capitolo 47 JAKE

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Sono due giorni che non dormo un cazzo. Non ce la faccio, continuo a girovagare per questa merda di stanza cercando di darmi pace.

Ma non ci riesco.. ogni singola cosa mi rimanda a lei, appena chiudo gli occhi vedo la sua espressione, il suo sorriso, i suoi occhi che si spengono quando mi vedono nella stanza con quella puttana di Juliet.

Do un cazzotto alla scrivania prima di alzarmi e buttare la birra dentro il cestino : ho perso il conto di quante
ne ho bevute.

Non riesco a togliemi dalla testa l'immagine della mia bambolina appena mi ha visto lì, mezzo nudo con lei addosso.

Ho visto il suo sguardo spegnersi, il suo sorriso scomparire... in quel preciso istante mi sono reso conto di due cose : che sono un fottuto idiota e che l'avevo persa per sempre.

Ancora non riesco a credere che sia stato così idiota e figlio di puttana... so di amarla, la amo tremendamente e non da ora, forse me ne sono innamorato già dopo la prima volta che l'ho vista, con quelle stupide mutandine con le mucche. Forse mi sono innamorato di lei appena mi ha sorriso, non lo so. Mi sento uno schifo.

Ero fottuto dal principio, ma visto che sono una testa di cazzo ho voluto negare fino all'ultimo. perchè?

La parola amore su di me non mi piace, non riesco ad accettarlo... l'amore fa schifo, l'amore distrugge... l'amore uccide.

Ed è successo anche stavolta, a causa mia. A causa del mio fottuto problema del cazzo. Ho distrutto tutte le speranze e la felicità di una ragazza che mi ha sempre e solo dato fiducia e felicità.

Il dottor T ne sarà estremamente felice appena saprà del casino che ho combinato.

Sono una testa di cazzo, lo sa bene.. ho dei problemi e lui essendo il mio terapista lo sa bene. Ma che sia un fottuto imbecille che rovina la cosa più bella della sua vita, non se lo aspetta proprio.

Sono le cinque del mattino e anche se so che è inutile scendo le scale correndo ma cercando di non svegliare le altre teste di cazzo.

Già mi hanno rotto abbastanza con le loro filippiche sul quanto io possa essere caduto in basso, li capisco e sono felice che me l'abbiano detto. sono come fratelli per me.

Ma adesso basta, che si facciano gli affari loro.

Se c'è qualcuno che deve risolvere questa situazione sono io.... Anche se non so se il mio angelo mi vorrà ancora.

Spero di sì.

Prendo il casco della moto, sto per uscire quando sento qualcuno alle mie spalle ''stai andando da lei?'' mi volto scocciato ''Jace sì, dove vuoi che stia andando a quest'ora di notte?'' scuote la testa esasperato ''devi lasciargli spazio. Cazzo Jake non risolverai un bel niente se continui a starle addosso'' sbuffo spazientito ''non mi fermerai.. non me ne frega un cazzo, ormai peggio di così la situazione non può sicuramente andare. Quindi tanto vale ritentare'' ''sei ubriaco marcio'' scuoto la testa ''Non dire stronzate'' so che ha ragione, ma è l'unico modo che ho per cercare di alleggerire la testa e anche così non funziona.

Bambolina mi sei proprio entrata dentro eh?

''dai ti accompagno, prima che questa situazione non finisca per degenerare del tutto'' prende la giacca e mi supera ''prendiamo la macchina, guido io''.

Arrivati davanti a casa di Isabel scendiamo e prima di aprire la porta ci guardiamo due secondi ''stai pensando quello che penso io?'' ''dove la tengono?'' ''sotto la piscina'' mi piego e prendo la chiave di casa ''Nat ci ucciderà se sa che ci prendiamo questa libertà'' scuote la testa Jace mentre fa un mezzo ghigno.

io, te e l'infinito #Wattys2016Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora