Dopo circa un'ora arrivo finalmente davanti al campus universitario e tiro un enorme sospiro di sollievo, ce l'ho fatta! Sono viva e vegeta e dopo 21 anni sono finalmente dovevo volevo essere! Gli ultimi venti minuti ho pensato seriamente di non arrivare più visto che, il mio amico tassista a cominciato a sbraitare contro una partita di football/ baseball ( non ho capito) e da quello che mi è parso la sua squadra stava perdendo e ha sfogato la sua incazzatura contro il clacson e contro ogni cosa animata che gli si parava davanti. Da 60 km orari in pieno centro siamo passati ai 110 in meno di mezzo secondo: e io ho il terrore della velocità. Sono rimasta paralizzata contro il seggiolino per il resto del viaggio per paura di dirgli qualcosa e distrarlo dalla guida. Odio la velocità e il non rispettare le regole. Sono una palla, lo so. Me lo dice sempre anche Silvia , la mia migliore amica: goditi la vita. Beh sì, me la godrei anche, ma rispettando i limiti di velocità e non andandomi a schiantare contro il primo muro che mi trovo davanti!
Il tassista stoppa il tassametro e mi chiede i soldi della corsa, 40 dollari. Lo ringrazio non solo per i 10 dollari di sconto che mi ha fatto, ma anche perché mi ha portato a destinazione tutta intera. Mi aiuta a scendere la valigia e me la porge, senza evitare un'altra espressione di disgusto e a me viene quasi da ridere. Lo ringrazio ulteriormente "grazie mille! Alla prossima" spero proprio di no, penso tra me e me. "di niente signorina e benvenuta a Berkeley! La sua vita non sarà più la stessa da ora in poi!" mi sembra di essere in una di quelle pubblicità progresso dove tutti ridono come idioti. Lo saluto ancora e comincio a incamminarmi verso il campus e mi giro indietro quando sento uno stridio e una sgommata: il tassista se ne è andato in stile Vin Diesel . Mi giro e mi metto a ridere da sola e inizio a guardarmi intorno: miliardi (quasi) di cartelli mi indicano ogni cosa possibile presente nel raggio di 5 chilometri ma, non ci sono le indicazioni dell'ufficio studenti. Così, decido di andare prima all'appartamento e magari con un po' di fortuna riesco a trovare la mia coinquilina in casa e ad entrare senza le chiavi. Mentre cammino verso l'appartamento che ho già visto da fuori via internet, mi immagino il suo aspetto: bionda e occhi azzurri con un vestitino celeste, con uno sguardo dolce e cordiale.
Arrivo davanti a casa che devo dire è davvero carina: per entrare si deve passare un piccolo cancello che separa la strada dal piccolo giardinetto, racchiuso da una recinzione fatta di cespugli tutti ben potati. C'è una piccola viottola che porta all'ingresso dell'appartamento rialzato rispetto al giardino e devo salire tre scalini. L'esterno è di mattoni rossi e ci sono fiori sparsi in qua e in là, un tavolino con due seggiole, qualche birra e un posacenere che straborda di sigarette spente. Cazzo! Dalla mia descrizione mancava soltanto qualche coniglietto e scoiattolo che cantavano sul muretto mentre degli uccellini azzurri cinguettavano sull' albero, per completare il quadretto della casa di Biancaneve e ora.... Mi trovo davanti birre, sigarette e... roba non identificata su dei bicchieri che sembra stia dando origine a nuove forme di vita.
Mentre sto guardando con occhio scientifico la strana sostanza dei bicchieri, sento un colpo di tosse. Mi giro e quasi mi cade la mascella. La ragazza davanti a me è completamente l'opposto della coinquilina che mi ero creata nella mia testa: è alta quanto me, quindi ci aggiriamo sul metro e sessanta di altezza, magra con un bel fisico e le curve al punto giusto, a guardarla bene ha poco seno. Non è che ci voglia molto a capirlo visto lo scollo del suo vestitino, che realmente è una canottiera un po' più lunga del normale. Ha i capelli biondi tutti scalati e con le punte che si sfumano fino a diventare di un fuxia acceso, degli occhi blu notte cerchiati da così tanto eyeliner che mi viene da pensare se ormai fa parte della sua faccia e non le vada più via e quindi continua a rimetterlo sopra fino a creare questo effetto panda. La carnagione è chiara con qualche lentiggine, sapientemente coperta dal fondotinta. Ma la cosa che noto prima di tutti sono sicuramente i tatuaggi che ha su tutta la spalla destra e che le scendono fino al polso. È completamente piena di inchiostro nero e colorato, disegni che non riesco a capire bene cosa siano. Poi la guardo in faccia e noto che mi sta squadrando pure lei, logicamente dato che siamo completamente l'opposto.
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io, te e l'infinito #Wattys2016
Storie d'amoreIsabel si è appena trasferita a Berkeley, California, per frequentare l'università che ha sempre sognato. A salutarla all'aeroporto oltre ai suoi genitori, ci sono il suo fidanzato secolare e la sua migliore amica. Isabel è una ragazza timida, i...