Capitolo 4

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SHAWN'S POV

-Tesoro-

Disse mia madre mentre mi stavo lavando le mani nell'angusto bagno accanto al garage.

-ti sta squillando il telefono-

Continuò.

-arrivo mamma-

Dissi catapultandomi nel garage.

.pronto?.

.parlo con Shawn?.

Disse una ragazza.

.si sono io.

Risposi timidamente.

.ho letto a scuola che dai lezioni di chitarra e volevo insomma imparare a suonarne una.

.dici davvero?.

.si.

Rispose entusiasta.

.oh finalmente sei la prima persona che mi contatta, ti andrebbe bene domani pomeriggio alle 16.00?.

.perfetto.

.allora ci vediamo alle 16.00 in Green Boulevard numero 20.

.a domani Shawn.

.a domani...

.Diamond.

Disse lei.

.a domani Diamond.

Risposi e attaccai con un sorriso stampato in viso.

-Mamma-

Urlai.

-cosa c'è tesoro? -

-non ti rendi conto di cosa è appena successo. Una ragazza verrà domani a prendere lezioni di chitarra. Finalmente riusciremo a pagare l'affitto del garage mamma-

Dissi abbracciandola.

-Oddio Shawn grazie-

Disse con le lacrime agli occhi.

-per te questo ed altro mamma-

Non riuscivo a vederla in quelle condizioni, da quando mio padre se ne andò mia madre cadde in depressione e purtroppo perse anche il lavoro e di conseguenza eravamo stati costretti ad abbandonare la casa in cui vivevamo.

Era ormai un anno che abitavamo nel garage di alcuni vecchi amici di mio padre.

Lui ci aveva lasciati per un'altra donna e si era portato via anche la mia sorellina che mi mancava ogni giorno di più.

I soldi che tenevamo da parte stavano finendo e non potevo credere che grazie alla mia passione più grande sarei riuscito a racimolare qualcosa per portare avanti me e mia madre.

DIAMOND'S POV

Attaccai il telefono piena di speranza e mi diressi subito da Martin.

-Martin ho bisogno di te-

Dissi entrando nella sua camera.

-cosa ti serve Diamond? -

-ho bisogno che tu annulli la mia lezione di equitazione di domani ma allo stesso tempo devi assicurarti che i miei non vengano a sapere che non ci andrò-

-e perché mai signorina Diamond?-

-Martin ho la possibilità di realizzare il mio sogno ma non posso farlo se tu non mi aiuti. Ti prego fallo per me.-

-ok Diamond lo farò ma ti prego non metterti nei guai-

-non lo farò Martin, non lo farò-

Dissi buttandomi fra le sue braccia e lasciandogli un bacio sulla guancia.

Ce l'avrei fatta finalmente, avrei avuto un segreto, un segreto che non avrei mai svelato, un segreto che sarebbe riuscito a rendermi felice.

~~~~~~~~~~~~~~

-vedo che siamo di buon umore oggi-

Disse Stacey.

-anche tu vedo-

Dissi cambiando argomento.

Non volevo che sapesse niente della mia vita privata ne delle lezioni di chitarra che sarei andata a prendere nel pomeriggio.

-ragazzi in riga-

Urlò il prof di ginnastica lanciandoci un pallone ciascuno.

-ma in questo modo mi romperò un unghia-

Disse Karoline con la sua voce odiosa mentre si controllava le unghie rosa finte.

-silenzio ragazzi-

Ci rimproverò il professore prima di farci fare dei tiri a canestro.

Fortunatamente centrai tutti i canestri.

Fin da quando ero piccola mio padre mi aveva fatto praticare ogni tipo di sport dal basket al calcio anche se mia madre non è mai stata d'accordo.

Secondo lei avrei dovuto solo fare equitazione e giocare a Polo.

Ero convinta che mi facesse fare tutto ciò che lei amava e che non aveva mai fatto ma non capiva che io non ero lei.

Grazie alle mie capacità però ero sempre una delle prime ragazze che sceglievano i ragazzi nelle proprie squadre durante le gare scolastiche e per quanto poco valesse ne ero felice.

Felice di non essere la ruota di scorta.

Felice che almeno dentro la palestra o sul campo io e i miei odiosi compagni potevamo essere amici, amici che una volta messo piede fuori dall'erba verde o dalla gomma rossa della palestra non si parlavano neanche.

Non so effettivamente da dove nascesse quell'odio verso gli altri ma sicuramente come io ero stanca di vedere ed essere circondata da gente piena di soldi erano stanchi anche loro.

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Mancava ormai solo poco più di un'ora alla lezione ed avevo il cuore che mi batteva all'impazzata nel petto non so se per la felicità, per l'ansia o per la consapevolezza di fare qualcosa di nascosto dai miei genitori.

Indossai un paio di skinny  jeans chiari,  una maglietta nera e bianca e le Vans nere per poi raccogliere i capelli lisci in una coda alta.

Non volevo assolutamente catturare l'attenzione quindi cercai di indossare gli abiti più casual che avevo nell'armadio e che avevo comprato senza il consenso di mia madre.

Per lei vestirsi consisteva nell'indossare sempre vestiti e tacchi secondo me perché non aveva mai provato la comodità delle scarpe da ginnastica e di un bel paio di pantaloni.

Presi inoltre la divisa per andare a cavallo e la misi in una grande busta poiché a qualsiasi strana domanda di mia madre avrei risposto che mi sarei cambiata direttamente al maneggio, che se tutto andava bene non avrei mai più rivisto.

Secret || Shawn MendesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora