Capitolo 45

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Non ho mai sentito di appartenere a nessun posto. Ma tu mi fai sentire come se ci fosse un posto per me.
SHADOWHUNTERS

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SHAWN'S POV

La statua della libertà si ergeva imponente davanti ai nostri occhi e continuavo ad osservarla a bocca aperta da quello stupido traghetto sul quale arrivava solo aria gelida.

Diamond sempre pronta ad ogni evenienza aveva una sciarpa che la proteggeva dal freddo e degli occhiali da sole.

-hai freddo?-

Mi chiese lei stringendosi a me.

Non risposi e la abbracciai forte.

Mi sentivo bene con lei accanto e capì solo in quel momento che non mi importava cosa avevo intorno.

Potevo stare a New York, in qualsiasi città dell'Europa o anche dentro il mio garage ma il fatto è che se avevo Diamond accanto tutto sembrava più bello.

Mi rendevo conto di essere forse patetico ma lei mi aveva fatto capire che non ero una nullità e che anche io facevo parte del mondo.

Era difficile per me crederlo dopo l'abbandono di mio padre, dopo le continue prese in giro da parte dei mie compagni, era difficile credere che anche anche io potevo essere amato.

DIAMOND'S POV

-ma quante scale sono?-

Dissi massaggiandomi una coscia.

-Manca poco-

Rispose Shawn incitandomi a salire.

Sfinita poggiai il mio piede sinistro sull'ultimo scalino ma quando alzai lo sguardo corsi immediatamente verso una delle grandi finestre.

Potevo osservare tutta New York dalla corona della statua e faceva uno strano effetto.

Non si sentivano i soliti rumori della città che non dorme mai, non c'era la confusione dei turisti o dei soliti impiegati che correvano per le strade con il telefono in mano, non c'erano i continui suoni dei clacson dei taxi gialli, non c'era niente se non la tranquillità.

Osservavo tutto dall'esterno e mi sentivo libera, libera di poter fare ciò che volevo.

Ero come la statua su cui mi trovavo, mi sentivo come se stessi su un'isola circondata dal mare, un'isola dove i sogni potevano diventare realtà, un'isola dove nessuno ti poteva ostacolare, un'isola sulla quale trovare conforto, un'isola su cui valeva pena vivere finché c'era lui.

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La giornata era passata velocemente, io e Shawn avevamo camminato per ore fra le strade della città fermandoci solo per entrare in qualche negozio o per mangiare un boccone.

Avevo insistito per entrare al Moma e dopo una lunga fila siamo riusciti a farci il giro completo di tutto il museo.

Ormai il sole stava calando e il cielo si era colorato di rosa, viola e arancione riflettendo quei colori nel grande specchio d'acqua del Central Park.

Un ragazzo poco più in là della panchina dove stavamo seduti stava suonando la sua arpa allietandoci con il suo dolce suono.

Poggiai la mia testa sulla spalla di Shawn e guardando davanti a me mi sfilai il ciondolo che mi aveva regalato e lo aprì davanti a lui.

-sei tu vero?-

Dissi vedendo che sgranò i suoi occhi marroni.

Prese fra le sue mani quel piccolo oggetto e cominciò a piangere toccando la sua foto con la nonna delicatamente.

-mi manca tanto sai?-

Disse ma le sue parole uscirono strozzate.

Non sapevo esattamente come si sentisse, io non ero molto attaccata alla mia famiglia a differenza sua quindi lo abbracciai forte senza proferire parola.

Quando vidi che si era calmato gli consegnai anche quel foglietto che c'era al suo interno.

-Sai cosa significa?-

-Diamond hai abbastanza soldi ancora per poter prendere un volo per Toronto?-

-certo-

Risposi incerta.

-allora si parte-

Disse prendendomi per mano e cominciando a correre sul prato come se fosse un bambino piccolo mente migliaia di stelle prendevano posto nel cielo notturno.

Buonasera a tutti.

Cosa succederà ora secondo voi?

Cosa avrà in mente Shawn?

Secret || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora