Capitolo 2

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Dopo essermi rivestito andai in veranda, chiedendo a Luana, una domestica, dove si trovasse. Dietro la casa c'era un prato immenso, che non avevo avuto occasione di vedere, prima. Non c'erano molte persone, solo la famiglia di Louis, credevo; non li avevo mai visti. Una donna, un uomo e un ragazzo, che però uscì fuori prima che Louis mi presentasse.

-"Lui è Harry." disse Louis, seccato, indicandomi. 

-"I miei genitori non hanno sbagliato a firmare quel contratto, ora hai un ragazzo con cui giocare come volevi." disse suo padre, mettendo due dita sotto il mio mento per guardarmi.


Un ragazzo con cui giocare...


-"Ed è anche molto bello." sua madre. Mi sentivo come un trofeo da mettere in mostra, ma non lo ero, ero una persona. Peccato che nessuno sembrava volerlo capire.

Mi allontanai un po' da loro, ne avevo già abbastanza di tutto questo; se avevo una piccola speranza, era che i suoi genitori avrebbero capito che il loro figlio stava avendo con me un comportamento del tutto inappropriato. Anche questa speranza era svanita, loro erano d'accordo!

-"Dove vai?" Louis mi avvicinò a se', avvolgendo il mio polso con la sua mano.

-"V-Voglio solo stare un po' da solo."mi giustificai, anche se non avrei dovuto. Non riuscivo ad alzare lo sguardo verso di lui dopo ciò che era successo al piano di sopra.

-"Vai nel giardino, ma resta dove posso vederti." io annuii, prima di uscire da quella casa che già non sopportavo più. Iniziai a camminare, osservando i fiori che contornavano il prato. Volevo già andare via da quel posto, non avrei più voluto provare le sensazioni di qualche minuto prima, era stato orribile. Una lacrima scese sul mio viso. 

-"Hey..." un ragazzo mi porse una rosa rossa, dopo avermi asciugato la lacrima. La presi, accennando un sorriso, forse il primo e il più sincero di quel giorno. Era il ragazzo che c'era prima, in veranda. Mi guardò negli occhi, fui sorpreso dall'intensità del suo sguardo. I suoi occhi erano marroni e profondi, quasi brillavano, i suoi capelli erano lisci e castani.

-"Sono Nick." mi sorrise leggermente.

-"Harry" mi presentai. "Sei un parente di Louis?" chiesi, giocando con il fiore che mi aveva appena regalato.

-"Suo cugino. Vivo con lui da circa un anno, da quando sono morti i miei." ammise, spostandomi un riccio ribelle che, a causa del leggero vento di quella giornata, si era spostato sul mio viso.

-"Oh, m-mi dispiace..." dissi, imbarazzato, sperando di non avergli portato alla mente qualche brutto ricordo.

-"Non preoccuparti, è passato. Piuttosto, tu perchè piangi?" chiese, il suo tono sembrò premuroso nei miei riguardi.

-"Nulla d'importante." mentii, asciugandomi le ultime lacrime.

-"E' per Louis, vero?" sospirò.

-"S-si..." ammisi, non volendo però parlare con lui di tutto ciò che mi stava succedendo, nonostante mi sembrasse un bravo ragazzo.

-"Gioca con tutti." scosse la testa, probabilmente conoscendo già i modi di fare del cugino.

-"Ma gli altri sono liberi di andare via, io, per colpa di quello stupido contratto, sono di...sua proprietà." altre lacrime minacciavano di bagnarmi il viso, ma mi imposi di non farle scendere.

-"Mi dispiace davvero tanto, ti stanno trattando come un  oggetto..." la sua mano prese la mia, cercando di rassicurarmi.

-"Già." abbassai lo sguardo. Mi piaceva Nick, sembrava fosse l'unico che mi capisse, l'unico di quella famiglia che cercava di confortarmi e farmi sentire a mio agio.

Mine (Larry version)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora