capitolo 23

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Nella vita una persona può scegliere di adattarsi a situazioni, stili di vita differenti anche se consapevole che questi la porterranno all'autodistruzione?

Mi sono posta questa domanda almeno un milione di volte nell' ultimo giorno, da quando ho dato quella specie di ultimatum a Jake.. da quando ho definitivamente chiuso tutto quel che si era creato.

E cioè una relazione a parer mio, che mi avrebbe portato solo ed esclusivamente a soffrire ogni volta che ci fossimo allontanati dalla camera da letto.

Sono consapevole che io, come persona, come donna, come mentalità, non permetterei mai ad un'altra donna di mettere le mani sull'uomo su cui le metto io.

Così come non permetterei mai al mio uomo di mettere le sue mani, le mani che toccano il mio corpo su un'altra donna.

Però, se penso alla situazione in cui mi trovo, se penso a Jake.. è come se mettessi in discussione tutto quello in cui ho sempre creduto.

In queste diciotto ore e venti minuti mi è balenato nella testa, non so quante volte, il pensiero di sbattermene e accontentarmi di lui, delle sue mani, dei suoi sguardi anche con altre donne di mezzo.

Ma fortunatamente non sono così masochista e sono tornata subito in me appena mi rendevo conto dell'enorme stronzata, dell'enorme casino a cui andrei incontro.

Sarò all'antica, sarò strana, sarò diversa ma non riesco ad accettarlo.

Più passerebbe il tempo, più io sarei gelosa, portandomi ad odiarlo e.. io non voglio odiare Jake, voglio continuare a guardarlo come ora, come una persona stupenda che mi fa sorridere.

Ho ragionato molto sulle parole di Jace... Jake ha paura? Di cosa? Sta proteggendo lui o sta proteggendo me? non so perché ma secondo il mio punto di vista.. ha paura di ferire me.. lo sta facendo per me.

Che abbia avuto qualche esperienza in passato che l'ha portato a ripudiare ogni forma possibile di monogamia? Forse.. o forse no.

Ho visto il terrore, l'indecisione.. il rimpianto e il dispiacere su quegli occhi.

Non so neanche io cosa ho visto, ma sono più che sicura che non ho visto l'indifferenza.

È proprio questo che mi fa mettere tutto in dubbio.

Scaccio questi stupidi pensieri dalla testa e continuo a prepare il long Island per il ragazzo di fronte a me: sono al Jeffrey's e fortunatamente la serata per me è quasi finita.

Stasera hanno suonato due gruppi diversi e devo dire che la gente c'è stata più del solito. Mi sono svagata, divertita e ho riso con Cam e Jessie, l'altra cameriera... una ragazza dai capelli rossi e delle lentiggini carinissime.

Ma ogni volta che non parlo, che permetto alla mia mente di viaggiare... lei torna lì, su quel pensiero fisso, su Jake.

"ecco il drink" lo passo battendo alla cassa il totale mentre prendo il resto per porlo al ragazzo.

Mi sorride "sei nuova qui.. non ti ho mai visto" ha un dente storto, ma ha comunque un bel sorriso.

Annuisco e rispondo anche se solitamente parlo lo stretto necessario con i clienti, non sono una ragazza molto estroversa e la gente lo ha capito.

"Sì, però imparo in fretta" gli sorrido e lui annuisce di rimando e si gira verso il palco, dove ancora sta suonando l'ultimo gruppo.

Vado vicino a Cam "Ho fame" si gira ridendo "fammi capire una cosa. Tu hai l'abitudine di chiedere cibo alle persone o lo dici solo per farlo sapere?" rido "Dipende. Se ho già del cibo a disposizione lo dico per far capire all'altro che lo mangerò nel giro di pochi minuti.. in caso contrario perché voglio che mi aiuti a procurarmelo".

io, te e l'infinito #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora