Capitolo 36

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Io e Louis eravamo subito scappati in camera mia dopo pranzo, per restare un po' da soli. Durante il pranzo mio padre si era seduto accanto a Louis, parlandogli di chissà cosa, senza permettergli neanche di parlare con me. Lui mi aveva mandato degli sguardi per tutto il tempo, con cui voleva farmi capire che avrei dovuto salvarlo da quella situazione, ma mi ero limitato a ridere.

-"Dimmi che stai scherzando." Louis non fu in grado di contenere una risata entrando nella mia stanza. Sapevo che odiava l'azzurro, ma essendo un ragazzo nella mia camera era il colore principale.

-"Ohw, niente commenti. Ho questa camera fin da quando ero piccolo, non è più nel mio stile, ma mi fa sentire ancora un bambino." sorrisi, chiudendo la porta dietro di noi. Ero così felice quando i miei mi comprarono questa camera, lo ricordo ancora, l'adoravo. Loro erano ancora convinti che mi piacesse, non era così, ma qui dentro mi sembrava di tornare piccolo, quindi non gli avevo mai chiesto di cambiare qualcosa.

-"E' ridicola!" Louis si sedette sul letto, prendendo un peluche da sopra il materasso prima di tirarlo su di me.

-"Hey, non sarà moderna, ma non è ridicola." mi finsi offeso, sistemando il piccolo orso sul letto prima di sedermi accanto a Louis.

-"Okay, è carina, scusa." si arrese lui, mettendo le mani sui miei fianchi per avvicinarmi al suo corpo. "Comunque, tu sei il mio bambino, Harry." sussurrò, prima di lasciarmi un bacio sotto l'orecchio.

-"Lo so." mi girai verso di lui, sorridendo leggermente prima  di baciarlo sulla guancia. Con lui mi sentivo davvero un bambino, non in senso negativo. Mi sentivo protetto da ogni male, come un figlio si sente accanto a sua madre.

-"Che ne pensi se restiamo un po' qui, da soli, umh?" mi disse, stendendosi sul letto, facendomi sedere su di lui. Prima che io potessi rispondere, le mie labbra si trovarono su quelle di Louis.

-"E gli altri?" sussurrai, ero appena tornato, non volevo mettere da parte i miei adesso che c'era Louis.

-"Niall è andato via, come hai visto. Nick e Josh sono insieme, vanno abbastanza d'accordo, i tuoi genitori possono lasciarti solo per un po', no?"

-"Va bene." alzai le spalle, sarebbe stato solo qualche minuto e non facevamo nulla di male, nel caso in cui ci avessero trovati. "A Niall non stai molto simpatico, eh'" risi. Niall era un ragazzo assolutamente fantastico, era socievole, dolce e simpatico con tutti. Se era andato via, Louis non gli aveva fatto poi una così buona impressione.

-"Credo di no, ma non posso piacere a tutti. Mica tutti hanno buon gusto." scrollò le spalle, ovvio, facendomi ridere.

-"Louis, cosa ne pensi?" chiesi.

-"Riguardo cosa, piccolo?" cercai di rotolare via dal corpo di Louis, per stendermi accanto a lui, che mi abbracciò, facendomi poggiare la testa sul suo petto.

-"Riguardo questo, a te in Italia, a casa mia, con i miei amici e i miei genitori..." giocai con le dita della sua mano, mentre lui portò lo sguardo sul soffitto.

-"E' strano." sospirò. "Sono qui solo da poche ore, ma ho già capito che è tutto diverso."

-"Ti avevo detto che la mia città era diversa da Londra e che-..." m'interruppe, prima che potessi finire di parlare.

-"No, non intendo che le città sono diverse, non l'ho neanche vista la tua città. Intendo la tua famiglia, rispetto alla mia. Siete tutti molto uniti l'uno con l'altro, perfino tuo padre ha cercato di farmi sentire subito a mio agio, nonostante non mi conoscesse. E' bello." sorrise leggermente. Non sapevo molto sulla famiglia di Louis, lui non voleva parlarne e io non volevo che lo facesse se non se la sentiva. Però avevo capito che non avevano un buon rapporto, lui e i suoi genitori, e da quello che mi aveva detto Nick, neanche lui e le sue sorelle.

Mine (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora