<<Si può sapere dove sei stata? Ti avevo chiesto di non uscire e tu come al solito mi hai disubbidita! Ritieniti in punizione per un'intera settimana signorina!>> Teresa guardò la madre livida dalla rabbia senza riuscire a trovare una mera risposta da darle.
Non poteva in quel momento.
Non voleva.
Ogni singola emozione sembrava essere sparita del tutto. Le era rimasto soltanto una vaga sensazione di colpevolezza che non riusciva a spiegarsi. Sapeva solo che non era legata alla trasgressione per cui la madre la stava rimproverando.
In fondo non aveva fatto nulla di esageratamente sbagliato eppure non poteva evitare di non sentirsi a disagio. Un disagio letale che la stava consumando dall'interno quasi come una malattia.
<<Tutto chiaro?>> domandò nuovamente la donna posando il cordless sul tavolo della cucina.
Probabilmente doveva averla chiamata un miliardo di volte non avendola trovata a casa.
Teresa annuì per poi arrampicarsi su per le scale.
La sua stanza in penombra non le era mai sembrata tanto lugubre.
Non appena chiuse la porta lasciò che la schiena accarezzasse lenta il legno scuro mentre tutto il resto veniva accolto dal freddo pavimento.
Un brivido freddo le congelò l'intero apparato scheletrico.
Cosa le stava succedendo? Perché improvvisamente si sentiva tanto misera ed inutile? Che cosa aveva fatto di tanto grave da meritarsi tanta delusione nei confronti di se medesima?
Un'ultima volta rievocò il ricordo delle labbra di Basil sulla sua guancia. Morbide e delicate come la seta. Per un attimo il suo cuore sembrava aver ritrovato un briciolo di vitalità.
Ma quegli occhi freddi, gelidi come la morte, in uno stesso attimo portarono via quella debole speranza.
Aridi malgrado la pioggia che li bagnava, selvaggi ma pur sempre bellissimi, feroci e letali.
Rabbiosi ma allo stesso tempo immensamente tristi, delusi.
La loro immagine avrebbe dovuto spaventarla come la prima volta eppure in quel momento non ci riusciva, non ne comprendeva la ragione ma sentiva il bisogno di rivederli. Di poterli ammirare in tutta la loro eleganza selvatica. Avrebbe sopportato senza discutere anche la loro malizia e quello scintillio strafottente che li accompagnava abitualmente ma non il ricordo di quelle stesse perle nere sotto la pioggia mattutina.
Erano ore ormai che se ne stava in quella posizione scomoda ai piedi della porta in legno, le gambe incominciavano di conseguenza a darle fastidio, sembrava quasi che un gruppo di formiche si divertisse a percorrerle senza sosta. La luce iniziava a cedere il suo posto alle prime ombre e a tingersi di un incantevole color arancio. La pioggia aveva cessato la sua discesa e l'aria si era unita ad un inebriante profumo d'erba talmente intenso da pizzicarle il naso con insistenza senza però negarle il piacere di respirarlo.
Sbuffando rumorosamente prese la decisione di alzarsi e abbandonare quel pezzetto di pavimento ormai tiepido.
Con un piccolo sforzo si mise in piedi oscillando appena in preda alle vertigini. Il repentino cambiamento di posizione ne era la causa.
Percorse qualche passo verso la sua scrivania. Come al solito era ripiena di libri di ogni genere, avrebbe dovuto chiedere al padre di montarle qualche mensola in più non appena ritornato dal suo ultimo viaggio.
Stava osservando le pareti per scegliere in anticipo il punto più adatto per le tavole in legno quando la sua attenzione fu rapita da un piccolo libricino abbandonato al centro del sul suo soffice letto.
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PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)
ParanormalPrimo libro della saga "Maledizioni sulla pelle" di stregatto69 #3 in Paranormale il 13/09/2015 TRAMA. Teresa è nel pieno delle vacanze estive, la scuola è giunta al termine e un periodo propenso di divertimenti e festeggiamenti è l'unica vetta a c...