TRENTANOVESIMO CAPITOLO:

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La sala si era svuotata velocemente così come le fiamme del camino stavano accelerando la loro corsa per consumare gli spessi ceppi in legno alla base.

Basil era tornato nel suo regno scusandosi per non essere al pieno delle proprie forze e non poter continuare oltre con l'addestramento. Sotto quel sorriso incerto, l'ultimo che aveva rivolto a Teresa prima di congedarsi, lei aveva inteso che non aveva totalmente accettato la condizione su Reginald da lei scelta.

Non sopportava nemmeno lei i suoi modi e anche se non sapeva il perché si trovasse lì in quel regno, la sua sola presenza le faceva intendere che non era assolutamente una persona di cui fidarsi. Nonostante ciò era palesemente troppo giovane per avere chissà quali anni di allenamento alle spalle e pertanto la sua bravura con la spada non era solo merito di un assiduo impegno, quel ragazzo aveva talento intrecciato ad una personale tecnica e lei avrebbe fatto di tutto per apprenderla.

Erano numerose le attività che non poteva più condurre da quando era diventata una Prescelta e c'erano stati diversi momenti in cui lo sconforto di non poter più essere una persona qualunque le avevano messo un peso sullo stomaco, ma la situazione si era facilmente ribaltata.

Il mare delle possibilità che aveva lì a disposizione era immenso, adesso poteva determinare lei stessa cosa o chi diventare e non invece lasciarsi cullare dalla monotonia del mondo a cui era abituata dalla nascita.

Era strano ma per la prima volta nella sua vita le sembrava che tutte quelle nozioni apprese dai libri non valessero più nulla se prese singolarmente. La pratica, i diversi punti di vista e il confronto, erano riusciti nell'insieme a farle apprendere molto più di quello che anni di letture non le avevano fatto minimamente sfiorare.

Forse adesso riusciva a comprendere meglio la differenza tra sapere e conoscenza. Due sinonimi all'apparenza ma che se considerati attentamente racchiudevano un profondo significato.

La mano di Dimitri che si chiuse dolcemente sul suo fianco non la turbò affatto in quel momento di riflessione, mentre si lasciava incantare appena dalle scintille brevi del camino in marmo lavorato.

<<Stai bene?>> le chiese lui con gentilezza portandola con la schiena e il retro del bacino a sfiorargli il busto.

Lei sorrise e si voltò giusto appena solo per mostrargli quella forma di felicità apparsa al suo arrivo sul suo volto.

<<Sono solo un po' stanca>> aveva risposto dolcemente, lasciandosi avvolgere dalle sue robuste braccia che erano capaci di scaldarla più del calore delle fiamme.

<<Inizialmente ti sentirai affaticata dopo l'utilizzo dei tuoi poteri, ma con il tempo riuscirai a farci l'abitudine>> la informò lui socchiudendo gli occhi e abbassando il viso sul suo collo. La punta del naso contro la pelle le solleticava non di poco l'intera zona, provocandole persino brividi sulla schiena ma Teresa non riusciva a disprezzarne in nessun modo l'effetto.

<<A quanto sembra dovrò vedere il brutto muso di Orthons ancora vicino a te>> affermò il sovrano, lasciando trapelare una vena di preoccupazione mista a gelosia nella sua voce, da sempre abbastanza seduttrice da mandarle in tilt qualsiasi risposta a tono accuratamente organizzata nella sua mente.

Si voltò totalmente questa volta per guardarlo negli occhi ma le sue labbra dischiuse in un sorriso le impedirono di spostare l'attenzione altrove. Riusciva sempre a mostrane di più perfetti affasciandola di continuo.

Gli lasciò un fugace e veloce bacio lì dove il suo sguardo stava indugiando ormai da troppo, lo trovò pronto ad accoglierla e ad atto finito, ad aprirsi ancora in un'ampia dimostrazione di contentezza.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora