pizza

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"Ehi!  Scusa non ti avevo riconosciuto. " mi scusai nuovamente e raccolsi le chiavi che mi erano cadute.
"Allora... April giusto? "
Sorrisi annuendo.
Eravamo ancora fermi, sull'uscio della porta aperta, come se il tempo si fosse fermato.
"Hai tempo per un caffé? "
Guardai l'ora sul telefono: 14.50.
"No, scusami...  tra dieci minuti arriva la bambina a cui do ripetizioni... che ne dici di stasera? Verso le...18.30? A casa mia." Lo guardai, scambiandoci di posto.
Lui ci pensò su un attimo: "va bene. " sorrise e impacciato mi abbracciò, io ricambiai stupita.
Ci salutammo e io corsi per le scale in casa e mi chiusi la porta alle spalle.
Da quanto non vedevo un uomo che non fosse Gel o Josh o Mark? Mesi...  era una sensazione strana, ero agitata e la mia mente iniziò a viaggiare nello spazio senza meta, fino a  quando non venni riportata a terra dello squillo del telefono, era Angelo.
"Ciao come sta la nuova casalinga? " sorrideva, lo sentivo dal tono di voce.
"Bene e tu?? " misi la cialda nella macchina per il caffè.
"Pure. Che fai?"
"Preparo un caffè. Sai chi ho incostrato o meglio scontrato?!"
"Spara. "
"Andy. "
"E chi sarebbe?" Ora che ci pensavo lui non ne sapeva niente, siccome non eravamo ancora tornati amici quando l'avevo incontrato, così gli raccontai tutto e lui rimase in silenzio ad ascoltarmi, per poi salutarmi perché stava facendo tardi a lavoro.
Pochi minuti dopo suonarono il campanello e feci entrare Giulia,la ragazza a cui davo ripetizioni di inglese e storia.
"Wow, ti sei sistemata bene, eh?"
Entrò portandosi dietro la cartella piena di libri.
Era una ragazza allegra e molto estroversa, avevamo legato subito e spesso le facevo anche da consulente e lei mi raccontava tutto della sua vita, anche se lei aveva 16 anni e io quasi 21.
"Con cosa iniziamo oggi? " chiesi sedendomi di fronte a lei.
"Storia. Domani ho l'interrogazione, quindi meglio se studiamo quella. "
"Bene. Su cosa?"
"Napoleon. " mi guardò annoiata. Non ero di certo la migliore insegnante, e non ero ben preparata su tutto, ma in storia e in inglese me la ero sempre cavata più che bene.
Dopo due ore in cui avevamo ripetuto la vita e le opere di Napoleone più o meno 10 volte, decisi che era tempo di fare una pausa prima di fare inglese.
"Oggi la mamma mi viene a prendere alle 18.00 perché devo andare a prendere mia sorella all'areoporto. "
"Bene...  ma non me ne avevi mai parlato. Hai una sorella? "
"Si, ha 25 anni...  e non siamo molto amiche, sono più legata a te che a lei... lei è sempre in viaggio, tipo oggi torna dalla Germania..."
"Wow! Pure a me piacetebbe viaggiare, ma non ho money. "
"A mia sorella pagano tutto i miei... devo fare l'esercizio 5 a pagina 123... non ho capito niente. "
"Come no?!!" Lei mi guardò imbarazzata e iniziai a spiegarle il past simple ossia il passato.
Alle 18.00 esatte il campanello suonò e Giulia corse giù salutandomi velocemente.
Rimasi sola in casa e nella mezz'ora avevo deciso di farmi un bagno e poi prepararmi per andare al bar...  anche se prima dovevo vedere Andy e sinceramente non vedevo l'ora.
Non ne capivo il motivo, veramente, ero solo eccitata all'idea di vedere qualcuno che non vedevo da tempo.
Andy non si fece aspettare e si presentò alla mia porta con vassoio di cupcakes alquanto invitanti.
Nel mio appartamento risuonavano le note di Good For You di Selena Gomez, canzone che mi rendeva particolarmente calma.
"Entra. " gli feci poggiare le delizie e poi un veloce tour della mia casa.
"E questa è un ripostiglio, almeno finchè non trovo un inquilino. "
"È molto bella. Hai buon gusto. "
Dopo il breve tour ci sedemmo sul divano e incominciammo a parlare.
"Che hai fatto in questi mesi? " mi chiese rigido.
"Ho lavorato per permettermi questa casa...  tu?"
"Nulla di che.. va tutto bene? "
"Si" sospirai.
Non riuscivo mai a dire che stavo bene completamente, perché mi mancava sempre una parte...  la parte che se n'era andata con Henry.
"A me non sembra...  stai ancora con il ragazzo che ti ha chiamata quando eravamo assieme? "
"Ci siamo lasciati da mesi..."
"Ma tu non lo hai dimenticato. Vero?"
Come facevo a dimenticarlo? Mi aveva tolta dagli abissi e poi ributtata come un sacco della spazzatura, perché dopo che lui se n'era andato avevo nascosto il dolore (come sempre) ma ci sono stata malissimo, ho saltato pasti, pianto notti intere... lo amavo come non ho mai amato nessuno. Lo amo come non amo mai nessuno.
"Non posso dimenticarlo. "
"Ci hai provato?"
"Ma tu hai studiato psicologia?  Perché mi stai facendo fare un esame di coscienza!" Cercai di sdrammatizzare.
"Si. Sono uno psicologo infatti. "
"Wow. Sei proprio bravo!"
Non parlammo più di Henry perché lui iniziò a raccontarmi la sua vita e io pure, tralasciando l'autolesionismo e la quasi anoressia.
Aveva 2 fratelli e i suoi erano ancora sposati, lui era il più piccolo. Da piccolo era una peste e odiava le verdure, ora invece era tranquillo e le amava.
Studiava psicologia ed era all'ultimo anno.
Era single.
Non che me ne importasse molto, ma era sempre meglio.
Mi accorsi che mentre ero con lui non pensavo a cose tristi o ad Henry, mi teneva su di morale, lasciando la mia mente libera.
Guardai l'orologio:19.05!!
Tra poco dovevo preparare la cena!
"Rimani a cena? " chiesi interrompendolo un attimo.
"Cosa mi offri? "
"Non ne ho idea " risi.
"Ti va cinese o una pizza? "
"Pizza. " risolveva tutti i problemi, come faceva Henry.
Henry... 
Era bellissimo...  chissà come se la passava,  chissà se era andato al college, chissà se mi pensava ancora...
Non lo avrei mai saputo, ed era meglio così.
"April.... april? " Andy mi passava la mano davanti agli occhi.
"Si?"
"A cosa pensi? "
"Nulla. Che pizza vuoi?"
"Con le patatine...  sicura che non pensi a nulla?  C'é qualcosa che non va? Vuoi che me ne vada? "
"No no... ero solo...  lasciamo perdere okay? "
"Come vuoi tu." Mi prese la mano e me la baciò.
Sentii le guancie avvampare e divenire rosso fuoco.
Mi alzai di scatto e presi il telefono per ordinare le pizze.
Notai che nella barra delle notifiche c'era un messagio,da un numero privato. Lo lessi:"tu hai dimenticato lui, ma io non dimentico te."
IL telefono mi cadde dalle mani.

***spazio autrice***
Scusate il ritardo, ma ero uscita per sbaglio e ho la connessione leeeeentissima.  Quindi ecco qua.

I'm just meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora