Capitolo 18

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NICK'S POV

Stava piangendo. Harry al telefono con Louis stava piangendo, ero riuscito a sentirlo chiaramente. Ero così preoccupato per lui, non volevo che gli facesse del male, non lo meritava, era l'unico che non c'entrava nulla in tutta questa situazione. La colpa era tutta di Louis, se solo avesse qualcosa per allontanare Stan, o se gli avesse dato quei fottuti soldi, che di sicuro erano meno di mezzo milione, non sarebbe successo nulla.

Ma lui, arrogante e presuntuoso com'era, non avrebbe mai accontentato Lucas. E adesso doveva dargli il doppio dei soldi e salvare Harry, al quale sicuramente avevano già fatto del male. Meritava un applauso. Fatto con la sua faccia in mezzo però.

E adesso voleva anche farmi credere di essere quello preoccupato, lui. Lui che giocava con Harry, che lo faceva piangere, che lo usava. Io non l'avrei bevuta.

-"Nick, devo andare da lui." mi disse, camminando avanti e indietro per la stanza. Lo stava facendo per più di mezz'ora.

-"Se avessi i soldi, o sapessi dove si trova, lo farei anche io!" gli urlai quasi contro. Dovevo calmarmi, davvero.

-"Ma lui ha bisogno di me!" mi urlò ancora e lo guardai male. Non capivo il suo comportamento.

-"Allora vai, su." gli indicai la porta.

-"Ma non so dove si trova..."

-"Allora non lamentarti e fa qualcosa per trovarlo." abbassò lo sguardo. Ma quanto poteva essere idiota?

-"Io non so che fare, i soldi non arriveranno prima di domani e Lucas non mi dirà mai dove si trovano!" si sedette sul divano, con le mani che gli coprivano il viso. Si faceva prendere troppo dal panico e non riusciva a concludere nulla.

-"Voi eravate amici, Louis. Lo conosci, pensa dove potrebbe portarlo. Ad un luogo dove non li potrebbe trovare nessuno." gli dissi, cercando di aiutarlo.

Dovevamo trovare presto Harry, non volevo che gli accadesse qualcosa di brutto. Lui era il mio piccolo, anche se non ricambiava, lo sarebbe rimasto. L'affetto che provavo per lui non sarebbe mai cambiato.

Però, affezionarsi tanto ad una persona e sapere che lei non terrà mai a te quando lo fai tu, è la cosa più brutta del mondo.

-"Nick!" la voce acuta di Louis mi fece tornare alla realtà.

-"Mmh?" risposi, noncurante.

-"Quando ero amico di Stan e andavo a comprare la droga da lui e...anche ad usarla, mi faceva andare in una specie di sotterraneo, una cantina sotto casa sua. Diceva che era un posto sicuro, che nessuno lo avrebbe mai cercati lì. Potrebbe averlo portato in quel luogo secondo te?" gli occhi di Louis erano più chiari, come se finalmente avesse un po' di speranza.

-"Non lo so, l'unico modo per saperlo è andarci. Ricordi la strada?" chiesi, speranzoso.

HARRY'S POV

Non ce la facevo più a stare in quella stanza, ero davvero arrivato al limite. Erano lunghe ore, ormai, che ero legato e mi faceva male tutto. I lividi adesso erano più visibili sulla mia pelle, ma non facevano molto male.

Non come prima almeno.

Socchiusi gli occhi, ero stanco, volevo riposare, anche se per poco. Il rumore della porta però mi fece sobbalzare.

-"Harry, come stai?" mi chiese Stan con un'espressione sorridente.

-"Male...non ce la faccio più, quando mi lascerai libero?" chiesi con un filo di voce. La risposta mi spaventava.

-"Quando mi porteranno i miei soldi. E quando avrò finto con te." passò la lingua sul labbro superiore, guardandomi. Non dissi nulla, sapevo che se avessi continuato a supplicarlo di non farmi nulla avrebbe privato più piacere a farmi del male.

Mine (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora