe fatto nulla e io l'avrei salvato, l'avrei portato via da lui. Non dovevo preoccuparmi tanto.
-"Chiamami Lucas." dissi a Nick.
-"Perché? Non abbiamo ancora i soldi."
-"Ho bisogno di sentire la voce di Harry."
HARRY'S POV
Stan era uscito dalla stanza, non sapevo cos'era andato a fare ma di sicuro nulla di buono.
Quando entrò nuovamente stringeva tra le mani una cintura di cuoio. Rabbrividii a quella vista, non volevo che la usasse su di me.
-"Sei stato un bambino cattivo, Harry." disse, abbassandosi.
-"No, no, ti prego scusami...io non lo farò più..." balbettai, indietreggiando, ma dietro le mie spalle c'era il muro. E poi ero legato, scappare sarebbe stato impossibile.
-"Ti faccio paura?" disse, piuttosto divertito dalla situazione.
Avrei voluto urlargli contro, ma avrebbe solo peggiorato le cose. Senza slegare i miei polsi mi tolse la maglia, lasciandola sulle catene.
-"Questo farà male, piccolo." mi informò. Scossi la testa, piangendo. Sapevo che le mie suppliche lo avrebbero solo divertito.
Quando quella cintura tocco con violenza la mia pancia mi scappò un grido di dolore. Sarebbe sicuramente rimasto un livido. Eppure non si fermò, continuò a colpirmi con quella cintura sulle cosce, le gambe e lo stomaco.
Mi dimenavo, cercando di evitarlo, ma questo accrebbe il mio dolore ai polsi, già persistente. Quando capii che sarebbe stato inutile e anche quando non riuscii più a muovermi molto per il dolore, rimasi fermo, subendo quella tortura.
-"N-Non ce la faccio più, ti prego, basta..." lo pregai, in lacrime. Lui poggiò la cintura su una sedia, avvicinandosi.
-"Vedi cosa ti succede se mi disubbidisci?" mi accarezzò una guancia, prima di alzarsi. Annuii leggermente, con lo sguardo basso.
Prima che Stan uscisse, lasciandomi ancora solo, il suo cellulare squillò. Mi guardò per un attimo, poi rispose.
-"Tomlinson...Oh, certo, il riccio è qui con me...veramente, si è comportato un po' male, non voleva farsi fottere, ho dovuto fargli capire chi comanda...sicuro, parlagli pure." non sentii Louis, ma da ciò che diceva Stan il discorso fu abbastanza chiaro. Si avvicinò ancora a me, slegando i miei polsi. La pelle era leggermente lacerata, mi faceva male.
-"Parla con Tomlinson." mi diede il suo cellulare, che presi velocemente, mentre lui si allontanò di poco.
-"L-Louis?" singhiozzai. Dopo mi morsi il labbro inferiore, cercando di soffocare i singhiozzi. Non volevo farlo preoccupare.
-"Harry! Dio, piccolo, come stai? Perché stai piangendo? Che cazzo ti ha fatto?!" il suo tono era arrabbiato, ma anche preoccupato. Era davvero preoccupato per me?
-"È tutto...tutto ok..." mentii.
-"Non mentirmi, stai piangendo. Ti ha fatto male..." sospirò "Mi...mi manchi terribilmente, Harry."
Io...gli mancavo? Aveva appena ammesso di sentire la mia mancanza?
-"Mi manchi anche tu..." dissi, sincero. Era passata solo mezza giornata, ma mi mancava moltissimo. Cercai di asciugarmi le lacrime con l'altra mano.
-"E' tutta colpa mia..." si colpevolizzò
-"No, non è vero. Tu non potevi saperlo."
-"Se l'avessi saputo gli avrei subito dato i soldi, non avrei permesso che se la prendesse con te...ma sta tranquillo, faccio presto. Resisti ancora un po', piccolo."
-"Non preoccuparti, me la caverò." cercai di assumere un tono sicuro, anche se non lo ero. Non lo ero per niente.
-"Verrò a prenderti. Tra poco sarai di nuovo a casa, piccolo. Con me."
-"Lo so, mi fido di te..." il cellulare mi venne strappato dalle mani qualche attimo dopo, da Stan, che chiuse la telefonata.
-"Come siete dolci, stavo per commuovermi." disse, con un tono ironico. Mise ancora il cellulare in tasca, poi si abbassò per essere alla mia altezza.
-"State insieme e non me lo hai detto, bimbo?" il suo tono ora era serio. Mi fece alzare lo sguardo, con due dita sotto il mento.
-"No, te lo giuro. Lui...io non credo che provi anche solo affetto verso di me."
-"Sei serio o vuoi prendermi in giro? Se non gli importasse, secondo te, ti avrebbe chiamato? Ti avrebbe parlato in quel modo?" gli occhi di Stan erano riflessi nei miei. "Sei importante per lui, per questo farti mio sarà ancora più divertente. Non sarà più l'unico. Perché è stato l'unico, vero?"
Perché Stan si ostinava a dire che io ero importante per lui? Mi aveva chiamato, ma non per questo mi voleva così bene come pensava. Io lo amavo, anche se era sbagliato, io lo amavo davvero tanto. Ma lui, per quanto fosse difficile ammetterlo, non ricambiava, mi usava soltanto.
-"Si, è stato l'unico." ispirai.
-"Tomlinson è bravo, ma con me ti divertirai di più, tesoro, tranquillo." mi sussurrò all'orecchio, prima di leccarmi il lobo e rialzarsi. "Torno presto." Mi fece l'occhiolino, uscendo.
-"Maledetto!" urlai, anche se non credevo che lui mi avesse sentito.
Il corpo mi faceva più male di prima, ora avevo dei lividi violacei sulla pancia e sulle gambe. Sperai che passassero presto, che nessuno mi vedesse ridotto in quello stato, anche se non credevo sarebbero scomparsi prima di qualche giorno.
La chiamata di Louis mi aveva tranquillizzato, ma avevo comunque paura e mi sentivo solo. Legato in quel modo, poi, non avrei potuto fare molto. Dovevo escogitare qualcosa, ma non avevo visto abbastanza film per avere un'idea tanto geniale.
E questo non era un bene, perché sapevo che Stan era serio, anzi, serissimo
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Mine (Larry version)
FanfictionMa, quando lo guardava, lui sapeva che quegli occhi color del cielo nascondevano molto più di quello che poteva immaginare. Sapeva che lui non era cattivo, lui era buono, era un angelo. Un angelo venuto male, con un cuore a pezzi. Un angelo a cui no...