per sempre

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Ero in lacrime. Rientrai in casa, papà mi corse dietro ma rimase lontano.

Dopo qualche ora, credo, che piangevo qualcuno bussò alla porta.

«entra!!» urlai. Pensavo fosse papà, invece era Naddie.

Mi tirai su dalle coperte  e la salutai con un sorriso...

«come mai piangi??... Non devi essere tanto triste per la partenza di Gel, lo rivedrai tra meno di una settimana...» si sedette sul letto davanti a me.

Decisi di non dirle la vera causa...

Mi abbracciò, senza ricambio. Mi sorrise e mi disse:«stasera io, te e Henry andiamo in discoteca.»

«No, Nad... non voglio... veramente.» Dissi.

«oh no! Tu vieni.»

«no...»

«e dai!!! su... Andiamo!!! Andiamo a festeggiare!!!»

«e cosa??» chiesi prendendo un altro fazzoletto.

«il mio fidanzamento!!» Gongolò.

«con chi??» chiesi soffiandomi il naso.

«..... Henry.»

Rimasi a bocca aperta. Letteralmente.

Mi congratulai e dissi che stavo male, così finalmente so arrese e se ne andò.

Scrissi un messaggio ad Henry: "vedo che ci hai messo poco a rimpiazzarmi. Sei uno stronzo. A me puoi dire addio."  lo inviai senza esitare.

Buttai il cellulare sul letto e andai in cucina.

Papà stava preparandoe crocchette di patate; mi sedetti sulla penisola e ne assaggiai una.

«papà, posso chiederti una cosa??»

«certo.» sì pulì le mani sul grembiule e so girò verso di me.

«posso andare via prima??»

Mi guardò.

Era strano. Prima non mi sarei mai sognata di chiedergli di tornare a Los Angeles ma ora non vedevo l'ora.

«come mai tesoro??»

«devo studiare per la scuola...»

«sicura che non sia per altro??»

«sì.»

«va bene... chiama tua madre e dille  che ti venga a prendere.» era triste. Forse deluso. Gli dispiaceva farmi tornare casa, anche a me ovviamente ma questa era l'unica soluzione. Suonarono alla porta, andai io ad aprire.

Era Henry.

«ciao.» mi sorrise. Io lo guardai male e gli chiesi chi volesse, lui rispose Naddie.

La chiamai, sì baciarono.

Il cuore sì ruppe.

Chiusi la porta senza dire nulla, tornai da papà:«ho capito perché te ne vuoi andare.» disse lui.

Mi accarezzò i capelli e tornò alle crocchette.

Io apparecchiai la tavola per tre... come un tempo.

Elena arrivò pochi minuti dopo con i capelli bagnati e il viso rosso.

«ciao.» la salutai.

«come mai??» chiese.

«cosa??» chiesi.

«come mai mi hai salutato??»

«se vuoi non lo faccio più...» dissi.

I'm just meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora