Capitolo 40

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Louis' pov

Sbattei più volte le palpebre, abituandomi alla luce che proveniva dalla finestra della stanza. Con le mani cercai di afferrare la coperta, per tirarla su di me, ma quando mi voltai, vidi che Nick durante la notte si era tirato addosso l'intera coperta. Sbuffai cercando di riprendermi la mia parte ma Nick inconsciamente si volto, stendendosi per metà sopra di me. Mi costrinse a spingerlo via svegliandolo, mentre mi alzavo dal letto. 

-"Ti prego, ricordami perché dobbiamo dormire su un letto matrimoniale." lo pregai, frustrato, ricordandomi di aver dormito un'intera notte con Nick avvinghiato a me.

-"Perché era l'ultima camera e non c'erano altri hotel vicino casa di Harry." mi ricordò, alzandosi. 

-"Mi hai abbracciato, Nick." piagnucolai, facendo una faccia schifata , capendo che dovevo necessariamente fare una doccia. 

-"Non è stato poi così male." sorrise, avvolgendo un braccio intorno alle ma spalle. Mi voltai preoccupato verso di lui, prendendo il suo viso tra le mani. 

-"Nick, ti senti bene? Non sarai attratto da me, vero?" chiesi serio, mentre lui rise rumorosamente "Nick, sono serio!"

-"Stavo scherzando, Louis! E comunque, non saresti il mio tipo." si allontanò da me, facendomi tirare un sospiro di sollievo. Afferrai il cellulare, dirigendomi nel bagno, notando che erano già le dieci del mattino. Decisi di scrivere un messaggio a Harry, forse dormiva ancora e non volevo svegliarlo con una telefonata. 

"Buongiorno, Haz. Odio non trovarti nel letto accanto a me al risveglio. Mi manchi. xx"

Posai il cellulare su un mobile accanto alla doccia prima di chiudere la porta a chiave, per evitare inconvenienti con Nick. Stavo davvero iniziando a preoccuparmi. 

Quando finii, lasciai il bagno a mio cugino, vestendomi con ciò che mi ero portato da Londra. Decisi di andare a casa di Harry, poiché non mi aveva ancora risposto. Non volevo che si creassero ancora problemi, ma dovevo vederlo. Non riuscivo a stargli lontano più di una sera, non ne avevo la forza, il suo profumo era come una droga per me. Lui, era una droga per me. Senza Harry mi sentivo perso. Non sapevo come faceva, ma quando stavo con lui, si mostrava la parte migliore di me, mi sentivo bene con me stesso, con lui mi sentivo a casa, protetto. Era strano, eppure era così. La sera prima aveva aspettato un mio messaggio dove gli dicevo che stavo bene e che avevo trovato un posto dove dormire, era bello che qualcuno si preoccupasse per me.

Urlai a Nick che stavo per uscire, prima di dirigermi fuori dalla stanza. Attraversai il breve corridoio e scesi le scale, trovandomi nella hall. Non c'erano molte persone, ma la mia attenzione fu catturata da un ragazzino riccio che parlava con l'uomo dietro il bancone, cercando di convincerlo a farsi dare le chiavi di una stanza. 

Mi avvicinai a lui, che sobbalzò tra le mia braccia quando l'avvolsi, stringendolo leggermente a me. 

-"Lui è con me, può entrare quando vuole." dissi, guardando il signore, il quale annuii. Probabilmente Harry voleva farmi una sorpresa, non completamente riuscita. Si spiegava anche perchè non aveva risposto al mio messaggio.

-"Buongiorno." sorrise, voltandosi verso di me. Il suo sorriso fu la causa del mio. 

-"Che ci fai qui?" risi, mentre entrambi iniziammo a camminare per uscire dall'hotel.

-"Volevo farti una sorpresa, ma non mi hanno fatto entrare in camera vostra." alzò le spalle, dispiaciuto; era la cosa più dolce che avessi mai visto, giuro. 

-"Non preoccuparti, è stata comunque una sorpresa trovarti qui." gli lasciai un bacio sulla guancia, stringendolo ancora tra le mie braccia. Lui non immaginava neanche quanto bisogno avessi della sua presenza. 

Mine (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora