capitolo 4

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Gli ultimi due giorni sono stati un inferno . Il giorno dopo aver preso Wiskie, Nat se ne è andata da sola a prendere il necessario per la piccola belva e a fare un po' di spesa: logicamente abbiamo diviso i soldi e appena è tornara con buste piene di caramelle, cioccolata, noccioline, patatine e ogni schifezza esistente a questo mondo, mi sono cadute le braccia. "Nat ma come è possibile che non ci sia niente di salutare e commestibile?" "Ho preso gli hamburger, wustel e patatine! Pizza surgelata, pasta e gelato al caramello!" " sì appunto. Le verdure, la frutta?" mi guarda come se mi fossero spuntate due teste " Che? Vuoi i broccoli? No problem la prossima volta li compriamo. Così come le banane!" mi guarda, fa l'occhiolino come se avesse tirato fuori chissà quale battuta e si accende la sua sigaretta. Ma principalmente: chi ha mai detto di volere i broccoli? Sbuffo e torno in camera a studiare, mi sbatto la porta dietro e sento che mi urla "oggi preparo io il pranzo!" rischio l'avvelenamento " E ti faccio anche un resoconto sulla festa di ieri... anche se non te ne frega niente" Brava. Hai capito in pieno. Subito dopo sento che si mette a parlare con il gatto e io torno al mio studio.

Il giorno dopo ancora Nat ha lezione: si per la cronaca, va a lezione! E da quello che mi ha detto ha pure dei bei voti, anche se, tutte le sere è a una festa diversa. Non voleva uscire per farmi compagnia dopo solo tre giorni perché le dispiaceva di lasciarmi in casa da sola. Ancora non aveva capito che sarebbe stata un abitudine "Nat, non hai ancora capito? Ho da studiare! Non mi interessano le feste, la confraternita,l'alcool e correre nuda per tutto il campus...sono qui per studiare... e non per far altro" " Isa, goditi un po' la vita e che cavolo" stappa la seconda bottiglia di birra " vuoi un sorso?!" la guardo come se mi avesse chiesto se mi va un pezzo di carne umana "no, preparo questa specie di hamburger e poi me ne torno di là a studiare. Devo anche chiamare Marco ora che ci penso... ci siamo.." "MARCO?!" esclama facendo uno scatto e mettendosi a sedere sul divano " e chi è questo Marco? Fratello,amico, trombamico, amico gay?" eh? " è il mio ragazzo... Non ti è minimamente sfiorato per l'anticamera del cervello?" ride " sì ma di solito quando una va al di là del mondo si presuppone che alla fine stia anche scappando da qualcosa o che non ci sia più niente che la leghi a quel posto." Accende la sigaretta e mi guarda fissa negli occhi "No?" aspetta una risposta. Conosco questa ragazza da meno di settantadue ore, eppure sembra che mi capisca al volo. Mi spaventa questa cosa, perché ha pienamente ragione e infatti ci metto un po' a rispondere, ma senza guardarla negli occhi "No, io e Marco siamo perdutamente innamorati. La distanza non ci spaventa. Anzi, lui vuole solo il meglio per me ed io per lui. Non potremmo essere più felici di così.." mi giro e la guardo,non crede neanche a una parola di quello che le ho detto, come d'altronde anche io, ma lascia cadere l'argomento e non fa domande. Brava Nat. "hamburger?" "si, prendo la maionese e il ketchup e mangiamo".Intanto io do mangiare a Wiskie che per la cronaca è sempre più stronzo. Non si è addolcito e morde ogni cosa che gli passa davanti.

Dopo cena lei se ne va alla sua stramaledetta festa di ubriaconi e io mi rinchiudo nella mia tana da nerd e avvio Skype. Dopo aver parlato con i miei e con Silvia, chiamo Marco e gli mostro sullo schermo il nuovo coinquilino. Gli piace e logicamente il mostriciattolo comincia a soffiare allo schermo " che fai? Wiskie smettila di essere così selvatico!" lo prendo e lo stringo. Al che Marco se ne esce con "mi manchi Isabel... tanto, troppo! Vorrei che fossi qui con me." E mi sorride. E io mi commuovo e comincio a piangere, perché quando fa così mi fa sciogliere. Mi ricorda i vecchi tempi, quando tutto era diverso " non piangere, smettila dai... perché fai così?" " sono solo un po' stanca" rido e parliamo un altro po'. Poi stacco e me ne torno a studiare, con i sensi di colpa per pensare a quelle cattiverie su di lui, per la nostalgia, per il fatto che non ce la farò mai ad essere ammessa a quel corso e perché mi sento un po' sola. Wiskie si accoccola sulla scrivania accanto al mio libro e comincia a ronfare. Cosa? Faccio per accarezzarlo e mi rugghia. " beh,amico, deciditi! sei piuttosto stronzo!" mi guarda con sufficienza e chiude gli occhi. Che gatto!

io, te e l'infinito #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora