DODICESIMO CAPITOLO:

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<<Allora...>> esclamò Dimitri con un velo di eccitazione nella voce <<Con quale giostra iniziamo?>>

Le sue labbra formavano un perfetto sorriso fanciullesco.

Teresa le guardò non ascoltando realmente ciò che avrebbe dovuto.

Era insolito vederlo così spensierato.

Ripensando alle parole di Basil cercò un valido motivo che lo avesse spinto a dipingere in modo così freddo e distaccato il gemello.

Che non andassero d'accordo era palese ma arrivare al punto di screditarlo così duramente, le lasciava intendere ci fossero vecchi rancori fra i due.

Schioccandole le dita davanti agli occhi Dimitri riportò l'attenzione su di se.

<<Hai sentito quello che ho detto?>> chiese spazientito.

Teresa annuì poco convinta cercando di non farlo arrabbiare, in fondo a fine serata avrebbe dovuto riconsegnarle il libro, meglio non forzare la mano.

<<Perfetto!>> affermò lui con un sorriso demoniaco in volto, decisamente poco rassicurante.

Afferrandola per una mano la trascinò in mezzo ad una folla immensa, probabilmente ferma ad osservare la solita giostra in movimento.

Cercando di non cadere Teresa rivolse lo sguardo in baso. Polvere, lattine vuote, biglietti strappati, non aveva la nima idea di dove stessero andando, con ogni probabilità a guardare una delle numerose attrazione.

Procedendo a tentoni si bloccò a pochi centimetri dalla schiena di Dimitri. Si era fermato finalmente davanti ad una biglietteria. Teresa non si era nemmeno accorta che la stava ancora tenendo per mano.

<<Due biglietti>> esclamò all'uomo dietro il bancone. La sua espressione poco cordiale e deprimente lo invecchiava più delle profonde rughe sotto gli occhi e ai lati della bocca.

<<Non siete un po' troppo grandi per questo genere di cose?>> chiese sbattendo le palpebre lentamente, Dimitri lo ignorò afferrando rapido le due strisce di carta che reggeva fra le mani.

Pagando per entrambi riprese la sua corsa sfrenata all'interno della folla.

Gli schiamazzi e le risate dei bambini si facevano sempre più vicine.

<<Cosa ha voluto dire con siete grandi per questo genere di cose? >> chiese Teresa urlando.

La musica era assordante, persino Dimitri che si era bloccato per risponderle non riusciva a farsi sentire.

"Vedrai" aveva mimato con le labbra.

Teresa aveva sentito il terrore capovolgerle lo stomaco.

Superato l'ultima fila di persone una forte luce bianca la indusse a ridurre gli occhi a due minuscole fessure.

Farsi guidare alla cieca da Dimitri ormai era diventata un'abitudine.

Con un ultimo strattone il ragazzo la fermò facendola sedere su qualcosa di duro e poco confortevole.

Una volta riaperti gli occhi Teresa avrebbe tanto voluto non essere stata così avventata.

<<Non puoi averlo fatto!>> affermò interdetta voltandosi verso il suo accompagnatore.

Dimitri alle sue spalle, mentre la sistemava alla bell'immeglio sulle proprie gambe, le sorrise stringendole appena i fianchi con le dita, come ad avvertirla che scappare sarebbe stato inutile.

Consegnando i biglietti all'ennesimo uomo stanco e svogliato le si avvicinò all'orecchio con calma e lentezza.

Se Teresa si sentiva a disagio ora era pronta a descrivere la propria esistenza con un'unica parola: VERGOGNA!

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora