35. LA FAMIGLIA RIUNITA

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Non appena mio padre mi aveva visto varcare la soglia di casa con mia madre alle spalle si era subito irrigidito spalancando gli occhi.
- Cosa sta succedendo? - chiese con tono impassibile.
- Ho invitato la mamma per cena...eri stato tu a dirmi di passare un po' di tempo con lei giusto? - cantilenai in tono provocatorio.
Oh no.
Stavolta non avrebbe vinto lui.
Probabilmente mi avrebbe ammazzato per averlo detto davanti a lei.
Mia madre rimase per un attimo sorpresa per poi lanciarmi un occhiata confusa.
- Si ehm certo...- biascicò sistemandosi la cravatta.
Avevo fatto centro.
Colpito ed affondato.
Uno a zero.
- Buonasera - fu il saluto di mia madre ad interrompere la conversazione.
Un saluto freddo e spento rivolto ad uno sconosciuto, come se fosse appena entrata in una casa completamente sconosciuta, una casa in cui non aveva passato tutta la sua vita con la sua ex famiglia.
- Buonasera anche a te - ripose mio padre guardando altrove.
Dopo di che si voltò per salire di sopra.
- Adrian puoi andare ad assicurarti che scenda per cena? - sussurrai piano per non farmi sentire da mia madre.
- Contaci - si sporse per baciando la mia guancia dolcemente facendomi arrossire.
Mia madre intanto si era già diretta verso la cucina ed aveva appoggiato le buste sul tavol0.
- Allora? Cosa vuoi che cucini stasera? - mi chiese sorridente.
- No no stasera cucino io - misi le mani sui fianchi.
Lei scoppiò a ridere.
Mi era mancata la sua risata.
- Tesoro lascia fare a me. Puoi aiutarmi se vuoi - concluse.
Alzai gli occhi al cielo: quando si metteva in testa una cosa, era una guerra persa.
- Va bene come vuoi - mi arresi.
- Ecco brava - sorrise.
- Vado a cambiarmi un attimo, non voglio sporcare i vestiti - affermai.
- Si d'accordo quando torni però metti a posto la spesa mentre io preparo la cena -
Annuii salendo le scale verso la mia camera, in quel momento vidi Adrian chiudere la porta dello studio di mio padre alle sue spalle.
- Allora? - chiesi piano.
- Sei ancora più carina quando sei preoccupata lo sai? - sfiorò il mio naso mandandomi in trans.
Scossi la testa per poi trascinarlo in camera di forza.
- Dimmelo. Cosa ti ha detto? -
Lui sbuffò sedendosi sul mio letto:
- Dice che non sa come comportarsi e che non se lo aspettava - fece spallucce.
- Perfetto - dissi tra me e me.
Stavo già elaborando un piano diabolico, questa sarebbe stata la serata perfetta, nulla avrebbe dovuto rovinarla.
- A che stai pensando? - mi chiese.
- Nulla - mentii.
- Dai vieni qui - mi indicò con la mano lo spazio affianco a lui.
Mi avvicinai sedendomi vicino.
- Voglio baciarti - si avvicinò alle mie labbra pericolosamente e prima che potessi rispondere mi baciò con forza ma allo stesso tempo in modo dolce.
- Mi era mancato questo...- disse a fior di labbra.
Io arrossii sorridendo.
- Se mio padre lo scopre? - sussurrai.
- Meglio - rispose continuando a baciarmi.
Senza che me ne accorgessi mi ritrovai tra le sue braccia distesa nel letto.
- Non possiamo, fermo. Io ero venuta per cambiarmi, devo scendere di sotto ed aiutare mia madre -
- Può aspettare - mugugnò.
- Adrian no - affermai decisa per poi rialzarmi aggiustandomi i capelli tutti scompigliati.
- Quando mai riusciremo a finire quello che abbiamo cominciato? - rise.
In effetti era vero: ogni volta che iniziava col baciarmi venivamo sempre interrotti da qualcosa.
- Un giorno - soffocai una risata.
- Come vuoi - affermò rassegnato.
- Devo cambiarmi adesso puoi uscire? -
- Mmm no - mi guardò malizioso.
- Adrian perfavore - lo pregai.
Ci mancava solo questo adesso.
- Eh va bene - si alzò dal letto dandomi un bacio sulla fronte per poi uscire.
Mi cambiai velocemente mettendo qualcosa di comodo e poi scesi di sotto in cucina: sentivo già un profumino.
- Eccomi -
- Oh Clary stavo giusto facendo due chiacchiere con Adrian - affermò accennando al ragazzo che se ne stava seduto su una sedia sorridente.
Dio ma perché faceva così?
- Ehm okay - feci poco convita.
Chissà cosa si erano detti.
In quel momento arrivò mio padre.
- Posso dare una mano? - chiese con tono autoritario.
- Non c'è bisogno - rispose mia madre continuando a mescolare.
- Perché non andate a fare due chiacchiere voi due? - affermai rivolgendomi a mio padre e ad Adrian.
Mi sentivo più tranquilla con lui che teneva d'occhio mio padre.
I due si allontanarono verso il salotto.
- È carino - sussurro mio madre.
Io mi voltai di scatto.
- C-cosa? -
- Adrian - fece ovvia.
- Ehm già - balbettai confusa.
- Da quanto state insieme? -
Ma perché era così curiosa?
- Non so bene....sai è complicato - sospirò.
- Si capisco. L'amore è complicato -
Classica frase da genitore, ma dannatamente vera.
- Clary perché non cominci ad apparecchiare la tavola? Tra poco è pronto -
Come aveva fatto a cucinare in così poco tempo? Solo in quel momento mi accorsi di quanta roba aveva preparato. Spalancai gli occhi a quelle delizie.
Andai a preparare la tavola e chiamai mio padre ed Adrian che intanto stavano facendo una partita a scacchi.

La cena fu una delizia: tutto andò a meraviglia.
Non ci fu nessun imbarazzo ed Adrian cercò sempre di smorzare il silenzio con qualche battuta facendoci tutti ridere.
Mio padre sorrise per tutto il tempo: forse dopotutto era stato un bene riunirci per una volta.
- Allora ci vediamo presto - salutò mia madre alla porta.
- Si - sorrisi io.
Una delle guardie di mio padre la avrebbe accompagnata a casa.
- Ciao bambina mia - mi abbracciò.
Dopodiché avanzò verso Adrian sorridendo:
- Sei davvero un bravo ragazzo Adrian - lo abbracciò.
Quel gesto significava molto per me.
La guardammo allontanarsi verso l'auto e mimare un "ciao".
Non aveva salutato papà, ma questo era più che normale: non potevo pretendere che le cose si sistemassero dopo una semplice cena di famiglia.

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Eccomi con una nuova parte!❤️ che ne pensate?⭐️ commentate mi raccomando!
Ci vediamo alla prossima con un nuovo capitolo! Ciauuu❤️❤️

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