OMG

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Mi svegliai all' alba per andare a bere... guardai il cellulare un messaggio:"NO. VENGO IO DA TE."... Era Henry.

Pensai subito che non lo facesse e proseguiia giornata come nulla:colazione, corsa in bici.

Ricevetti una chiamata da parte di Gel per andare con lui in discoteca... Accettai.

Mi venne a prendere alle 21.00. Io indossavo un vestito di paiette nero, lui una giacca nera, maglietta e jeans... Il solito.

«Wow... sei davvero bellissima.» disse appena mi vide. Io sorrisi e mi chiusi la porta dietro:«e gli altri ci raggiungono la?» chiesi salterellando qua e la.

«a dire il vero...» sì grattò la testa nervoso:« Be.. ecco vedi... ti volevo dire una cosa.»

«Dimmi.» dissi fermandomi vicino a lui.

«tu mi piaci.»

«anche tu sei bello.»

«No! Non in quel senso! Per me sei molto più di un'amica.. »

oddio. Mi bloccai. Lo guardai:«cosa?»

«sì... Fin da bambini... Non ho mai trovato il coraggio... Ora sì. Ho capito che se non te lo dico ti perderó...»

«no, Non mi perderai. Dio mio! Mi cadesse il mondo!!! Sarò sempre la tua best!!!!  E tu il mio!!!!»

«e tu ... cosa provi per me?»

«non lo so.» vero. Gli avevo sempre voluto un bene dell'anima... Ma non lo avevo mai visto come un futuro fidanzato...

«okay... non ricambi. Andiamo?»

In discoteca ballammo e ci divertimmo come non mai...

Mi riaccompagnò casa. Era arrivato il momento di dire ciò che  provavo. Iniziò a piovere.

«Io vado... Piove.»

«no. Aspetta.» Lo fermai per un polso.

«sì?»

«Ho capito cosa provo.»

«e quindi?» chiese avvicinandosi.

«ti amo.» Dissi.

Mi baciò. Le sue labbra era stupende... La pioggia sì fece più forte: lui era bellissimo alla luce della luna... d

forse provavo dei veri sentimenti per lui... Lo amavo.

Vidi un'ombra dietro di lui... Una persona.

Gel se ne andò. Lasciò il suo profumo su di me. Mi guardai intorno. L'ombra.

«chi c'è?» chiesi circospetta.

«Io.» Henry.

Era venuto veramente.

Aveva mantenuto la promessa.

Rimasi a bocca aperta. Aveva visto il bacio.

«perché sei venuto?» chiesi.

Non rispose.

I suoi capelli erano fradici come i miei del resto.

Cercai le chiavi nella borsa.

Entrai e lo invitai. Lui accettò.

Gli diedi dei vestiti asciutti (quelli vecchi di mio padre) e io mi misi il pigiama. Erano le 3 del mattino.

«Allora mi dici che ci fai qui o fai scena muta?»

«mi mancavi. Perché te ne sei andata senza dirmi nulla?» disse dall' altro lato della penisola della cucina.

I'm just meDove le storie prendono vita. Scoprilo ora