QUARANTUNESIMO CAPITOLO:

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Erano trascorsi diversi giorni da quando Reginald Orthons si era ripreso dal suo soggiorno nelle celle del castello. Dall'ultima volta Dimitri aveva imposta alle sue guardie di tenerlo sotto stretto controllo, al fine di poterne captare segnali imprevisti dai poteri esercitati da Teresa. La sua ferita all'occhio non dava cenni di voler ritornare e al contrario delle speranze di Dimitri, Orthons risultava non aver subito alcun danno collaterale.

Era contrario all'idea che Teresa si ritrovasse ancora faccia a faccia con lui ma non poteva tenerla rinchiusa in una campana di vetro per sempre, come Regina di quel regno anche lei doveva imparare a gestire le anime insane che lo popolavano. Orthons era un esercizio perfetto in fin dei conti, seppur viscido era un codardo senza pari, avendo visto personalmente la fine a cui sarebbe potuto andare incontro, era sicuro che non avrebbe torto un solo capello alla Prescelta ma le avrebbe permesso di comprendere che tipo di comportamento avrebbe dovuto adottare al fine di difendersi. In più Dimitri avrebbe presenziato personalmente ad ogni loro allenamento, un solo passo falso e avrebbe chiuso il capitolo legato alla sua esistenza per sempre.

Gli allenamenti di Teresa sui suoi poteri proseguivano comunque aldilà della presenza del rosso. Aveva iniziato a saper controllare meglio la propria forza distruttiva attraverso le proprie emozioni così come l'uso delle ali era divenuto per lei meno rigido e impacciato.

Si sentiva stranamente orgoglioso verso di lei in quel momento. Forse la Prescelta rispecchiava il suo fallimento, al contrario lui si era chiuso totalmente verso il cambiamento, lo aveva subito ma non accettato del tutto. Aveva lasciato cicatrizzare nella sua mente l'idea che quanto doveva essere si riassumeva semplicemente nelle emozioni negative che conteneva. Teresa gli aveva dato prova che non doveva affatto essere così, che poteva scegliere e non subire semplicemente.

Nonostante le loro scelte equamente condivise suo fratello non doveva aver preso altrettanto felicemente quella loro unione. Non ignorava i sentimenti che Basil aveva sempre dimostrato verso Teresa e nemmeno la profezia che riguardava loro tutti. Kanaen aveva espresso il volere del destino e Teresa avrebbe dovuto appartenere ad entrambi gli elementi insieme, senza potersi abbandonare ad uno soltanto. Il Fato non poteva essere facilmente cambiato ma lui era la dimostrazione che c'erano diversi modi in cui accettarlo.

Si diresse a passo svelto verso la biblioteca, sapeva di trovarla lì e aveva bisogno di una pausa dal suo lavoro. Monitorare anime che come un flusso continuo si riversavano nel suo regno non era facile. Ognuna di esse doveva essere presa in esame, essere controllata dal suo passato e infine catalogata in base al peso delle sue azioni in vita. Era un lavoro estenuante e anche se Dimitri non se ne lamentava aveva bisogno di una pausa che solo Teresa avrebbe reso soddisfacente.

Percorse l'intera lunghezza del corridoio che lo separava dall'entrata della biblioteca con l'immagine del suo sorriso in testa. Ignorava cosa avrebbero dovuto affrontare in futuro o dove questo li avrebbe condotti ma se poteva starle accanto lui si sentiva di riuscire a sopportare qualsiasi capriccio del fato.

Ormai in prossimità dalla meta il medico di corte spuntò d'improvviso dietro l'angolo. I suoi occhi erano spalancati ma non per quell'incontro all'apparenza casuale. Lo vide piegarsi leggermente con il busto in un inchino rigido e impacciato.

Sapeva del legame di amicizia che si era creato tra lui e Teresa e non le era mai sembrato un soggetto potenzialmente pericoloso per lei anche se non riusciva a fidarsi. Aveva sorvolato sul fatto che l'incidente con Orthons riconoscendo che in parte fosse stata anche colpa sua ma in lui c'era costantemente qualcosa che lo insospettiva, come un campanello d'allarme acceso dal suo intuito ma che non capiva in nessun modo a cosa collegare.

<<Mio signore!>> esclamò semplicemente quello abbassando velocemente lo sguardo. Gli dava quasi l'impressione di volergli sfuggire ma ancora una volta l'interrogativo su cosa era aperto.

PRESCELTI (Maledizioni sulla Pelle)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora