Capitolo 40

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DIAMOND'S POV

-Shawn scappa-

Dissi prendendo in mano il trofeo.

-cosa succede?-

-ci sono i miei genitori, è la fine-

Dissi continuando a tenerli d'occhio.

Non era possibile che dovessero rovinare anche un momento così bello pensai mentre continuavo a correre fra la folla che si stava dileguando lentamente.

Era pieno di bambini che urlavano, altri che piangevano e altri che imploravano i genitori di comprargli qualche nuovo giocattolo o il grande lecca lecca colorato che vendeva il chiosco ambulante venuto lì per l'evento.

C'erano altri bambini poi poco più in là che giocavano con i proprio genitori e sorridevano come se qualsiasi cosa potesse andare bene, come se il mondo non potesse toccarli o distruggerli.

Avevano quello di bello i bambini, erano spensierati, giocavano allegri senza pensare alle conseguenze.

E poi c'ero io che non ero mai stata una bambina felice e ora scappavo da quelle persone che mi avevano messo al mondo, da quelle persone che tutti amavano tranne me.

-come hanno fatto a capire che stavamo qui?-

-non lo so-

Risposi a Shawn con il fiatone finché non andai a sbattere contro qualcosa o meglio qualcuno che stava ostacolando il mio passaggio.

-non potrai scappare per sempre-

Disse Anne con il suo tono di voce acido.

-quello che faccio nella mia vita e della mia vita non ti deve toccare minimamente ma se hai deciso di distruggermi fai pure ma ti dico solo una cosa non puoi passare tutta la vita a godere del male altrui Anne perché in questo modo stai facendo scorrere la tua senza che tu te ne accorga-

La faccia di Anne diventò immediatamente perplessa.

Mi fissò per qualche secondo e poi abbassò la testa facendo uscire dalla sua bocca una sola parola, l'unica che pensavo non sarebbe mai stata in grado di dire.

-scusa-

In quel momento non avevo la minima idea di come reagire quindi sorrisi alla ragazza e continuai a camminare a passo svelto con al mio fianco Shawn.

-non me lo aspettavo sai-

Gli dissi stringendo ancora di più la sua mano, l'unica che era in grado di darmi sicurezza.

Quando ci fermammo per riprendere fiato sicuri di aver seminato i miei ci ritrovammo lungo una grande strada che non avevamo mai visto.

-ci siamo persi-

Disse Shawn nel panico.

-no stai tranquillo-

Dissi prendendo il mio cellulare ma dopo poco acceso il GPS una grande Jeep nera si fermò davanti a noi.

-dove pensavi di andare signorina?-

Disse mia madre scendendo dalla macchina.

L'istinto fu quello di guardare Martin alla guida che mimò un mi dispiace che mi fece capire che ero finita davvero nei guai.

-lontano da voi-

Risposi poi trovando non so quale coraggio mentre Shawn teneva ancora la sua mano salda nella mia.

-chi è questo ragazzo?-

Disse poi guardando Shawn schifata.

-il mio ragazzo-

Risposi sempre a tono.

-sei una lurida bugiarda e traditrice, come hai potuto fare tutto questo a Matt?
O povero ragazzo-

-Matt sa perfettamente che sto con Shawn madre, ho sempre finto di stare con lui per renderti felice-

Risposi urlandole contro.

Sapevo perfettamente che avrei peggiorato la situazione ma non riuscivo più a contenermi.

-sali di corsa in macchina-

Disse a quel punto mia madre ma io rimasi immobile accanto a Shawn come per volerla affrontare ma qualcosa mi tirò su da terra.

-papà lasciami giù-

Dissi muovendo violentemente i piedi.

-sembri una bambina piccola-

-perché voi da tale mi trattate-

Risposi guardando implorante Shawn che non sapeva cosa fare.

-e tu sta lontano da mia figlia-

Disse infine mia madre sbattendo gli sportelli della macchina prima di far avviare di nuovo il motore a Martin.

Il viaggio fino a casa fu silenzioso e imbarazzante.

Avevo i nervi a mille e la voglia di dire qualcosa di difesa nei miei confronti aveva cominciato a logorarmi.

Non meritavo di essere trattata così pensai mentre le lacrime cominciarono ad uscire dai miei occhi appannando la visuale.

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Entrai in casa per recarmi immediatamente in camera mia sbattendo la porta.

Misi le cuffie ma nonostante il volume alto della musica nelle orecchie continuavo a sentire le urla dei miei genitori provenire dal piano di sotto.

Le lacrime che uscivano sempre più intense mentre ripensavo alla mia vita insulsa non volevano smettere di scendere lungo il viso arrossato.

Forse era meglio seguire i consigli dei miei e non fare di testa mia pensai ma quando una terza voce si aggiunse a quella dei miei genitori aprì di corsa la porta e scesi di corsa le scale rimanendo a bocca aperta quando vidi chi c'era in piedi sulla porta davanti a mia madre e mio padre.

Secret || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora