Capitolo 14

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-Diamond loro sono Laura e Kevin Espinosa e questo è loro figlio Matthew-

Disse mio padre indicando gli invitati.

Porsi la mano ai genitori del mio ex stringendola forse un po troppo forte.

Il mio sguardo ricadde più volte sul ragazzo biondo dagli occhi nocciola che si trovava dietro di loro.

Erano più di due anni che non lo vedevo eppure era rimasto sempre uguale, stesso taglio di capelli, stessi nei, stesse labbra a forma di cuore, quelle labbra che tante volte avevano sfiorato le mie.

Quelle labbra che mi avevano fatta sentire apprezzata, quelle labbra che sapevano di vaniglia, quelle labbra che avevano esplorato dei luoghi che nessun altro aveva mai avuto l'opportunità di poter vedere o toccare, quelle labbra del ragazzo che mi aveva usata, quel ragazzo che io amavo, quel ragazzo che mi aveva tolto la verginità dicendo di amarmi e io come una stupida ci avevo creduto, creduto che il nostro fosse amore ma per lui ero solo ed esclusivamente sesso.

Il mio sguardo diventò rabbioso e mi incupì quando quel ragazzo si avvicinò a me abbracciandomi.

-da quanto tempo-

Disse come se fra noi non fosse successo niente.

-si-

Risposi fredda scansandolo da me.

-Diamond non mi avevi detto che conoscevi Matthew-

Disse mia madre contenta.

-perché tu non me lo avevi mai chiesto-

Risposi irritata dalla presenza di Matthew nella mia casa ricevendo uno sguardo assassino da parte di mia madre che non so per quale strano motivo era riuscita a mantenere la calma.

-come vi siete conosciuti?-

Disse poi l'impicciona.

Guardai Matthew con fare disperato sperando che capisse che non doveva assolutamente tirar fuori l'argomento fidanzamento.

Non avevo mai parlato a mia madre o a mio padre della mia relazione con Matthew poiché ero sicura che non avrebbero mai approvato e non lo avrebbero fatto neanche ora.

E se venivano a sapere che gli avevo mentito sarebbe stato ancora peggio.

-frequentavo la sua stessa biblioteca-

Disse disinvolto Matthew mentre sorrideva ai miei genitori sicuramente contenti della sua risposta.

Mimai un grazie con la bocca e cercai di sorridere ma l'unica cosa che ne uscì fuori fu una smorfia, una smorfia di dolore.

La serata passò fortunatamente velocemente.

Le varie portate scorrevano sul tavolo come se non mangiassimo da settimane come se il cibo in quel momento poteva essere l'unica valvola di sfogo.

I miei mi avevano costretto a sedermi accanto a Matthew ma non ero molto entusiasta di averlo vicino, a volte tagliando la carne il mio braccio nudo sbatteva contro la seta del suo completo nero facendomi provare solo ribrezzo.

-scusa Matthew potresti passarmi lo zucchero?-

Chiesi senza far incontrare i nostri sguardi.

-ecco a lei signorina-

Disse guardando i genitori che annuirono soddisfatti come se anche lui stesse seguendo qualche stupida regola.

-grazie-

Dissi fredda mentre presi la zuccheriera attenta a non far scontrare le nostre mani.

Presi due cucchiaini e li misi nel caffè caldo appena preparato da Elisabeth.

Prima di cominciare a bere però mia madre si alzò in piedi e con fare superiore richiamò il silenzio sbattendo delicatamente il cucchiaino su un bicchiere da champagne di cristallo.

-un attimo di attenzione ragazzi-

Disse come se stesse parlando di fronte ad un'intera platea.

Purtroppo per lei però non la ascoltai e cominciai a sorseggiare senza farci tanto caso il caffè pieno di schiuma come piaceva a me.

-In qualità di vostri genitori siamo venuti ad una conclusione che secondo noi sembra essere la più giusta, penso di parlare anche a nome dei signori Espinosa-

Disse guardandoli e aspettando la loro approvazione che arrivò poco dopo.

Continuavo a guardare quella strana scena con distacco mentre il liquido caldo veniva a contatto con le mie papille gustative.

Qualcosa però disturbò la mia quiete facendomi sputare il caffè che avevo in bocca sporcando completamente la tovaglia bianca di lino tramandata con cura da varie generazioni.

-cosa?-

Dimmo all'unisono urlando io e Matthew guardandoci increduli sperando che quello che avevamo sentito era solo uno stupido scherzo ma quando i nostri sguardi incontrarono rispettivamente quelli dei nostri genitori capimmo dalle loro facce serie che niente di quello che stava succedendo era uno scherzo ma la crudele realtà.

Secret || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora