La cena proseguì senza intoppi. Elena era gentile e il cibo era fantastico. Papà ci osservava parlare e di tanto in tanto interveniva, raccontando aneddoti divertenti. A me pareva di essere tornata indietro nel tempo, quando i miei genitori stavano ancora assieme, certo avevo pochi ricordi, ma sapevo che ero stata felice.
Arrivammo al dolce in un'ora e io mi alzai per servirlo, quando sentimmo la porta aprirsi. Il momento che sapevo dovesse arrivare era arrivato.
Una ragazza con i capelli a caschetto, perfettamente pettinati fece capolino in cucina e appena mi vide si bloccò e le cadde il telefono. Sentii un'altra voce dietro di lei, maschile:"Nad, che suc...?" avrei riconosciuto quel suono ovunque, anche se erano passati mesi.
Non me lo aspettavo: certo, ero sicura di vedere Naddie, ma non lui. Mi accorsi in quell'istante che non ero pronta, non sapevo come potevo reagire o fare.
Le risposte alle domande che per mesi mi avevano assillata ora si presentavano davanti a me: lui mi aveva dimenticata, era tornato da lei.
Guardai mio padre ed Elena che mi guardavano a loro volta, come in attesa della mia reazione.
Presi il piatto con la torta al limone che Elena aveva fatto e la poggai sul tavolo.
"vado in bagno" annunciai dirigendomi verso la stanza.
"cosa ci fai lei qui?" sentii Naddie chiedere a sua madre e poi una sedia muoversi.
Il bagno era la stanza in parte alla cucina, quindi standovi dentro in silenzio si poteva sentire tutto quello che succedeva in cucina.
"è venuta a trovare suo padre." disse Elena calma e sottovoce.
"perchè non mi avete avvisata? Avrei potuto andare da Hen per un pò così lei non sarebbe rimasta male vedendoci assieme." le parole di Naddie erano piene di falsità e falsa preoccupazione per me.
Uscii dal bagno, presi la mia borsa e uscii di casa, senza salutare nessuno ne avvertire.
Iniziai a camminare lungo la spiaggia: il tramonto era bellisimo; sembrava essere stato dipinto da un pittore bravissimo. Mi sedetti sulla spiaggia rosea ed usai la borsa come cuscino."... signorina... signorina si sente bene? " una voce roca mi richiamò alla realtà. Mi alzai di scatto e presi la mia borsa. Il vecchietto continuava a guardarmi:" si grazie, mi ero solo addormentata."
"Vuole riposare in un letto?"
"No no grazie, abito qui vicino." Dissi togliendomi la sabbia dai vestiti.
Guardai l'ora,erano le 10 e probabilmente papà era preoccupato per me. Nel telefono avevo 39 chiamate perse, così decisi di andare a casa.
L'auto di Elena non c'era, entrai e vidi mio padre al tavolo della cucina al telefono: "si si, capelli lunghi, scuri... no nulla. È tornata. Grazie Saimon per la tua disponibilità. " gettò l'oggetto e corse ad abbracciarmi.
"Dov'eri? " mi chiese affannato.
"Mi sono addormentata poco lontano da qui, guardando il tramonto. Scusa"
"Oh non fa nulla..."
"Vado a prendere i vestiti per la doc.." mi incamminai verso la mia camera quando incrociai Henry che usciva dal bagno e gli andai a sbattere contro.
Corsi dentro la mia camera e chiusi la porta, consapevole che se mi fossi fermata anche solo un secondo sarei scoppiata a piangere.
Mi stesi sul letto in silenzio, senza pensare, senza sentire, senza guardare, senza muovermi. Ero persa nel mio mondo, ossia una grande bolla di tanti colori, quando un tonfo sordo mi fece risvegliare.
Uscii dalla camera guardando bene a destra che non ci fosse nessuno e vidi un piatto rotto e mio padre con gli occhi spalancati.
"Papà tutto bene?"
Lui mi guardò anche lui perso e annuì. Lo aiutai a raccogliere i cocci e mi sedetti con lui alla tavola.
"Papà cosa c'è che non va?"
"Sono dispiaciuto per te... sono un padre terribile! La mia figliastra è andata a letto con il fidanzato di mia figlia e io cosa faccio? Lo invito da me quando lei è qui. Scusami principessa... " aveva gli occhi lucidi e continuava a guardarsi le mani.
"Papà, non fa niente, sono arrivata improvvisamente, non ti ho lasciato il tempo di organizzarti... dovrei essere io a scusarmi. Io ormai ho dimenticato Henry,papà. "
In quel momento Henry e Naddie entrarono in cucina tenendosi per mano.
"Ciao Ap. " disse lei.
La fulminai con lo sguardo e mi alzai per tornare in camera mia, facendolo andai a urtare Henry con la spalla, che mi guardò stupito.
Mormorai qualcosa che nemmeno io capii e me ne andai.
Rimasi in camera mia fino all'ora di cena, quando Elena venne a chiamarmi dicendo:"Ap, oggi Naddie viene a casa tardi... è andata ad ubriacarsi con Henry, come ogni fine settimana."
Rimasi sbalordita da quelle parole: Henry non beveva molto, o almeno non l'Henry che conoscevo e amavo io.
Cenai con Elena e papà e per poco mi sembrò di essere tornata bambina, a quando i miei genitori stavano ancora assieme e spesso cenavamo oppure guardavamo un film oppure facevamo le altre cose da famiglia.
Vedere papà felice, con una donna che non era mia madre, non me lo sarei mai aspettato, ma ero contenta che alla fine lui fosse felice.
Sperai di trovare anche io una persona così, prima o poi.
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I'm just me
De Todoapril è una ragazza definita "emerginata" da tutti, tranne che da suo padre. Non ha amici ne a scuola ne tanto meno da suo padre... Ma in quell'estate qualcosa cambierà... I suoi sentimenti come l'amore rinasceranno... ma anchr sentimenti come l'odi...