UNDICESIMO CAPITOLO:

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Dopo il furto del libro Teresa era tornata a casa di pessimo umore. Aveva salutato Basil rapidamente scusandosi per non poter restare oltre.

<<Ho un impegno urgente...>> aveva confessato malgrado la visibile impazienza del biondo nel volerle parlare. Teresa si era sentita ancora più in colpa nel ricordarsi di come l'avesse aiutata appena il giorno prima.

A dirla tutta il vero motivo della sua ennesima fuga era la vergogna, la vergogna per essere stata talmente testarda da aver compiuto il passo più lungo della gamba cadendo in pieno nella trappola preparatale da Dimitri.

L'ennesimo strappo al cuore.

L'ennesimo fallimento.

Chiudendosi come al solito nella sua stanza aveva cercato di sfuggire alle domande della madre che ovviamente non aveva tardato a captare anomalie nel suo comportamento.

Quando l'orologio da polso rosa, fermo sul comodino, segnò le sette in punto Teresa si alzò dal suo letto sbuffando.

Non aveva altra scelta.

Aveva pensato a mille modi per riavere il suo libro ma nessuno di questi le sembrava sensato.

Chiedere aiuto a sua madre era fuori discussione, avrebbe soltanto peggiorato le cose.

Rivolgersi a suo fratello Leo era impossibile, era fuori per un corso avanzato di computer.

La sua ultima carta era stata Basil, ma umiliarsi per l'ennesima volta e dimostrargli la sua inaffidabilità nel conservare un qualsiasi oggetto era imbarazzante e decisamente da escludere.

Non le rimaneva che presentarsi all'appuntamento.

Scendendo le scale fino al piano inferiore entrò in cucina.

Sua madre stranamente non era ai fornelli come al solito.

<<Mamma?>> chiamò la ragazza.

La donna alzò la testa da un foglio colorato che teneva fra le mani insieme ad una busta.

Il suo sorriso imbarazzato lasciava intendere da chi le fosse stata mandata.

<<È una lettere di papà vero?>> chiese Teresa sorridendo. Per inviare un messaggio cartaceo doveva essere senz'ombra di dubbio in qualche villaggio sperduto lontano da ogni forma tecnologica.

Essere un affermato ricercatore non portava solo viaggi di piacere.

La donna annuì invitandola ad avvicinarsi.

<<Dice che forse tornerà prima del previsto>> aggiunse in un sorriso gentile.

Era più felice di quanto dimostrasse, Teresa lo sapeva.

Almeno fra le due una poteva tranquillamente gioire.

Stringendo tra di loro le mani sudate cercò di mandare giù un pugno di saliva.

Quello che stava per fare era una delle cose che detestava.

Un gesto che aveva sempre evitato fin da quanto era piccola.

<<Che succede?>> domandò la donna arricciando il naso e guardandola di sbieco. Teresa si strozzò con la sua stessa saliva e incominciò a tossire per poter prendere fiato.

Sua madre non si scompose minimamente, era rimasta seduta sulla sedia in legno senza aggiungere nient'altro alla freddezza del suo sguardo.

Teresa la guardò arrossendo terribilmente, non le piacevano quegli sguardi di sufficienza, nemmeno da sua madre.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora