TRENTUNESIMO CAPITOLO:

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La sola luce presente in quella stanza era definita da un flebile raggio lunare che aveva approfittato di un spiraglio tra le tende per farsi spazio tra le ombre. Era l'unico intruso in quel momento dove le tenebre definivano i contorni di ogni singolo mobile. Era rilassante veder danzare la polvere in quello squarcio bianco, sembrava di essere a teatro. i granelli di polvere danzavano leggiadri come ballerine mentre quella luce naturale fungeva da riflettore. 

Teresa spostò lo sguardo da quella mera distrazione per ritornare sul divano sul quale ormai si trovava da diverse ore.

Il peso del Re la schiacciava contro la stoffa del mobile e le indolenziva qualche arto ma malgrado tutto trovava quella situazione estremamente piacevole.

Il respiro caldo di Dimitri le solleticava il collo, le sue mani invece le stampavano le proprie impronte sulla schiena. Il suo viso si mostrava insolitamente rilassato, si era addormentato così facilmente che non sembrava soffrire nemmeno il caldo o il dolore delle ferite. Si era tolto tutto quello che gli copriva il torace e Teresa aveva colto l'occasione per studiare la gravità delle stesse; non era poi così difficile in fondo, petto contro petto, così vicini che toccarsi in quel momento era dovuto.

I capelli di Dimitri erano estremamente soffici e ben curati, avevano un odore fresco e particolarmente piacevole. Aveva preso a sfiorargli qualche ciocca giusto per allontanarla dal suo viso, era stato quasi un richiamo irresistibile che l'aveva indotta a continuare e ad approfondire quelle carezze. Mosse lentamente la mano facendola scorrere lungo tutta la sua spina dorsale. Vide la sua pelle riempirsi di brividi ma la sua espressione totalmente distesa e tranquilla le fece intuire che non lo stava infastidendo. Ripercorse con la punta delle dita quella stessa porzioni di pelle e si fermò con lentezza vicino a quei solchi che sfregiavano così brutalmente quel corpo che più volte si era ritrovata a definire perfetto.

Non aveva chiesto come era avvenuto quel sacrificio ma sembrava essere stato decisamente molto sofferto, non riusciva a capire come facesse a resistere al dolore mostrandosi così indifferente ad esso quando i due squarci erano così evidenti e fin troppo definiti.

Accarezzò il bordo di uno di quelli cercando di non ferirlo, non voleva svegliarlo ma in cuor suo sentiva il bisogno di toccarlo, lì dove in quel momento era così fragile ed esposto.

Dimitri sospirò facendo alzare lentamente le spalle per poi abbassarle quasi subito. Le sue palpebre erano rimaste serrate e Teresa sperò in cuor suo che il Re non stesse fingendo di dormire.

Era stato un azzardo il suo, quello di additare tutto il suo discorso come un'enorme bugia. Se fosse accaduto in passato probabilmente avrebbe preso per oro colato tutto quello che era fuoriuscito dalla bocca di Dimitri ma il suo sguardo in quel momento le aveva fatto scorgere per un attimo ben distinto la sottile maschera che stava indossando e che lentamente andava incrinandosi. Sembrava quasi volesse convincere più se stesso di quelle dure parole e non lei.

Era forse starna come considerazione tenendo conto del fatto che non conosceva abbastanza il Re delle ombre da poter azzardare simili giudizi ma Dimitri non le aveva mai dato l'impressione di dover giustificare il proprio operato, come se fosse sempre convinto e irremovibile nelle sue scelte. Eppure in quella si era dimostrato quasi incerto, come se non sapesse il modo più adatto con cui muoversi.

Era convinta che fosse per questo che si era spinto fino a cercare di distruggere quanto lo collegava a quel folle gesto. In cuor suo comprendeva la difficoltà che in quel momento stava affrontando. Non si trattava solo di accettare qualcosa che dal punto di vista emotivo anche lei faticava a descrivere, ma anche a livello fisico. Il corpo che senza le sue ali lo rendeva più vulnerabile non era di certo un'idea semplice con cui convivere per qualcuno come Dimitri.

Sarebbe riuscito ad adattarsi a quel cambiamento? Se lo era chiesto più volte fino all'attimo prima in cui le loro labbra si erano unite.

Lei aveva faticato non poco ad accettare una realtà che aveva ignorato fin dalla nascita eppure adesso le cose sembravano pian piano depositarsi sul fondale, come accade in mare dopo una tempesta.

Per lui sarebbe stato lo stesso?

Abbassò leggermente la testa fino a sfiorare con il proprio naso la parte tra collo e spalla di Dimitri.

Avvicinò leggermente le labbra alla sua pelle calda fino a lasciare su di essa la temperata sensazione della stampa di un bacio.

Chiuse gli occhi sentendo improvvisamente gli stessi farsi più pesanti.

Non importava quanto duramente si sarebbe dovuta impegnare, Dimitri avrebbe dovuto affrontare numerosi problemi a causa di quel sacrificio e Teresa gli sarebbe rimasta al fianco. Lo aveva promesso a se stessa. Non lo avrebbe fatto né per un senso di colpa o di sola riconoscenza ma per qualcosa che Dimitri non aveva mai sperimentato mai davvero e in fondo nemmeno lei.

Si abbandonò lentamente al dolce silenzio della stanza poggiando le mani sulle ferite del Re, quasi a volerlo proteggere.

Dimitri spostò la testa in cerca di un punto più morbido. Aveva avvertito la presenza di Teresa ancora sotto di lui e in fondo si trovava sollevato nel saperla ancora così vicina. L'aveva baciata, si era limitato soltanto a quello prima di respingere la stanchezza e chiederle di riposare con lui quella notte. Si sentiva uno stupido ragazzino in quel momento ma non sembrava importargli. Stava per alzarsi per permettere alla Prescelta di riposare tranquillamente senza il suo peso a infastidirla ma si sentì bloccare dalle sue mani nel punto esatto che aveva nascosto a tutti fino ad allora, percependo una piacevole sensazione di freschezza. Abbandonò quasi subito in un sorriso l'idea di lasciarla sola su quel minuscolo divano non appena la sentì parlare nel sonno:

<<Sarò io le tue ali adesso.>>

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora