capitolo 11

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Quando torno a casa ho gli occhi che mi bruciano e continuo a tirare su con il naso.

Non ho più lacrime da versare per questo non sto piangendo mentre apro la porta sperando che Nathalie non sia in casa, così che possa nascondere le prove della mia disperazione.

Entro e a quanto pare non c'è nessuno, spero solo che non stia facendo uno dei suoi stupidi scherzi perché potrei seriamente avere una crisi isterica.

"meow!" mi giro e vedo la mia piccola palla di pelo che mi viene incontro "Cuccioletto ciao. Vieni qui che la mamma è tanto triste." Non faccio in tempo a prenderlo in braccio che inizio a piangere come una fontana, lo stringo forte a me usandolo come ancora per non sprofondare nella disperazione.

Fa le fusa e non capisco bene il perché, visto che lo sto stritolando. "ti piace vedere la tua padroncina che piange? Per questo sei contento?" lui mi guarda con la solita aria annoiata e io non avendo nessuno con cui sfogarmi mi siedo sul divano e mentre gioco alla lotta con lui usando solo una mia mano, comincio a sfogarmi.

Non so quanto tempo sia passato o quante volte lo abbia fatto vincere ritirando la mano e, facendolo così sentire un gatto pericoloso, quando realmente è una mezza schiappa.

Sento aprire la porta e uno scatolone enorme fa il suo ingresso in casa e suppongo che dietro ci sia Nat perché quell'enorme coso, qualunque cosa sia, la nasconde completamente.

"Ciao Isabel.. tranquilla non darmi una mano! Ce la faccio benissimo da sola." Gli cade tutto il contenuto della borsa per terra e sento che impreca utilizzando un linguaggio non proprio da signorina.

Mi alzo e come uno zombie vado verso di lei aiutandola a sostenere il coso gigante.

"oggi non sei tornata per pranzo. Dov'eri?" "stavo tornando verso casa e ho incrociato Dean" cerco di appoggiare per terra lo scatolone senza schiacciare Wiskie "Dean?" "si.. e mi ha invitato a pranzare da loro, visto che stavo praticamente morendo di caldo... stava aggiustando la moto di Jake".

Soltanto pronunciare il suo nome mi fa tornare in mente le sue mani su di me e comincio a fantasticare di nuovo "... l'unico amore di Jake" che? "CHI?" mi giro di scatto e Nat mi guarda storta "la moto. È l'unico vero amore di Jake. L'unica cosa che monterà tutta la vita senza cambiarla" e ride della sua battuta, che a me non sembra tanto divertente. Anzi.

"piuttosto c'era anche lui oggi pomeriggio?" OH Nat, tu non ti rendi conto quanto cazzo c'era. La sua presenza si è palesata perfettamente,non ci sono dubbi. Mi sento una merda. Devo smetterla di pensare a lui in quel modo. Stasera si scoperà un'altra e festa finita. Tutti a casa contenti.

"Isa ma che cos'hai? Stai bene? Sei bianca come un morto." Si avvicina e mi guarda fissa con quei suoi occhioni e dopo avermi studiato attentamente sbotta "sei triste" Come scusa? Io non sono triste.

"Nat non so di cosa tu stia parlando." E gli mostro uno dei miei sorrisi da copertina patinata "Isa, non attacca con me, finiscila subito".

Poi si mette le mani sui fianchi e guarda orgogliosa il suo scatolone. " si può sapere cosa c'è lì dentro?" " una piscina!" "una piscina?" mi guarda con aria spazientita "gonfiabile naturalmente!". Ah allora questo spiega tutto!

Detto questo rompe lo scatolone e tira fuori un ammasso di plastica rosa shocking che posso dire con sicurezza che qualunque cosa sia è di lunga peggiore della mia valigia con gatto silvestro.

"ma che schifo è?" mi guarda male, come se avessi bestemmiato "non fa schifo. Ora dobbiamo gonfiarla!" le rido in faccia "Nat come pensi di gonfiare questo .. ehm... SCHIFO?" gli dico indicando l'ammasso rosa in mezzo a noi " non è uno SCHIFO. E la gonfio soffiandoci no? Che domande fai! ".

io, te e l'infinito #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora