La luce filtrava da una finestra semi aperta della mia camera, io ero nel letto ad occhi chiusi, le cuffie la mia canzone preferita nelle orecchie a tutto volume.
Papà entrò in camera mia con un sorriso immenso sulle labbra:«tesoro, ti va una passeggiata... Andiamo a vedere le tartarughe...»
Le tartarughe... Il mio animale preferito:«va bene.»
Papà portò delle sedie, ci sedemmo e iniziammo a chiaccherare:«allora.. come stai? Con chi sei uscita ieri?»
«henry.»
«Henry, Henry Pickward?» sembrava stupito e preoccupato.
«si... Perchè?»
«no no... nulla... Tesoro... Lui fa parte di un altro rango, ha entrambi genitori psicologi...»
«Ma... M...»
«cosa?»
«Lui mi ha detto che i suoi erano divorziati, sua madre si drogava...»
Papà scoppiò a ridere: una confusione si rovesciò in me.
A chi dovevo credere? Ovvio... A papà.
Quel pomeriggio Henry non mi scrisse nemmeno un messaggio, forse era meglio, perchè altrimenti sarei scoppiata a piangere.
Naddie uscì dalla mia camera con un libro in mano:«cosa fai?» Le andai addosso.
«volevo leggere.»
«un libro di... Scienze?»
«si.» Mi guardò altezzosa e se ne andò in camera sua ed io nella mia.
Tutte le mie cose erano in disordine.
Urlai il nome di Naddie ed irruppi nella sua camera con violenza:«come ti permetti di rovistare tra le mie cose?»
«non sono stata io! È stata mia madre!!»
«perchè??»
«Dice che sei una poco di buono, che ti droghi...»
«E tu potevi fermarla! O anche tu ne dubiti?» Naddie guardò il libro e rimase in silenzio, io me ne andai scuotendo la testa.
Papá venne in camera mia, ma se ne andò senza parlare.
A cena non parlai, Elena era seduta davanti a me e sorrideva beata.
La fulminai con lo sguardo prima di andarmene in salotto.
Cambiai canale quando Elena si sedette in parte a me:«che hai?»
«e me lo chiedi?Lo so che ha rovistato tra le mie cose stamattina. Cosa pensavi... Che fossi una drogata? Mai sentito parlare di emarginazione involotaria? Secondo te a me piace essere sempre sola? È già tanto che tenti di essere amica con tua figlia... Secondo te io potrò mai voler bene a una persona che rovista nelle mie cose senza chiedere?»
«Era per il tuo bene...» Mi prese la mano ma io gliela tolsi.
«Tu non puoi sapere minimamente cos'è bene e cos'è male per me. Tu non mi conosci!»
Detto ciò me ne andai a letto arrabbiata.
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I'm just me
Randomapril è una ragazza definita "emerginata" da tutti, tranne che da suo padre. Non ha amici ne a scuola ne tanto meno da suo padre... Ma in quell'estate qualcosa cambierà... I suoi sentimenti come l'amore rinasceranno... ma anchr sentimenti come l'odi...