Capitolo 24

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HARRY'S POV

Eravamo appena tornati a casa, il pranzo era trascorso serenamente tranne qualche piccolo inconveniente con Damian. Taylor era un ragazzo fantastico, nonostante la differenza d'età andavamo molto d'accordo.

Nick si era offerto di accompagnarlo a casa mentre io e Louis eravamo tornati. Adesso lui era in cucina, al piano di sotto, mentre io mi trovavo in camera sua, steso sul letto. Mi aveva lasciato il suo cellulare, gesto che mi aveva sorpreso, dicendomi che potevo chiamare chiunque volessi.

Le prime persone che mi vennero in mente furono i miei genitori. Volevo sapere se stavano bene, se gli mancavo come loro mancavano a me. Esitai qualche secondo prima di premere 'chiama'. Se mi avessero fatto qualche domanda non avrei saputo cosa rispondere, avrei dovuto mentire, perché non avrebbero preso bene tutto questo.

-"Pronto?"

-"Hey, mamma, sono Harry..."

-"Harry! Come stai e come mai mi chiami solo adesso?"

-"Sto bene, davvero. Non ho un cellulare sempre a disposizione, quindi non potrò chiamarti spesso. Ma qui va bene, mi trattano bene."

-" Ci manchi tantissimo, Harry, manchi a tutti. Sono venute a cercarti così tante persone, ma non abbiamo potuto dire la verità a tutti. Io e tuo padre stiamo facendo il possibile per annullare tutto, piccolo. Non esistono più contratti che convalidino la compravendita di una persona, in Europa, quindi non ci vorrà molto per annullarlo, sta tranquillo."

Parlai con mia madre per circa dieci minuti e altrettanto con mio padre, che mi chiedeva continuamente se 'quel Tomlinson' mi avesse fatto qualcosa di male, ma non mi sembrava il caso di dirgli tutto.

Quando mia madre mi aveva parlato dell'annullamento del contratto mi erano venuti i brividi. Cosa significava? Il mio immediato ritorno in Italia? No, non avrei lasciato lui qui.

Louis entrò in camera, il materasso si abbassò leggermente quando si sedette sul letto accanto a me.

-"Fatto?" mi sorrise. Era cambiato così tanto, era il ragazzo perfetto adesso.

-"Si, fatto. Ho parlato solo con i miei genitori." Gli diedi il cellulare, che lui mise in tasca.

-"Niente Damian, giusto?"

-"No, non ho più il suo numero. E poi non lo avrei chiamato ugualmente. Sei geloso?"

-"Io, geloso? Tzz, no." mentì, sapevo che lo stava facendo. Mi misi a cavalcioni su di lui, facendo toccare le nostre fronti.

-"Invece, lo sei." Affermai, mente lui mise le mani sui miei fianchi.

-"Va bene, lo sono, lo sono tantissimo. Odio il modo in cui ti guardano gli altri ragazzi, tu sei mio, solo mio." disse, capovolgendo la situazione, facendomi stendere sotto di lui per poi mordermi il lobo dell'orecchio.

Era tutto così bello, non volevo che finisse, non volevo che finisse mai. Ma era tutto così difficile, senza il contratto non avevo motivo di restare con lui, mi avrebbero detto di tornare. Non potevo abbandonarlo, come aveva fatto lei, come avevano fatto tutti, ma non potevo neanche restare qui e lasciare tutto quello che avevo in Italia.

-"Louis..." sussurrai, sperando che mi prestasse attenzione.

-"Dimmi." spostò il suo sguardo su di me.

-"Mia madre mi ha detto che tra poco il contratto verrà annullato..." dissi, mentre lui si sedette sul letto con me di fronte.

-"E allora?" sorrise.

Mine (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora