Esitai qualche secondo prima di aprire la porta della piccola cucina, non ero pronto a venire rimproverato dai miei, non era quasi mai successo e odiavo quando lo facevano. Erano ancora convinti che io fossi quel bambino che dava sempre ascolto a loro, qualsiasi cosa dicessero, che non sapeva neanche prendere una decisione se prima non aveva il loro permesso. Avevo sempre avuto paura di deluderli, in un certo senso, quindi gli avevo permesso quasi sempre di manovrare la mia vita a loro piacere, la colpa del loro comportamento era anche mia. Ero il loro unico figlio e sapevo che loro contavano su di me, ma adesso avevo diciotto anni e dovevano lasciarmi fare le mie scelte e, se queste fossero state sbagliate, lasciarmi anche sbagliare. Non potevano tenermi chiuso in una campana di vetro, cosa che avevano fatto fino a quel momento. Dovevano lasciarmi vivere come volevo io, ed io avevo scelto Louis.
Gli sguardi dei miei genitori furono subito su di me, quando entrai, chiudendo la porta alle mie spalle. Sospirai, non sapendo davvero cosa dire, qualsiasi cosa avessi detto sarebbe stata inutile.
-"Che ti è venuto in mente, Harry?" chiese mio padre, dopo secondi che mi sembrarono infiniti. Il suo tono era molto più basso di prima, ma sapevo che si stava contenendo, che avrebbe solo voluto urlarmi contro perché avevo portato Louis qui e, soprattutto, perché lo avessi fatto rimanere insieme a lui tutto quel tempo, cosa che non avrebbe mai fatto, conoscendolo.
-"Volevo solo che voi lo conosceste..." sussurrai appena, abbassando lo sguardo, non riuscendo a sostenere i loro.
-"No dovevi portarlo qui, Harry. Hai forzato le cose in questo modo." la voce calma di mia madre riempì la stanza, in contrasto con quella alta e nervosa di mio padre.
-"Non lo avreste mai voluto vedere se vi avessi detto chi era! Lo avreste giudicato senza conoscerlo." ammisi, facendo passare il mio sguardo da mia madre a mio padre.
-"Harry, lui ti sta' prendendo in giro, apri gli occhi! Non sono persone buone, nessuno di loro lo è!" il tono di mio padre si alzò improvvisamente.
-"Non puoi giudicarlo, non sai com'è realmente, lui è diverso da loro! E' lo stesso ragazzo di un'ora fa, è lo stesso ragazzo a cui hai detto quelle cose a cena, perché adesso le cose dovrebbero cambiare?" chiesi, avvicinandomi a lui che non lasciò il suo posto sulla sedia. Scosse la testa, prima di guardarmi male.
-"Devono averti fatto il lavaggio del cervello, Harry." mormorò, portando una delle sue mani sulla fronte. Guardai mia madre, cercando almeno il suo appoggio in quell'orribile situazione.
-"Avevi detto che era un bravo ragazzo, pensavo che stessi cercando di capire la situazione..." sussurrai, non spezzando il nostro contatto visivo. Mi era sembrava dalla nostra parte, prima. Mi era sembrata l'unica che avesse cercato di capirci. Quando, però, sospirò, portando una ciocca di capelli dietro l'orecchio, capii che non era così.
-"Avevo detto ce mi sembrava un bravo ragazzo, Harry. Non lo conoscevo." disse, da un lato mi sembrò quasi dispiaciuta di aver detto quelle cose. Aveva capito quanto io tenessi a Louis.
-"Ma voi non lo conoscete neanche adesso! Non ci provate nemmeno a conoscerlo!" alzai leggermente il tono di voce, difendendo il mio ragazzo. Se solo loro lo avessero conosciuto per ciò che era diventato, lo avrebbero sicuramente accettato.
-"Non alzare la voce con me, Harry!" il pugno di mio padre sbatté sul tavolo, facendomi sobbalzare. Sapevo che le mie parole lo avrebbero fatto irritare di più, ma non potevo essere dalla sua parte, non questa volta.
-"Vorrei solo che voi cercaste di accettarlo! Lo avete solo giudicato, senza sapere come stanno le cose in realtà!" dissi, ancora. Ero sicuro che tutti ci stessero sentendo, da fuori.
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Mine (Larry version)
Fiksi PenggemarMa, quando lo guardava, lui sapeva che quegli occhi color del cielo nascondevano molto più di quello che poteva immaginare. Sapeva che lui non era cattivo, lui era buono, era un angelo. Un angelo venuto male, con un cuore a pezzi. Un angelo a cui no...