1. PROVVEDIMENTI

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Erano le sette e un quarto del mattino: odiavo svegliarmi così presto.
Presi il telefono controllando gli ultimi messaggi e controvoglia scesi dal letto andando in bagno.
Mi guardai allo specchio: un disastro.
Feci una doccia veloce e poi mi vestii optando per un paio di jeans skinny azzurri ed una camicia bianca abbastanza larga che lasciava scoperta una spalla. Lasciai i miei capelli mossi al naturale e dopo essermi truccata scesi di sotto per la colazione.
-Buongiorno tesoro- disse mio padre accennando un sorriso.
Seriamente? Chi cavolo era quell'uomo?
Non volevo litigare già di prima mattina per colpa dei suoi stupidi tentativi di sembrare un padre affettuoso, così mi limitai a sorridere. Mio padre era a capo di una grossa compagnia, amava il suo lavoro più della sua stessa famiglia, per questo lui e mia madre avevano divorziato. Era passato quasi un mese ed il fatto che io stessi male per questo, a lui non toccava minimamente. Pensava solo a se stesso.
-Perché sei ancora qui? Niente lavoro oggi?- chiesi cercando del cibo tra gli scaffali.
-Veramente speravo potessimo andare fuori a colazione- disse.
-Che? E da quando scusa? Non hai mai tempo..-
-Beh ma oggi si quindi perché non approfittarne?- disse quasi come se fosse scontato.
L'idea di una brioche al cioccolato mi faceva venire l'acquolina in bocca.
Odiavo essere così debole e cedere facilmente.
-Okay ci sto- dissi.

Ci recammo al Lounge Bar, uno dei più eleganti della città.
-Ehm.....perché siamo qui?- chiesi una volta scesa dall'auto.
-Per una notizia speciale ci vuole una colazione speciale no?- disse sorridendo.
-Cosa? Quale notizia?-
Non ci stavo capendo più nulla: prima i suoi modi gentili e dopo mi teneva sulle spine.
Ci sedemmo ed ordinammo un caffè, un cappuccino e due brioches al cioccolato.
-Devo parlarti- disse serio.
-Dimmi- deglutii pronta al peggio.
-Da qualche tempo ho avuto alcuni problemi con la compagnia: ci sono delle persone che vogliono ottenere una cosa a tutti i costi- disse incrociando le braccia.
-Beh potresti essere più chiaro? Sai non ho più 10 anni papà-
-Diciamo che sto lavorando a qualcosa di grosso e alcune persone sarebbero disposte a tutto, anche a fare del male, pur di ottenere questa cosa- spiegò.
-E questo cosa vorrebbe dire? Non sei al sicuro?- ero un po' spaventata.
-Questo è il punto: se non lo sono io non lo sei nemmeno tu- disse fissandomi negli occhi.
Ero scioccata. Non sapevo cosa dire.
-Ma chi sono queste persone? A cosa stai lavorando di così pericoloso? Dimmelo!- dissi alzando la voce.
-Clary non adesso. Meno sai è meglio è. Ma arriverà il momento-
-Papà...- mormorai.
-Clary ho intenzione di affiancarti una guardia del corpo finché le cose non si saranno sistemate-
Non riuscivo a crederci.
No, non poteva capitare proprio a me.
Non era vero.
-Cosa? Hai intenzione di ingaggiare una guardia del corpo?- urlai.
-Si hai capito bene ora smettila di urlare-
-Io non smetto proprio un bel niente! Da quando la mamma se n'è andata non riesci ad avere il controllo su tutto eh? Vuoi controllarmi?- ero furibonda.
-Basta. Sono tuo padre e quindi farai ciò che ti dico. Punto e basta!-
-Tu non sei più mio padre!!- urlai alzandomi e correndo verso casa.

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Hey:D Questo è il primo capitolo spero vi piaccia!:):)

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