Eravamo appena arrivati, Louis era sul divano, con le mani tra i capelli, sembrava nervoso. E da quello che avevo sentito fuori potevo dedurre la causa.
-"Louis, cos'è successo?" chiese Nick.
-"Cazzo, quello stronzo vuole dei soldi. Ma gli ho dato tutto, non ho intenzione di pagare ancora." urlò.
-"E allora non pagare, non può mica denunciarti, anzi, lo dovresti fare tu." Nick lo indicò, mentre io mi limitai a restare in disparte, in silenzio.
-"Sai che non posso, ero un suo cliente. E poi quel bastardo avrà anche amici in polizia." Louis si alzò dal divano, venendomi incontro.
-"Hai fame?" mi chiese con premura, ma anche con impazienza.
-"No, ho mangiato qualcosa con Nick..."
-"Bene, vieni in camera." mi trascinò con lui di sopra, stringendo il mio polso nella sua mano. Non voleva sfogare la rabbia su di me, vero? Andammo in camera sua e questo mi sorprese.
Louis non ha mai fatto entrare nessuno in camera sua, tranne Eleanor.
Le parole di Nick continuavano a ripetersi nella mia testa.
Perché io si? Perché mi portava in camera sua?
-"C-Cosa vuoi fare?" la mia voce tremava, sapevo già la risposta.
-"Nulla." si buttò sul letto, facendomi segno di seguirlo.Ok, non era definitivamente la risposta che mi aspettavo.Mi sdraiai con lui, osservandolo. Aveva gli occhi chiusi, forse per calmarsi.
-"Va tutto bene, Louis?"
-"Si...credo. Non lo so." mi rivolse un'occhiata veloce.
-"Posso fare qualcosa?"
-"No. Nick ti ha detto tutto,vero?"
-"Non mi ha detto nulla. Solo chi era Stan. Perché avrebbe dovuto dirmelo?" in effetti non mi aveva mai parlato di questo, e io preferivo che lo facesse Louis, quando se la fosse sentita.
-"Avanti, so che state insieme."
-"Cosa? No!"
Sono innamorato di te, idiota.
-"Allora perché state sempre appiccicati, eh?"
-"E' un ragazzo fantastico, ma siamo solo migliori amici." ripensai ad oggi, i sospetti di Louis non erano infondati. L'unico a non essersi reso conto dei sentimenti di Nick ero io...
-"Ok, ci credo. Oh, se Nick ipoteticamente fosse il tuo ragazzo, posso possederti solo io, capito?" alzò un sopracciglio, guardandomi male.Alzai gli occhi al cielo. Perché doveva parlare del sesso? Perché?
-"Come va' con quel ragazzo?" cercai di cambiare discorso.
-"Quale?" chiese, confuso.
-"Quello che ti piaceva, che hai conosciuto alla festa..."
-"Ma io non ho...aah, queeeello! Beh, ho lasciato perdere, non avrei mai potuto conquistarlo."
-"L'amavi?"
-"Lo amo. Ma è diverso, te l'ho detto. Non posso farlo innamorare come faccio con gli altri. Con lui ci vuole romanticismo, dolcezza e io non sono il tipo." abbassò lo sguardo, mi sembrava triste.
-"Solo per questo? Non puoi dimenticarlo solo perché no-" non mi diede il tempo di finire la frase.
-"L'ho fatto piangere. L'ho trattato male e ora credo che mi odi."
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Mine (Larry version)
FanfictionMa, quando lo guardava, lui sapeva che quegli occhi color del cielo nascondevano molto più di quello che poteva immaginare. Sapeva che lui non era cattivo, lui era buono, era un angelo. Un angelo venuto male, con un cuore a pezzi. Un angelo a cui no...