Finalmente il pranzo disastroso giunge al termine e dopo essermi mangiata due fette giganti di torta senza il minimo ritegno mi sento piena come un uovo.
"che facciamo oggi?" chiedo a Jake e lui ci pensa un attimo prima di rispondermi "ti va di andare a visitare San Francisco?" annuisco entusiasta "oh si! Speravo tu me lo dicessi!" "mmmh ti sto viziando un po' troppo... due fette di torta, guida turistica per San Francisco... Sei in debito con me" colgo l'allusione sessuale e mi mordo il labbro "ricordati che devi anche aiutarmela a smaltire quella torta".
Rimane sorpreso dalla mia intraprendenza poi mi afferra per la vita "mi fai impazzire" mi da un bacio e io vorrei aggrapparmi a lui e diventare tutt'uno, ma mi contengo "Con la tua ultima affermazione non sono più tanto convinto di voler andare in giro oggi pomeriggio" lo guardo male "Jake, non faremo sesso in pieno pomeriggio con la tua famiglia in casa... non mi va proprio di far un'altra figura di merda" sbuffa "guarda che se ci sentono è colpa tua.. sei tu che urli" arrossisco "ancora con questa storia, non è vero" "oh sì dolce bambolina che lo è".
Poi prende e mi supera dandomi una pacca sul sedere "dai andiamo a prepararci prima che cambi idea".
Indosso velocemente un paio di pantaloni a vita alta e una camicia bianca che mi annodo in vita, mi do una sistemata ai capelli e mi passo il solito filo di trucco.
"bene sono pronta..." Jake è seduto sul letto che a quanto pare sta parlando con Jace e lo sento sghignazzare, lo guardo e lui mi fa l'ok con il pollice. Bene, gli piaccio come sono vestita.
Almeno qualcosa di buono riesco a farlo.
Intanto che lui parla faccio un giro per la camera, stando attenta a non toccare e a non far cadere niente.. cerco di non porre troppa attenzione alle foto di Victoria e di concentrarmi in altro.
C'è una foto di Jake da piccolo ed è adorabile: sorride rivolto alla telecamera mentre tiene in mano un pallone basket.. è con altri bambini e guardandoli meglio riconosco gli altri ragazzi... e c'è pure Nat!
Oh mio dio... questa non può essere Nat! una ragazza bionda, un angioletto che sorride.. ma... ma il suo sorriso è un sorriso finto, che non coinvolge gli occhi.
mmm... chissà quanto ancora non so della sua vita. Piano piano riuscirò a mettere apposto tutti i pezzi, con il suo aiuto.. se mai me lo darà.
"Quei Jeans ti fanno un culo da urlo" "grazie amore" poi mi accorgo di nuovo di come l'ho chiamato e mi irrigidisco. Non voglio girarmi, non voglio vedere la sua espressione contrariata.
Ma lo faccio e quello che mi trovo davanti è un'espressione tra il felice, il sorpreso e il pensieroso.
Bene, grande Isabel. Perché non imparo a pensare prima di aprire la bocca?
"io.. grazie..mmmmh... mi fa piacere se ti piacciono" mi sistemo il fiocco e spero che dica qualcosa, altrimenti continuerò a blaterare all'infinito.
"Già, proprio un bel culo.. forse sono troppo aderenti e... la camicia non ti scopre un po' troppo la pancia?" mi guardo allo specchio e noto solo una sottilissima riga di pelle.
Ok... ok.. cosa sta succedendo? "Ma.. realmente non mi sembra... se vuoi la cambio!" lo guardo con le sopracciglia aggrottate mentre lui continua a fissarmi e noto che i suoi occhi si sono fatti più scuri.
"Jake?" alza finalmente gli occhi su di me "no.. sì, io... hai ragione" "sei sicuro?" "sì... non so che mi sia passato per la testa.. cioè stai benissimo.. però..." "sei geloso che altri ragazzi possano guardarmi come mi stai guardando tu?".
Alza le sopracciglia "ma certo che no!" coda di paglia! incrocio le braccia "io credo proprio di sì" sbuffa "Isabel non dire cazzate e andiamo che è tardi" prende il portafoglio dal comodino e poi apre la porta in attesa che lo raggiunga.
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io, te e l'infinito #Wattys2016
Roman d'amourIsabel si è appena trasferita a Berkeley, California, per frequentare l'università che ha sempre sognato. A salutarla all'aeroporto oltre ai suoi genitori, ci sono il suo fidanzato secolare e la sua migliore amica. Isabel è una ragazza timida, i...