QUARANTAQUATTRESIMO CAPITOLO:

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Si era accasciata al suolo non percependo nemmeno il dolore della dura pietra contro le ginocchia. Si era guardata con orrore la mano sporca di sangue e ne era rimasta sconvolta. Non poteva essere vero. Non poteva essere successo ancora.

Dimitri le aveva sorriso dolcemente, quella falce di luna così tremendamente dolce non aveva fatto altro che aumentare il numero di lacrime che le solcavano il viso.

La ferita era delle più terribili che lei avesse mai visto. Cercò di coprirla con un pezzo di stoffa strappato dalla sua gonna ma il sangue continuava a fuoriuscirne copioso. Si voltò disperata verso Basil, in quel momento sembrava toccato tanto quanto lei.

<<Aiutami!>> urlò tra le lacrime non potendo trattenerle in nessun modo.

La voce aveva incominciato a rompersi prima che potesse continuare. Sentiva l'aria nei polmoni mancarle a tratti e bruciarle. La gola si era annodata fino a farla sentire soffocare. Ancora non riusciva a capacitarsi di quanto era successo. Tutto era accaduto senza preavviso e troppo velocemente che era finito per impattare verso di lei fino a travolgerla e ribaltarla.

Non poteva lasciarlo andare così, sapeva che non avrebbe potuto riparare al danno come con Rosmarie.

Cercò disperatamente di rievocare un ricordo felice, dei momenti che avevano passato insieme e che riuscivano solo a farle pesare quella ferita, la vedeva semplicemente ma dentro di sé la percepiva e sentiva come se fosse stata inferta a lei.

Unì le mani sopra lo squarcio che dilaniava il corpo di Dimitri. Respirava appena e con una debolezza disarmante.

Ripensò alle sue labbra la prima volta che la baciò, ripensò alla sua maledizione, non poteva lasciarla, si erano giurati amore eterno, lei gli aveva promesso di stargli accanto ovunque, lui di onorarla e amarla più di ogni altra cosa al mondo. Il loro tempo non poteva fermarsi lì, in quell'incubo. Non poteva essere solo questo.

Sentì del freddo irradiarsi dai suoi palmi verso l'esterno, la ferita sembrò brillare di luce propria e intensa, fino a spegnersi lentamente e mostrarne gli effetti irrimediabili.

<<Non è cambiato nulla!>> costatò nel panico voltandosi verso Basil alle sue spalle.

In quel momento non riusciva ad odiarlo, a colpevolizzarlo e accusarlo di quanto stava accadendo. Aveva un disperato bisogno di aiuto più che mai e non poteva permettersi di cedere ancora a sentimenti erranti.

<<Prova tu! Sei il Re del bene! Puoi guarirlo più di quanto possa fare io!>> affermò con tutta la difficoltà che aveva nel parlare, data non solo dalle lacrime ma da quel cuore che per l'ennesima volta si trovava sanguinare.

Basil osservò il fratello perdere il rossore della vita, le sue labbra erano diventate cadaveriche e l'unico punto di colore era il rivolo di sangue che le macchiava su un lato.

Non era quello che aveva progettato inizialmente, non era questo che voleva.

Indietreggiò spaventato sentendo il panico legarlo con le sue catene. Era lui il responsabile di tutto quello, le fiamme stavano distruggendo il regno e suo fratello stava perdendo la vita.

<<Basil!>> lo supplicò Teresa cercando di afferrarlo senza però allontanarsi da Dimitri. Il Re delle ombre nella sua debolezza la portò a guardarlo stringendole la mano.

<<Te lo avevo promesso>> provò a dire in un filo di voce <<Sono venuto a prenderti>> terminò sentendo lentamente le energie abbandonarlo.

Non si era comportato come suo padre, non aveva lasciato che altri, specialmente chi amava, venissero coinvolti in qualcosa che lui aveva causato.

Era triste costatare che un modo per sfuggire dal destino esisteva, ma era il più difficile.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora